Proseguono senza sosta le reazioni del mondo del tennis alla sospensione di Jannik Sinner concordata con la WADA per tre mesi, rispetto al rischio di dover saltare un anno intero. Tanti coloro che si sono schierati dalla sua parte, ma purtroppo non mancano i ‘nemici’. Anche tra chi è sempre silente sulla questione o lo ha difeso nel corso degli ultimi mesi. Nelle ultime ore al primo gruppo si è accodato anche Luca Nardi, e dobbiamo dire che almeno tra gli italiani c’è una bella solidarietà nei confronti del n° 1 al mondo (qui le parole di Berrettini e Vavassori sulla vicenda).
Il classe 2003, infatti, è presente in questi giorni al Qatar ExxonMobil Open 2025 di Doha, dove ha superato i due turni delle qualificazioni. E farà il suo esordio nel tabellone principale contro il cinese Zhizhen Zhang. Intercettato dai microfoni di Il Tennis Italiano si è appunto soffermato sulla vicenda relativa a Jannik Sinner, dicendosi certo della sua innocenza e sostenendo la sua scelta: “Sono sempre stato dalla sua parte, secondo me ha fatto bene ad accettare la proposta della WADA, la vicenda rischiava di allungarsi e di procurargli ancora più tensione. Sono convinto che al rientro, a Roma, spaccherà“.
Poi si concentra su sé stesso: “Al momento sono senza coach, è vero, ma spero di rimediare presto. L’anno scorso ho attraversato un momento un po’ confuso, diciamo così, ho commesso qualche errore, forse non ho dato alle persone il tempo necessario per trovare il feeling con me. Dopo aver lasciato l’academy di Galimberti a Cattolica, ho cambiato un po’ tanti coach, tornando anche al mio primo maestro, ma non ha funzionato. Ora sto cercando la persona giusta, perché per me la prima cosa che conta è il rapporto umano. Mollare tutto? Assolutamente no. Ho fatto scelte sbagliate, ma non ho mai avuto voglia di smettere”.
Infine la chiosa: “Quello che mi manca è la continuità, ho troppi alti e bassi nel corso della stagione. Il tecnico che sceglierò dovrà aiutarmi proprio in questo. La vittoria con Djokovic per qualche settimana mi ha un po’ sbalestrato, ma è stata una bella cosa. Non se l’è presa, è un tipo tranquillo, ci salutiamo quando ci incontriamo. Purtroppo non capita spesso che giochiamo gli stessi tornei”.
