Aldo Grasso, noto critico televisivo del Corriere della Sera, ha analizzato l’aspetto “mediatico” del trionfo di Jannik Sinner a Wimbledon, concentrandosi in particolare sulla telecronaca della prima voce di Sky Sport, Elena Pero, che nel corso del torneo aveva ricevuto numerose critiche: “[…] mentre il nostro campione alzava il trofeo più famoso del mondo, erano già partite le polemiche sulle telecronache. A farne le spese Elena Pero, che da anni racconta il tennis su Sky. L’hanno criticata perché non fa il tifo per Sinner, perché si dispiace quando un avversario commette un errore, perché la telecronaca non è all’altezza, perché chi paga l’abbonamento a una pay tv ha diritto di dire che è inadeguata, perché stravede per Djokovic e Alcaraz, perché Clerici era un’altra cosa… L’hanno criticata chi? I soliti idioti da tastiera…”.
ALDO GRASSO: Sinner in tv, i vizi capitali dei telecronisti e le polemiche (superflue) su Elena Pero
Grasso ha difeso ed elogiato il lavoro e il racconto di Pero, spiegando che, dal suo punto di vista, la storica telecronista non venga compresa fino in fondo dagli appassionati per un motivo ben preciso: perchè lei, al contrario, di altri, non è ancora caduta nelle tentazioni tipiche di molti colleghi.
“Tre sono i vizi capitali di molti telecronisti. Il primo è che spesso, anche i più bravi e preparati, confondono la telecronaca con la radiocronaca. Non stanno mai zitti e si potrebbe seguire l’incontro a occhi chiusi. Non è il caso di Pero. Il secondo è che molti telecronisti, sto parlando soprattutto di calcio, tifano per una squadra e, nonostante alcuni accorgimenti, alla fine la loro “fede” viene sempre fuori. Pero rileva gli errori dei nostri ed esalta i colpi ben riusciti degli avversari, o viceversa”.
E poi, infine, il terzo vizio, forse, per certi versi, il più grave di tutti, quello che Grasso definisce “da gogna infernale”: “Il telecronista, invece di essere al servizio dell’incontro, pretende che l’incontro sia al suo servizio. Per eccesso di protagonismo il soggetto principale della telecronaca diventa lui stesso. Non mi sembra sia il caso di Pero”.