A. Cazaux b. [6] A. Rinderknech 7-5 6-3
Arthur Cazaux centra la prima finale ATP della sua carriera al Generali Open di Kitzbuhel, battendo il connazionale Arthur Rinderknech 7-5 6-3 in 1h e 50′.
Sei giorni dopo la sconfitta contro Alexander Bublik nella sua prima semifinale all’ATP a Gstaad, il 22enne francese conferma i progressi di questa fase di stagione in un match che ha subito una interruzione per pioggia nel primo set. Cazaux ha vinto l’85% dei punti con la prima di servizio (33 su 39) e non ha mai affrontato una palla break.
Nella prima semifinale tutta francese del circuito ATP dai tempi di Newport 2023, Cazaux ha brillato sotto molti aspetti, mettendo a segno 20 vincenti per avere la meglio su Rinderknech. La testa di serie numero 6 ha pagato i troppi errori non forzati – 25 – specie nell’ultimo game del primo set, che gli sono costati il break nel dodicesimo gioco. Nella ripresa il break arriva presto, nel secondo game, con Cazaux che si è limitato a gestire il vantaggio senza sbavature.
“Sono davvero felice, perché il tennis è duro,” ha dichiarato Cazaux, che è stato fermo tra la fine di marzo e aprile a causa di un infortunio. “Ho avuto infortuni all’inizio dell’anno, non ho giocato bene, quindi sono molto contento di essere nella mia prima finale nel circuito ATP. Penso che il primo set sia stato il più lungo della mia carriera… Non è stato facile con la pioggia, ma sono rimasto concentrato su quello che dovevo fare in campo. Spero di continuare su questa strada anche domani.”
Cazaux potrebbe affrontare nuovamente Bublik, in gran forma e vincitore del titolo a Gstaad, se il kazako supererà l’olandese Botic van de Zandschulp nella seconda semifinale a Kitzbühel. Con questa vittoria — l’undicesima della stagione a livello ATP, suo record personale — Cazaux guadagna 25 posizioni fino al numero 75 nella classifica ATP, a soli 12 posti dal suo best ranking di numero 63.
[1] A. Bublik B. Van de Zandschulp 6-3 6-4 (ha collaborato Danilo Gori)
Prosegue il momento di forma di Sascha Bublik, che raggiunge la terza finale stagionale con la dodicesima vittoria nelle ultime tredici partite.
Il kazako è aggressivo fin dall’inizio, infatti si guadagna due palle break nel secondo game, e altre due nel quarto, ma senza trasformarne nessuna. Nel sesto game si ripete lo stesso schema: Bublik si porta sul 15-40, ma stavolta converte la seconda palla break utile dopo uno scambio laborioso (4-2). Il kazako concede le briciole in risposta a van de Zandschulp, e sulla stessa falsariga chiude 6-3 il primo parziale in 37′.
Van De Zandschulp si sottopone a medicamento prima di riprendere il gioco nella seconda frazione per un problema al collo del piede sinistro e può darsi che per il tennista kazako la vicenda sia causa di distrazione; l’atleta dei Paesi Bassi riesce a capitalizzare alcuni errori di Bublik e, dopo una sfida ravvicinata a rete al termine della quale è l’olandese a vincere una gara di palla corta, ottiene il break del 2-0. Botic rischia subito di subire il contro-break ma il suo momento migliore non si è ancora esaurito e per il davisman orange c’è un approdo relativamente tranquillo all’interessante punteggio di 4-1.
Non solo, Alexander si vede costretto a chiudere la strada all’1-5 al rivale, che è a un passo dal togliere di nuovo la battuta all’estroso kazako. Qui termina però la fuga di Van De Zandschulp, che comincia a perdere la misura dei colpi; Bublik pare essere venuto a capo del periodo di annebbiamento successivo al primo set e ritrova confidenza con il suo tennis, almeno quanto basta per togliere sicurezza al numero 103 del mondo, che prende a commettere gli errori di chi subisce il peso maggiore di palla del l’avversario. Nei rari momenti in cui ha lo spazio per far sua l’iniziativa. Botic si rivela inadeguato al ruolo e aumenta la lista degli errori non forzati: il servizio non incide più e ci sono due break consecutivi, cui il kazako aggiunge due turni di battuta perfetti, al termine del secondo dei quali c’è il matchpoint che lo spinge verso la finale con Cazaux.