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Reading: Us Open, il punto all’alba del terzo turno. Da Tsitsipas al caso Riedi, mentre Townsend sogna
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Us Open, il punto all’alba del terzo turno. Da Tsitsipas al caso Riedi, mentre Townsend sogna

Lo svizzero "scopre" uno scommettitore che si finge tifoso, l'americana può battere Andreeva. Khachanov spreca, Fonseca? Non solo lui tra i giovani

Last updated: 30/08/2025 20:23
By Pellegrino Dell'Anno Published 29/08/2025
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11 Min Read
Taylor Townsend hits a backhand during a women's singles match at the 2025 US Open on Wednesday, Aug. 27, 2025 in Flushing, NY. (Jeff Dean/USTA)

Uno Slam, si sa, regala momenti indimenticabili. Sia di tennis giocato, sia di contorno, e non sempre positivo. Episodi, controversie, dispute, chi più ne ha più ne metta. In fondo lo sport altro non è che uno spaccato di vita sociale. E il tennis, che si gioca uno contro uno, ne eleva ancor di più la narrazione. Questo Us Open, inaugurato dalle follie di Medvedev contro Bonzi al primo turno, non fa eccezione. Abbiamo raccolto cinque punti di discussione, in attesa dell’inizio dei terzi turni, che meritano di essere approfonditi.

Sezioni
Il Greco furiosoRiedi, applausiKhachanov, se non ora quando?Next Gen: diamo tempo a Fonseca…ma non è soloTaylor, e se fosse giunto il sogno americano?

Il Greco furioso

Ludovico Ariosto c’entra poco con Stefanos Tsitsipas, ma di certo la furia che colpiva l’Orlando protagonista della sua opera sembra ormai accompagnare con costanza la seconda parte della carriera del greco. Da giovane promessa, futuro vincitore Slam, prospetto (rimane un ex n.3 al mondo), si è ridotto ad un giocatore in crisi totale. Di gioco e di identità. Sprofondato quasi fuori dai 30, nel secondo turno dello US Open, in cui avrebbe potuto approfittare di un buon tabellone per sgattaiolare verso lidi più luccicanti, ha perso sprecando un match point contro Altmaier. Le cose peggiori? In primis un gioco neanche così malvagio, ma che sembra ormai semplicemente inadatto anche per battere giocatori di secondo piano.

E poi la “sceneggiata”, totalmente fuori luogo, a rete in occasione della stretta di mano. “Poi non ti meravigliare se ti tiro addosso”, ha detto al tedesco lamentandosi di un suo servizio da sotto nel quarto set. Altmaier, dopo averlo ascoltato per qualche secondo, si è allontanato ignorandolo. Come ormai sembrano fare tutti, nel mondo del tennis. Anche gli organizzatori dei tornei, visto che i campi principali sono diventati un lusso per Tsitsipas. Che non aveva mai vinto in carriera così poche partite a livello Slam in una stagione (nel 2017 ne perse 2 su 2, ancora giovanissimo). C’è una canzone strumentale malinconica, “Avril 14th”, che ben descrive dove stia andando una carriera finita prima di iniziare davvero per certi versi. Non è un caso che il 14 aprile 2024 il greco vinse il suo terzo (ultimo?) 1000 a Montecarlo.

Riedi, applausi

Il fenomeno delle scommesse nel tennis, più o meno legali, non è purtroppo una novità. Avevamo parlato qualche settimana fa di un ennesimo scandalo emerso in proposito, e puntuale arriva la conferma anche dallo US Open. Nel match di secondo turno tra Leandro Riedi e Francisco Cerundolo c’è stato un avvenimento particolare. Lo svizzero, che avrebbe poi vinto rimontando due set, a un cambio di campo ha chiesto al giudice di sedia di allontanare dal campo un suo apparente tifoso. Un tizio (guarda caso) con cappello con visiera e occhiali di sole, che lo stava ardentemente incitando. “Non è un tifoso, è uno scommettitore, l’ho riconosciuto”, ha spiegato Riedi, “mi sostiene andando contro il mio avversario, ma se dovessi perdere mi scriverà messaggi di odio sui social del tipo ‘spero che tua madre muoia’. Ne sono sicuro, anche perché ad ogni palla break scrolla freneticamente sul cellulare”.

Una nuova frontiera della caccia agli scommettitori, una piaga non facilmente debellabile da parte dei tornei. Ma, nel momento in cui anche i giocatori riescono a prendere contezza di quali siano i soggetti da tenere lontani, la situazione può prendere pieghe diverse e positive. “Sono n.435 al mondo, evidentemente scommettere su di me frutta bei guadagni”, ha poi sorriso Riedi. La conferma delle sue supposizioni l’ha data in realtà lo scommettitore stesso, che ha abbandonato il campo di sua spontanea volontà. Intanto lo svizzero, che sta vivendo il torneo della carriera, potrà giocarsela a viso aperto al terzo turno contro Majchrzak.

From two sets down!

🇨🇭 Qualifier Leandro Riedi upsets Francisco Cerundolo in five sets. pic.twitter.com/Z4hr4O6OPb

— US Open Tennis (@usopen) August 28, 2025

Khachanov, se non ora quando?

Kamil Majchrzak, che sta vivendo un comeback davvero encomiabile (aveva iniziato il 2024 senza ranking, e in questo periodo l’anno scorso si aggirava intorno al n.170), ha compiuto l’impresa di giornata, battendo Karen Khachanov dopo aver annullato cinque match point ed essere stato in svantaggio di due set. Ci perdonerà, ma l’impressione forte è che sia stato più che altro il russo a perdere. Riproponendo un tema che ne ha purtroppo scandito una carriera la quale, pur avendogli regalato semifinali Slam, un 1000 e la top 10, troppe volte si è fermata sul più bello. A volte a causa del fisico, certo, più spesso per limiti emotivi e di tenuta mentale. Come in questo caso, allo Us Open da n.9 del tabellone e con chance concrete di arrivare a Torino per giocarsi le ATP Finals.

Inoltre un buon tabellone, con molto probabilmente de Minaur agli ottavi che rispetto a Draper, Shelton e Djokovic (gli altri che avrebbe potuto pescare), è sicuramente un ottimo sorteggio. Una grande occasione per arrivare ai quarti, macinare punti e rendere la gita a novembre sotto la Mole una realtà da protagonista. Un premio alla carriera che sarebbe più che giusto. Ma, ancora una volta, i nervi hanno ceduto. Applausi dunque a Majchrzak, bravo a crederci fino alla fine. Ai quarti, nello spicchio di Zverev, arriverà uno tra lui, Riedi, de Minaur e Altmaier.

Next Gen: diamo tempo a Fonseca…ma non è solo

Joao Fonseca ha terminato la prima stagione a livello Slam con 6 vittorie, due terzi turni e due secondi turni. Con la curiosità, però, di aver sempre portato a casa il primo turno per 3 set a 0. Sul suo conto le attese sono altissime, e a livello di pulizia e potenza espresse sono assolutamente ben riposte. Ma per arrivare al top nel tennis serve molto altro, dalla tattica alla tecnica fino al sapersi gestire mentalmente. Tutto si impara con il tempo, certo. E senza dubbio Fonseca, che di anni ne ha solo 19, arriverà e vivrà una carriera nell’élite del tennis. Se c’è un errore che però si fa troppo spesso, oltre a voler andare di fretta, è parlare solo del brasiliano. Gli altri due “pari Next Gen”, pur avendo un anno in più, hanno dimostrato di essere allo stesso livello.

Mensik è già top 20 e ha vinto un 1000. Certo, anche lui ha avuto importanti scivoloni, ma ha un tennis già più solido e da piani alti. In primis grazie al poderoso servizio, e anche traendo il vantaggio di venire dalla favolosa scuola ceca sui colpi da fondo. Lo si considera ormai già parte dei migliori, ma non ha ancora 20 anni. Learner Tien è il terzo, che tutti sembrano dimenticare. Dei tre giovanotti è l’unico a poter però già vantare un ottavo Slam e un record positivo al quinto (2-0, compresa l’impresa con Medvedev). Meno appariscente ed esplosivo del brasiliano, meno vincente e caratteristico del ceco, a tennis gioca ugualmente bene e in certi casi meglio. Tatticamente è già più preparato…inoltre è mancino, non guasta mai. Il futuro è roseo.

Taylor, e se fosse giunto il sogno americano?

Il caso di Taylor Townsend e Ostapenko, con la pessima figura da parte della lettone, è uno di quegli esempi da non imitare. Che in parte aiutano però anche a comprendere quanto il tennis possa essere frustrante e quanto una sconfitta non sia sempre facile da digerire. Ve lo abbiamo raccontato qui, ed è il trampolino per guardare avanti in questo caso. A Townsend, una delle giocatrici più divertenti del circuito, e alla ragazzina terribile nonché n.5 al mondo Mirra Andreeva. Che ovviamente giocheranno la partita che chiuderà la sessione serale sull’Arthur Ashe. Una classica partita da Us Open, un giocatore o giocatrice di casa contro un top player cercando l’impresa.

Dei quattro Slam quello americano è sicuramente il più entusiasmante in queste situazioni, con il pubblico che si infiamma, pronto a spingere la propria beniamina. Per Townsend ci vorrà quasi un miracolo, questo è certo. Ma il suo gioco serve and volley, mancino, fatto di tagli e variazioni, potrebbe dare non poco fastidio alla giovane russa, andandole a spezzare il ritmo. Inoltre Andreeva, per quanto sul cemento si trovi meravigliosamente, ha già dimostrato al Roland Garros di poter soffrire da favorita contro una giocatrice di casa. Sarebbe un sogno per Taylor, sarebbe un secondo avvento dopo l’epica vittoria contro l’allora n.4 Halep (unica Slam contro una top 10) proprio qui, 6 anni fa. Può farcela, e può valere la pena rimanere svegli. Tanto a New York non si dorme mai, no?


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