Il meraviglioso mondo di Roberta Vinci: a 32 anni n. 1 e Career Grand Slam

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Il meraviglioso mondo di Roberta Vinci: a 32 anni n. 1 e Career Grand Slam

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Oggi, 18 febbraio 2015, la nostra Roberta Vinci compie 32 anni. Ripercorriamone la splendida carriera, impreziosita, finora, da 9 titoli in singolare, dal Career Grand Slam in coppia con la Errani e dalla prima posizione mondiale in doppio

Possiede uno dei rovesci ad una mano più belli del circuito Wta, una delle volèe di dritto migliori. Ma, soprattutto, a 32 anni, è una n. 1 del mondo. E non è da tutti essere n. 1, una “cichi” n. 1 e, per giunta, dopo i 30 anni. Ebbene, Roberta Vinci è tutto questo. Un’eccellenza italiana che da anni contribuisce a far brillare il tennis tricolore nel mondo. A volte lo fa da sola, altre volte in compagnia di un’altra maestra della racchetta, l’altra “Cichi” n. 1 Sara Errani. Roby infatti condivide con la romagnola la prima posizione mondiale di doppio, disciplina nella quale brillano insieme ormai da 5 anni.

Una lunga e splendida carriera quella di Roberta Vinci, cominciata 16 anni fa quando, nel 1999, la pugliese approda al professionismo. Una carriera che, nonostante l’età non più verdissima per una tennista, è ben lontana dal terminarsi. Anzi. Roberta è ancora lì, pronta a lottare in campo, in singolare e in doppio. Oggi, sempre più frequentemente, sembra che l’età dei tennisti attivi nel circuito si sia ulteriormente allungata, permettendo a molti giocatori e giocatrici di rivivere una seconda giovinezza sul campo o, addirittura, dare il meglio di sé proprio nella fase matura del proprio percorso sportivo. Esempio di punta, in questo senso, nel tennis di casa nostra è certamente Francesca Schiavone, vincitrice di uno slam a quasi 30 anni; così come Flavia Pennetta, trionfatrice nel suo primo Master 1000 a 32; e Luca Vanni che, proprio tre giorni fa, ha raggiunto la sua prima finale Atp a 29 anni. E poi Na Li, Tommy Haas e la sempreverde Kimiko Date-Krumm… e potremmo citarne altri ancora.

In fondo anche la stessa Roberta è “esplosa” in una fase già avanzata della propria carriera. Vincitrice in singolare di 9 titoli Wta (2013 Katowice, Palermo; 2012 Dallas; 2011 Barcelona, ‘s-Hertogenbosch, Budapest; 2010 Luxembourg; 2009 Barcelona; 2007 Bogotá) e altre 4 volte finalista, Roberta comincia a perfezionare ulteriormente il proprio gioco nel 2011, anno in cui approda nella Top 30. Nel 2012 fa ancora meglio entrando in Top 20.

Ma non è finita.

La Vinci estrae dal cilindro un tennis ancora più efficace e maturo, tanto da consentirle di raggungere il suo best ranking nel 2013, issandosi alla posizione n. 11.

Dotata di una mano sensibilissima, di un tennis vario e brillante, Roby è una tennista completa, capace di spezzare continuamente le geometrie dell’avversaria, propinando, grazie soprattutto al suo elegante ma efficace rovescio ad una mano in back, una palla “sibillina”, tagliata e che, rasoterra, schizza via imprendibile.

E poi il gioco di volo.

Grande giocatrice d’attacco, la Vinci ha dimostrato, da sempre, di saperci davvero fare nei pressi della rete, abilissima con le stop volley e con la volé, in particolare di dritto. Senza parlare delle smorzate, piazzate ad hoc, quasi sempre precise e letali. Insomma, Roberta sa fare davvero tutto, tant’è che è la prima italiana di sempre (uomini e donne) a vincere su tutte le superfici (terra, cemento ed erba).

La grande abilità nel gioco di volo le permette infatti di essere soprattutto una grandissima doppista. E non è un caso se, da tre anni, Roberta Vinci e Sara Errani sono le n. 1 del mondo in doppio. Tuttavia, la capacità di variare il gioco e il potenziamento del tennis da fondo le hanno consentito di far male alle migliori anche in singolare. Insieme, le Cichis fanno davvero faville e, parallelamente alle rispettive carriere di singolariste, si sono costruite una carriera da doppiste a dir poco straordinaria, entrata ormai nella storia del tennis italiano e internazionale.

Il fiore all’occhiello di un palmeres ormai ricchissimo è senza dubbio il Career Grand Slam. Nel 2014 La Vinci e la Errani trionfano sull’erba dell’All England Club e realizzano un’impresa difficilissima e unica, coronando il sogno di una vita e di una carriera: aggiudicarsi i 4 major. Ho avuto la gioia di poter assistere, quel 5 luglio 2014, alla loro memorabile vittoria sull’erba di Wimbledon e, con tutta sincerità, devo ammettere che quel successo italiana – così come le parole di Roberta e Sara in conferenza stampa – sono stati uno dei ricordi più belli tra quelli vissuti finora nella mia ancora breve esperienza di inviata.

Incredibile, incredibile” dicevano Sarita e Roby davanti ai giornalisti dopo aver conquistato la finale di Wimbledon “non ci sono parole per descrivere che cosa significhi questa vittoria per noi. È vero. Oggi abbiamo giocato in modo perfetto […] Riusciamo ad avere questi risultati perché, oltre ad essere un solido team in doppio, siamo anche grandissime amiche, ci conosciamo benissimo e ci aiutiamo e sosteniamo sempre, anche durante i tornei di singolare“.

La grande e solida amicizia tra Roberta e Sara è certamente una delle chiavi del grande successo del team Errani/Vinci, vittorioso di ben 25 titoli Wta, tra cui 5 tornei dello slam (2 Australian Open, 2013-2014; 1 Roland Garros, 2012; 1 Wimbledon, 2014; e 1 US Open, 2012). Roby vanta inoltre 18 finali in doppio, 12 disputate in coppia con la Errani, tra cui 2 al Roland Garros (2013-2014) e una agli Australian Open (2012). Ero presente anche a Melbourne nel 2012 e ricordo il match delle ragazze perso contro Kuznetsova e Zvonareva, così come ricordo il velo di tristezza sul volto di Sara Errani, che quasi non riusciva a parlare durante le premiazioni dopo la bruciante delusione per aver fallito la loro prima finale slam. Tuttavia, quattro mesi dopo, sulla terra di Porte d’Auteuil, quella delusione è stata compensata dal primo di 5 trionfi slam.

Ma i successi di Roberta Vinci non finiscono qui. La tarantina ha un palmares tra i più esclusivi anche per quanto riguarda le vittorie in Fed Cup. Con le sue compagne di squadra, ha infatti potuto alzare la tanto ambita coppa ben 4 volte: nel 2006 in finale contro il Belgio; nel 2009 e nel 2010 contro gli Stati Uniti e nel 2013 contro la Russia. Inoltre, sempre in Fed Cup, Roberta vanta ben 18 match di doppio vinti consecutivamente. Fino all’8 febbraio 2015 quando, purtroppo, Roby e Sara vengono sconfitte dalla coppia formata da Kiki Mladenovic e Caroline Garcia, match che consegna alla Francia il punto del 3-2 del tie contro l’Italia a Genova, nel primo turno di Fed Cup. Per le Cichis è una giornata storta. Succede, a tutti, anche ai migliori. Lo sport è così.

Nonostante il 2015 cominci con il 25esimo titolo in doppio a Auckland, in singolare, per Roberta, le cose si rivelano un po’ più complicate (eliminazione al 1° turno a Auckland e al 2° turno a Melbourne Park). Attualmente la Vinci è n. 38 del ranking Wta e, proprio ieri,  ha superato, seppure con un po’ di fatica, il primo turno del Wta International di Rio de Janeiro. Ma lo sappiamo, lo sport è fatto di sofferenza e di tanti alti e bassi. E lo sa bene anche Roberta, che ha sempre dimostrato di saper associare alle capacità tecniche e al talento, anche grande sacrificio e rigore, consapevole che i periodi negativi si possono superare eccome, ricavandone chiavi vincenti per il futuro. Va’ inoltre ricordato, a tal proposito, il grande lavoro svolto dall’allenatore della Vinci, il palermitano Francesco Cinà, coach dalla grande serietà e competenza che segue Roberta ormai da anni e che, insieme a Pablo Lozano, allenatore di Sara Errani, ha creato un team solido e vincente.

Due mesi fa, la tarantina riceveva l’ennesimo riconoscimento per i grandi meriti sportivi. Il 15 dicembre 2014, infatti, Roberta, è stata insignita del Collare d’oro al merito sportivo da parte del CONI così come dell’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al merito da parte del Presidente della Repubblica. E, nel 2007, le si attribuiva invece l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.

Insomma, Roberta Vinci è un’eccellenza italiana dello sport che ha regalato, regala e certamente regalerà ancora lustro al tennis azzurro nel circuito mondiale. E non solo grazie ai risultati – siano essi in doppio o in singolare – e al suo bellissimo tennis, ma anche grazie alla sua indefessa abnegazione nel prepararsi, allenarsi, nella costante ricerca di migliorarsi e superarsi ancora. E, non ultimo, grazie al suo modo di porsi in campo, mai sopra le righe, con grande professionalità e con tanta, tanta voglia di giocare a tennis.

Buon compleanno Roberta !

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