Annabel Croft: game, set & much...more !

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Annabel Croft: game, set & much…more !

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TENNIS – A Montecarlo abbiamo intervistato l’ex tennista e ora celebre giornalista di Eurosport Annabel Croft. Ci ha parlato del suo lavoro, di Mats Wilander e di altro ancora….con il fascino very british che la contraddistingue.

È uno dei volti più deliziosi del giornalismo del tennis. Garbata, elegante, disponibile, estremamente professionale; insomma, very charming e very british…..ma non c’è da stupirsi dato che è nata in Inghilterra e che si tratta di Annabel Croft, una vera lady del tennis.
Da alcuni anni ormai possiamo ammirarla e ascoltarne i commenti su Eurosport, durante lo svolgimento dei tornei dello Slam, in particolare nella celebre trasmissione Game Set & Mats, a fianco di un altro grande gentleman della racchetta, Mats Wilander.

Ma non solo. Annabel lavora anche per Sky Sports e per la radio, per i quali segue tutti gli altri eventi tennistici più importanti, come le World Tour Finals, i Masters 1000 e le finali di Coppa Davis e Fed Cup. Ed è proprio durante l’ultimo Monte-Carlo Rolex Masters che abbiamo avuto l’occasione di intrattenerci un po’ con lei e conoscerla un po’ meglio.
Prima di diventare una giornalista di successo, Annabel è stata una tennista brillante del circuito. Dopo aver vinto i tornei juniores di Wimbledon e dell’Australian Open nel 1984, la Croft si aggiudica il Virginia Slims di San Diego nel 1985, diventando così n. 1 della Gran Bretagna, nonché n. 21 del mondo. Nel 1985 e nel 1986 fa parte della squadra britannica di Fed Cup.

Tuttavia, la sua carriera è alquanto breve perché si ritira nel 1988, a soli 22 anni. Oggi Annabel è sposata e mamma di tre bimbi. Dopo aver avuto varie esperienze nel mondo dello spettacolo e del teatro, è ancora più che mai una protagonista dell’universo del tennis, e non solo come commentatrice televisiva. Nel 2009, infatti, l’ex tennista britannica fonda l’Annebel Croft Tennis Academy, presso il National Tennis Center, non lontano da Wimbledon. Ma non c’è soltanto la scuola londinese. Nel gennaio 2012, Annabel ha aperto un’altra sede della sua Accademia la cui location, Aphrodite Hills, a Cipro, ha un qualcosa di “mitico” e “incantato” per eccellenza, poiché non è lontana dalle acque cristalline dalle quali sarebbe emersa la mitica dea dell’amore.

Insomma, che si tratti di impugnare la racchetta o il microfono, di parlare di tennis davanti alle telecamere o ai giovani allievi in campo, Annabel riesce sempre a coniugare tennis, eleganza, professionalità e charme….E lo ha fatto anche con noi, da intervistata….
D. È stata una giocatrice professionista. Com’è cambiato il tennis da quando giocava nel circuito?
R. Penso sia cambiato molto perché è diventato molto più fisico. Tutti hanno una migliore preparazione fisica e il tennis adesso è più rapido e molto più atletico. Il gioco è molto più veloce, si deve lavorare ancora più duramente perché le tecnologie delle racchette sono cambiate. Invece, per qunto riguarda l’aspetto mentale, penso non sia poi così diverso, si tratta sempre di uno sport molto duro e difficile dal punto di vista emotivo.

D. Andy Murray, Jonathan Marray in doppio, Heather Watson e Laura Robson sono grandi protagonisti del tennis britannico. Pensa che potranno essere d’ispirazione ai giovani in Gran Bretagna ?
R. Sì, ma Andy Murray sta già ispirando la giovane generazione, perché ha lavorato molto duramente, ha una professionalità incredibile, ha migliorato sempre di più la sua preparazione ed è diventato il n. 2 del mondo. Penso sia diventato una vera ispirazione, come lo è stato Fred Perry tanto tempo fa. È stato incredibile vedere la sua ascesa. Jonathan Marray è molto popolare in Gran Bretagna perché è molto simpatico e gentile. Penso che tra Laura e Heather ci sia una grande “rivalità” che le aiuta a progredire e a farle salire sempre più di livello. Penso sia davvero un periodo eccitante per il tennis britannico.

D.Che consiglio darebbe alle giovani tenniste di oggi?
R.Di lavorare molto sulla preparazione fisica, perché oggi il tennis è sempre più atletico. Ma anche di cercare di divertirsi il più possibile. Quando ripenso al passato, adesso che ho 3 bambini, la vita aveva un altro scopo. Quando si è giovani e si fanno i tornei, si è concentrati solo su questo ed è difficile dal punto di vista emotivo, perdere una partita sembra la fine del mondo. Naturalmente la vita deve seguire il suo corso. Bisogna cercare di apprezzare il proprio tennis, non per vincere assolutamente i tornei, ma per essere la migliore giocatrice possibile. Non bisogna essere troppo severe con se stesse perché chiunque può vincere un torneo ogni settimana, molti cominciano un torneo ma molti anche perdono. È normale.

D. Quando si rese conto che desiderava entrare nel giornalismo del tennis? È stata una scelta naturale?
R.Penso sia stata una cosa naturale. Non avevo pianificato niente. Per alcuni anni guardavo molto il tennis in televisione. Poi, ho fatto altre cose, per esempio, ho recitato in teatro, in Cenerentola e Aladino. Facevo cose completamente diverse dal tennis. Poi sono nati rapidamente Sky e Eurosport e ho avuto la splendida opportunità di cominciare con loro. Adesso, a volte, mi “do un pizzicotto”, talmente amo questo lavoro. Questa è un’epoca davvero speciale per il tennis, con giocatori così straordinari. È davvero un privilegio poter fare le interviste, coprire i grandi eventi. Il mio lavoro mi piace davvero moltissimo.

D. Lei copre tutti gli avvenimenti più importanti. Come giornalista, come si prepara ad un torneo come questo (Montecarlo) o ad uno Slam?
R.Leggo molto. Mi aggiorno costantemente per essere preparata sull’andamento e i risultati dei match. Assisto agli allenamenti e prendo molti appunti il mattino. Poi penso molto alle interviste, alle domande più interessanti e appropriate da fare ai giocatori, a ciò che gli ascoltatori e i telespettatori si aspettano di sentire. In effetti, dedico molto tempo alla preparazione del lavoro ed esso non è solo quello che si vede durante la trasmissione, ce n’è tantissimo soprattutto prima.

D. Com’è lavorare con Mats Wilander?
R. È stupendo. Mi piace moltissimo lavorare con lui. È una persona meravigliosa. È un uomo molto umile; è estremamente competente, dice quello che pensa e, anche se ha critiche da fare ai giocatori, le fa e per questo viene molto stimato perché le sue opinioni sono giuste. Mi trovo benissimo con lui, ormai sono parecchi anni che lavoriamo insieme e spero continueremo a lungo.

D. Che consiglio darebbe ai giovani che volessero intraprendere la carriera nel giornalismo tennistico?
R.Credo si debba cominciare con umiltà, lavorare sodo per crescere e aprirsi quante più porte sia possibile. Bisogna tentare di incontrare e intervistare molte persone e diversificare le domande e il pubblico. È una cosa molto difficile adesso perché molti vogliono intraprendere questa carriera. Bisogna lavorare molto. Quando ero più giovane, non ho mai rifiutato un lavoro anche se significava lavorare di notte, come quando dovevo commentare in Australia e la diffusione del programma avveniva di notte. A volte ho lavorato perfino sedici ore al giorno. Credo sia davvero necessario lavorare molto duramente.

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