Monfils e Cilic profeti in patria

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Monfils e Cilic profeti in patria

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TENNIS – A Montpellier Gaël Monfils torna a vincere un torneo dopo due anni e mezzo. Il numero trenta del mondo batte in due set il connazionale Richard Gasquet. A Zagabria, Cilic conferma il totolo contro il sempre verde Haas e solleva il decimo trofeo in carriera. Daniele Vallotto e Andrea Mario Conte

ATP MONTPELLIER (Vallotto)

(5) G.Monfils b. (1) R.Gasquet 6-4 6-4

Montpellier – È difficile spiegare il pessimo bilancio nelle finali di Gaël Monfils (quattro vittorie e sedici sconfitte). L’esuberanza del francese sembra non essergli d’aiuto nelle fasi finali di un torneo ma oggi La Monf è riuscito a interrompere una maledizione che durava da 840 giorni. L’ultimo trionfo risaliva a Stoccolma 2011: in mezzo un infortunio che l’ha tenuto fuori dal circuito per buona parte del 2012 e cinque finali consecutive perse che hanno ulteriormente aumentato lo spread tra finali vinte e quelle perse. Monfils è il classico frontrunner, un po’ come Samantha Stosur: quando ha vinto il primo set ha poi vinto il titolo, quando l’ha perso ha ceduto anche la partita (e in sole due occasioni è riuscito almeno a portare a casa il secondo set).

Si giocano sul filo dell’equilibrio i primi sei game della finale di Montpellier tra Monfils, testa di serie numero cinque e Richard Gasquet, prima testa di serie e campione in carica. Sembra partire più forte, Gasquet, ma è un bluff: è lui infatti a cedere il servizio per primo, sbagliando un paio di attacchi a rete che vengono neutralizzati efficacemente da Monfils. È un errore che il numero nove del mondo paga caro perché Richard sbaglia un dritto facile sulla prima palla break della partita e concede a Monfils un vantaggio irrecuperabile. Conquistato il break, infatti, Gaël alza il livello e concede appena un punto su nove nei suoi successivi turni di servizio. In poco meno di quaranta minuti il numero trenta del mondo porta così a casa il primo parziale.

Nei nove precedenti, nessuno è riuscito a rimontare un set di svantaggio. E a confermare le caratteristiche di frontrunner di Monfils, tutte e quattro le sue vittorie nei confronti diretti sono arrivate in straigh sets. Gasquet, sotto gli occhi attenti del nuovo allenatore Bruguera, non dà l’impressione di voler smentire la statistica perché concede subito due palle break in apertura di secondo set. Le salva entrambe, grazie ad un ace e ad una solida prima, ma appena Monfils riesce a entrare nello scambio e ad alzare le traiettorie sul rovescio monomane di Gasquet, questi torna a soffrire. Nonostante la chance sprecata Gaël rimane intoccabile al servizio mentre Richard si fa sempre più impelagare in scambi prolungati dove non riesce a imporre l’esplosività del suo rovescio. Sul 4-4 arriva il momento che decide il match. Gasquet scende a rete ma la demivolée esce quel tanto che basta per dare a Monfils la quarta palla break del set. È quella buona perché con un dritto molto simile a quello del primo parziale il numero nove del mondo si fa brekkare di nuovo, perdendo di fatto il match. Quattro punti dopo Monfils può finalmente festeggiare un titolo aspettato per due anni e mezzo.

Per Monfils si tratta del quinto titolo in carriera, il terzo in Francia e il secondo a Montpellier dopo la vittoria del 2010. Il francese sarà rivale di Juan Martin del Potro nel primo turno dell’ATP 500 di Rotterdam (cemento indoor, $1.500.000) che parte domani. Gaël, con la vittoria odierna, diventerà il numero 23 del mondo.

ATP ZAGABRIA (Conte)

(5) M. Cilic b. (1) T. Haas 6-3 6-4

Si preannunciava una sfida molto equilibrata e in grado di creare grande spettacolo. Invece, l’esito del match è parso certo sin quasi dal principio. Da una partec’era il tennista di casa, il croato Marin Cilic, e dall’altra il mai domo Tommy Haas che, nonostante le 35 primavere, non smette di stupire. I confronti diretti dicevano 2-1 Haas e, vista la superficie indoor, il tedesco sembrava favorito, ma il campo non ha detto questo.

Pronti via si comincia subito con un break: Cilic va a servire visibilmente contratto e regala il gioco iniziale ad Haas con un doppio fallo e due gratuiti di dritto, ma il trentacinquenne di Amburgo prontamente ricambia, partendo anch’egli con poche prime in campo.  Si va avanti fino al 3-2 Cilic con poche apprensioni per chi serve, tolta una situazione di 0-30 da cui Cilic si salva senza offrire chance di break. Nel sesto gioco il croato piazza 3 fantastiche risposte e si procura una palla break che non si lascia sfuggire: primo strappo della partita con Cilic che conferma il break grazie a un servizio che oggi sembra funzionare alla grande e chiude poi il parziale con il punteggio di 6-3.

Haas sembra non avere il solito feeling col rovescio, con il quale commette parecchi errori gratuiti, e il servizio è davvero poco efficace nonostante le condizioni indoor; Cilic invece è molto solido e grazie a servizio e dritto è quasi ingiocabile sui propri turni di servizio.

Si va al secondo con Haas che serve per primo. I due servono piuttosto bene, in particolare Haas sembra trovare ritmo col rovescio e spinta con la battuta; Cilic rimane però inattaccabile e mostra una miglior condizione fisica dell’avversario, che si palesa visibilmente negli scambi duri portati sempre a casa dall’idolo di casa.

Divertenti e nostalgici, arrivano un paio di siparietti di Haas con arbitro e pubblico, frutto dell’assenza del falco e delle conseguenti recriminazioni del fumantino tedesco su alcune palle chiamate inopinatamente buone, a suo modo di vedere, da un giudice di linea. Sul 3-2 Cilic salva alla grande (con un ace) una palla break e subito torna aggressivo con la risposta al servizio portandosi sullo 0-40. La terza palla break è quella decisiva: con un fantastico dritto lungolinea in corsa, il croato prende in contropiede Haas e sposta tutta l’inerzia della partita dalla sua, portandosi sul 4-3. Haas tenta una reazione e prova a caricarsi, ma Cilic al servizio pare veramente intoccabile e con un totale di 10 ace e tantissimi servizi vincenti (anche con la seconda) chiude senza problemi anche il secondo parziale (6-4) dopo un’ora e venti minuti di gioco.

Davvero molto consistente la prova di Cilic, parso piuttosto a suo agio su questi campi. In forma non eccelsa è sembrato invece Haas che chiude il match con soli 2 ace e appena il 57% di punti conquistati sulla prima di servizio; davvero poco per i suoi standard.

Titolo difeso dunque per Cilic che con questa vittoria fa suo per la quarta volta il torneo di casa, per un totale di 10 titoli ATP conquistati in carriera.

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