Fognini vs Nadal, atto quarto. È arrivato il momento di Fabio?

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Fognini vs Nadal, atto quarto. È arrivato il momento di Fabio?

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TENNIS ATP MIAMI – Quarta sfida tra Fognini e Nadal (si gioca non prima delle due italiane). Il maiorchino pare in formissima ma per Fabio è tempo di dimostrare che i big non possono sentirsi tranquilli quando lo affrontano. All’interno le proiezioni ranking del ligure (è quasi sicuro del numero 13). Daniele Vallotto

[1] R. Nadal vs [14] F. Fognini 3-0 (1-0 su cemento)

2013 Beijing QF Hard Rafael Nadal  Fabio Fognini 2-6 6-4 6-1
2013 French Open – Roland Garros R32 Clay Rafael Nadal  Fabio Fognini 7-6 6-4 6-4
2013 Rome Masters R32 Clay Rafael Nadal  Fabio Fognini 6-1 6-3

Guardare i precedenti può servire a poco (a volte a nulla) ma quantomeno si può registrare un deciso e progressivo miglioramento delle prestazioni di Fognini nei tre incontri con Nadal, tutti avvenuti nel 2013. La prima sfida con Rafa, a Roma, e senza storia: un 6-1 6-3 senza troppi rimpianti e Fognini che ammette a fine match la netta superiorità dell’avversario. I due si ritrovano qualche settimana più tardi al Roland Garros e Fabio perde ancora senza vincere un set. Ma fu una sconfitta più che onorevole, con Fognini avanti 4-2 nel primo set e capace di impegnare il maiorchino per tutto il match. Nadal si aggiudica tutti i punti più importanti e vince 7-6 6-4 6-4. Si arriva dunque all’autunno, dopo una fantastica estate che segna un nuovo passo nella carriera di Fabio. A Pechino Fognini fa quasi il colpaccio: va avanti 6-2 4-1 e sembra in grado di poterla chiudere ma nel fatidico settimo game annulla cinque palle break per poi capitolare alla sesta. Da lì in poi è monologo del maiorchino, allora ancora numero due del mondo ma in predicato di sorpasso: dal 4-2 Nadal vince dieci dei successivi undici game e si qualifica alla semifinale di Pechino.

Che cosa è lecito aspettarsi da Fognini questa notte? La superficie non è certo dalla parte del ligure, per la prima volta agli ottavi a Miami. Ma nemmeno Nadal ha mai dimostrato grande attitudine al cemento della Florida: ha raggiunto tre finali in carriera e le ha perse tutte. Va aggiunto però che il Nadal che si è presentato a Miami non assomiglia molto a quello esitante visto a Indian Wells: ha affrontato due avversari come Hewitt e Istomin e ha lasciato complessivamente cinque game. Fognini invece ha avuto il suo bel da fare contro Bautista-Agut e alla fine è venuto a capo di un match nient’affatto semplice. È uno dei tanti segnali che qualcosa è scattato nella testa di Fabio: dopo un set di lamentele, sceneggiate e litigi ha fatto pace (soprattutto) con se stesso e ha compiuto una rimonta contro un avversario poco propenso a regalare il match.

Battere Nadal, comunque, è nelle corde di Fognini. Certo, non un Nadal al 100%, ma al di là delle prestazioni molto solide dei primi turni è difficile affermare che questo sia un Nadal al suo meglio. Considerato che la stagione della terra rossa deve ancora cominciare è verosimile aspettarsi un Nadal all’80%. È battibile? Probabilmente no. Eppure Fognini ha una chance: ha un gioco che può indubbiamente far male al maiorchino e se all’imprevedibilità dei colpi saprà aggiungere la giusta dose di cattiveria può provare il ribaltone. E poi è indubbio che il salto di qualità degli ultimi mesi non può bastare all’azzurro: serve la prestazione scintillante, quella da raccontare ai nipotini per mettere il sigillo sul certificato di avvenuta maturità. È per questo che da Fognini, più che la vittoria, ci si deve aspettare una prestazione coraggiosa e, quello che conta maggiormente poco “fogniniana”. Già altre volte lo abbiamo visto giocare in maniera arrendevole partite in cui partiva nettamente sfavorito (l’ultima contro Djokovic agli Australian Open). Dall’altra parte non ci sarà Bautista-Agut e drammi personali che durano un intero set verrano severamente puniti. Per questo serve un Fognini concentratissimo: non è un imperativo vincere, lo è dimostrare di essere diventato grande.

Con i risultati di Miami Fabio dovrebbe salire alla tredicesima posizione del ranking, nuovo best ranking ad appena uno scalino di distanza dal best ranking raggiunto da Paolo Bertolucci. Vediamo quali sono le prospettive di Fognini (ha collaborato Gabriele Cucchi).

In caso di sconfitta stasera sono tre i tennisti che possono rovinare la festa ma entrambi hanno compiti piuttosto ardui. Dolgopolov (#23 ATP) e Nishikori  (#21) devono vincere il torneo mentre Robredo (#14 ATP) deve battere oggi pomeriggio Djokovic e arrivare in semifinale.

Dovesse vincere contro Nadal, oltre a raggiungere la posizione (provvisoria) numero 8 della Race,  non guadagnerebbe ulteriori posizioni nel ranking ma si aprirebbe una possibilità interessante: Raonic (che deve battere Benjamin Becker) ai quarti sarebbe un avversario scomodo – in Coppa Davis ci fu poca storia ma la superficie era tutt’altra – ma di certo non imbattibile. Anche battendo Raonic, Fabio non salirebbe comunque di posizione ma a quel punto potrebbe avvicinarsi sensibilmente proprio a Raonic e Tsonga (che sfida Murray quest’oggi). Per salire oltre alla tredicesima posizione serve vincere la semifinale ma il tabellone non concede scorciatoie: Isner, Berdych, Wawrinka e Dolgopolov sono tutti avversari molto ostici.

Sono tre i tennisti italiani che dall’avvento delle classifiche hanno fatto meglio di Fabio, finora: sono Panatta #4, Barazzutti #7 e Bertolucci #12. Prima di loro i pionieri sono stati Nicola Pietrangeli, numero tre nel 1959, Uberto de Morpurgo, numero 8 nel 1933 e Giorgio De Stefani, numero 9 nel 1935.

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