Nadal: "L'unico modo per battere Nole è giocare al limite"

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Nadal: “L’unico modo per battere Nole è giocare al limite”

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TENNIS ATP MIAMI INTERVISTE – Intervista a Rafa Nadal dopo il ritiro di Berdych

Q. Quando hai saputo del ritiro? Sembrava che ti fossi allenato molto.

NADAL: Mi sono allenato per un’ora circa. Non è strano che mi alleni durante il riscaldamento. Non ho saputo del ritiro fino ad un’ora prima del match quando ero in spogliatoio. Mi dispiace per Tomas e anche per Kei, e soprattutto per i fan. Non penso mi fosse mai capitata una situazione del genere.

Q. Negli scontri diretti con Djokovic, un paio d’anni fa, lui ti aveva sconfitto sette volte di fila nelle finali. Ora sei in vantaggio cinque vittorie nelle ultime sei. Cos’è cambiato? Era dovuto al tuo stato di salute?

NADAL: No, non c’entra la salute. Ero in forma nel 2011. Ho perso le finali perché Novak era più in forma di me in quel periodo. È vero che ho avuto una chance qui a Miami, ho perso la finale 7-6 al terzo. Ero 6-5, 15-30, e anche a Indian Wells ero in vantaggio di un set. Poi ho perso in due set a Madrid e Roma e poi in quattro a Wimbledon e US Open. E poi ho perso la settima volta agli Australian Open. Una partita molto lunga. Non voglio dimenticarmi delle sconfitte, è stato un anno duro, allo stesso tempo, è stato buono perché ho giocato tante finali, ho vinto anche il Roland Garros. E quella settima sconfitta consecutiva probabilmente mi ha motivato a trovare delle soluzioni, giocare in modo più aggressivo e ad essere un giocatore migliore. Non è così strano perdere contro Novak spesso perché è un giocatore incredibile. (sorride).

Q. Cosa ne pensi dello scontro di domani contro Novak?

NADAL: La penso sempre allo stesso modo. L’unico modo per vincere contro di lui, è giocare ai limiti, il miglior tennis possibile e sperare che lui non sia nella sua giornata migliore. Devo essere solido al servizio, giocare in modo aggressivo senza dubbio. Giochiamo sulla superficie probabilmente preferita per lui. Arriva qui con la fiducia della vittoria di Indian Wells. Per me è comunque un buon risultato arrivare in finale a Miami, dove ho tanti amici e fan latini che fanno il tifo per me. Essere in finale mi dà inoltre 600 punti che a questo punto della stagione sono molto importanti.

Q. Quale aspetto del tuo gioco funziona meglio?

NADAL: Sono contento dei miei primi tre incontri e ieri ho finito la partita giocando ancora meglio. Penso di essere stato più solido qui che a Indian Wells e a Rio, muovendomi meglio. Ho perso il servizio solo una volta nel torneo, e per me è molto importante su questa superficie.

Q. Ti sei allenato con un ragazzo di qui, Stefan Kozlov oggi. È numero 2 junior al mondo. Cosa ne pensi?

NADAL: Molto bene. L’ho visto giocare in Australia. Ha mani molto veloci, colpi piatti e potenti. È molto giovane, 16 anni e ha già giocato la finale degli Australian Open. Penso sia importante che ragazzi così bravi, inizino a cambiare mentalità e a competere contro i professionisti nei Futures. Quando avevo 14-15 anni giocavo nei Futures e ciò mi ha aiutato a migliorare molto. Giocare Futures ti permette di confrontarti contro giocatori magari meno forti di altri juniores ma che mettono una palla in più in campo e ti spingono a fare cose diverse da quelle a cui sei abituato.

Q. Quanto hai voglia di vincere il primo titolo a Miami?

NADAL: Voglio sempre vincere! Ma non posso vincere sempre. Quando scendo in campo ho sempre motivazione, passione e amore per il torneo, non importa se è un 250, 500, 1000 o Slam. Sicuramente Miami è un torneo importante che non ho mai vinto. È la quarta finale. Ma è comunque un risultato positivo. Spero di essere pronto per domenica.

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