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WTA Stoccarda: Italiane al 100% (Fotoracconto)

TENNIS WTA STOCCARDA – Tutte le Italiane in campo oggi vincono: semaforo verde per Errani e Pennetta rispettivamente contro Kanepi e Petkovic e per le Cichis in doppio contro Goerges e Groenefeld. Vincono anche……Ivanovic e Goerges e Alisa Kleybanova mette a segno il colpaccio del giorno eliminando Petra Kvitova.
La giornata tennistica inizia oggi con la partita di Sara Errani contro l’Estone Kaia Kanepi. Sara gioca una partita molto solida e dà sempre l’impressione di essere in controllo, anche dell’arbitraggio!
Kaia, dimagrita moltissimo e molto più mobile, deve fare i salti mortali per riuscire a colpire di dritto: Sara la inchioda sul rovescio per tutta la partita.
Chi legge i fotoracconti da più tempo avrà ormai capito che mi piace raccontare i tornei e le partite dal punto di vista delle emozioni più che da quello tecnico. Ma evidentemente oggi Sara ce l’ha con me: ogni volta che esulta lo fa verso il suo angolo e a me non rimane che intravedere il pugnetto di fine game.
E lo fa proprio apposta, perchè, anche quando sarebbe girata dalla parte giusta e tu inizi ad accarezzare sogni di Pulitzer, ratta come una saetta lei si gira e nasconde il braccio! Mai ‘na gioia!
Entrano poi in campo Julia Goerges
e Sorana Cirstea.
Julia prende facilmente il controllo della partita, così facilmente che c’è da pensare che qualcosa non vada.
E infatti Sorana deve affidarsi alle magiche mani della fisioterapista della WTA. Così magiche che nel secondo set riesce ad impegnare l’avversaria in una bella lotta.
Alla fine però, Julia riesce a portare a casa la partita. Non riesce invece a nascondere il sorrisetto che le suscita l’esecuzione di un colpo a dir poco fortunato!
Sorrisetto che durante l’intervista di fine partita si trasforma nel sorriso divertito e rilassato che abbiamo imparato a conoscere.
Eccoci quindi al match della sera, un’altro di quelli che gli organizzatori avrebbero preferito non fosse al primo turno!
Tra i supporters di Andrea Petkovic spicca il bambino che l’aveva accompagnata durante la cerimonia di inaugurazione.
Il frugoletto sdentato che lei aveva così calorosamente abbracciato alla fine, oggi ricambia l’affetto, urlando il suo supporto a squarciagola e suscitando l’ilarità del pubblico quando, preso dalla foga, nel silenzio che precede il servizio non si ferma e urla lo slogan da solo, con la sua vocina acutissima!
La partita è molto equilibrata, con un po’ di nervosismo da una parte
e dall’altra. Già dopo pochi punti, però, Andrea si tocca una coscia, e dopo un recupero in scivolata si vede che le dà fastidio.
Poco dopo, infatti, viene richiamata in campo la fisioterapista.
La povera Andrea, perseguitata dagli infortuni, versa anche qualche lacrima ed esce dal campo per farsi fasciare la gamba.
Per fortuna l’infortunio pare non essere grave e al rientro in campo torna a giocare con quel misto di grazia e potenza che la distinguono, e si aggiudica il secondo set.
Ma Flavia è molto determinata e nel giro di pochi minuti vola rapidamente ad aggiudicarsi set e partita.
Da notare che Andrea, gentilissima come sempre, dopo un break subito si accorge che la rete è piuttosto sporca
e dà una mano agli addetti al campo, spolverandola vigorosamente!
Nell’intervista post partita ci rassicura sull’infortunio (3-4 giorni e starà bene) e spende parole molto belle nei confronti di Flavia: “Abbiamo parlato molto dei nostri infortuni, ci alleniamo spesso insieme, andiamo d’accordo. Sono stata molto felice per lei quando ha giocato bene agli US Open, e poi ha continuato a giocare bene e ha vinto ad Indian Wells. Ero veramente entusiasta per lei, non soltanto perchè mi piace come persona, ma ero anche felice per me, perchè lei ha fatto vedere che è possibile. Mi ha dato speranza, mi ha dato fiducia nel fatto che è possibile tornare dopo un infortuni così gravi. Ha una mentalità sorprendente, è una vera atleta ed è quello che mi piace di lei. Cerca sempre di fare del suo meglio e merita tutte le cose buone che le stanno succedendo. C’è molto rispetto, penso, da una parte e dall’altra, ed è per questo che
ci siamo date il cinque
e ci siamo abbracciate a fine partita”
Quando si parla di classe…..
Flavia anche ci dice che ha molta stima di Andrea e che hanno parlato a lungo dei rispettivi infortuni. E a proposito della sua maglia dei Lakers dice candidamente: Si, sono tifosa… e poi è del mio sponsor e la posso mettere!
Intanto le speranze che il pubblico di casa aveva riposto in Sabine Lisicki vengono disattese
quando una centratissima Ana Ivanovic,
nonostante qualche colpo che suscita l’ilarità di tutti, lei compresa,
si aggiudica un incontro più facile del previsto.
In una pausa sul Centrale, mi avvicino anche al campo1, ma vedo che le Cichis veleggiano agevolmente verso la vittoria e torno in sala stampa.
Tra partite, interviste, spostamenti di campo, passa quasi inosservata la vera sorpresa della giornata: Alisa Kleybanova batte abbastanza agevolmente in due set Petra Kvitova… E allora io vi metto una foto di Ana Ivanovic: non c’entra niente, ma non credo che molti saranno dispiaciuti!
Flash
Maria Sharapova: “Sinner ha il gioco per vincere uno Slam. Non vedo una mia erede nel tennis femminile”
La visione dell’ex campionessa sul futuro del tennis femminile, sulle chance di Jannik, e su Carlso Alcaraz: “di lui mi affascina lo spirito battagliero”

Campionessa in campo sempiterna, uno dei nomi più noti della WTA del nuovo millennio, sia dentro che fuori dal campo. Maria Sharapova, insieme a Serena Williams, ha sedimentato volti e identità nell’immaginario collettivo difficilmente replicabili. E tanto merito, chiaramente, va alle vittorie: 5 titoli Slam, tra cui 2 Roland Garros. Certamente il major parigino è quello che le ha dato più soddisfazioni, e non a caso proprio nella capitale è stata intervistata da Federica Cocchi per la Gazzetta dello Sport a pochi giorni dall’incoronazione della nuova regina del Roland Garros.
“Potrà sembrare strano, ma i ricordi più forti legati al Roland Garros sono i momenti di difficoltà“, ammette l’ex n.1 al mondo, “quelli che mi hanno formato come persona. Come ad esempio la battaglia con la Halep nella finale del 2014, forse la più faticosa della mia vita. Il titolo del 2012 contro Sara Errani invece lo ricordo con gioia perché ho completato il Grande Slam della carriera“. Maria, insieme a Serena e alle controparti maschili incarnate dai Fab Four ha scandito una storia probabilmente irripetibile, un’epoca florida come poche. Ma sembrerebbe che stia ora emergendo, nel panorama maschile, un ricambio generazionale non così malvagio: “Carlos [Alcaraz] è incredibile. Quello che più mi affascina di lui è lo spirito battagliero su ogni punto. Riesce a dare spettacolo e infiammare il pubblico ogni volta che mette piede sul campo. Non vedo l’ora di assistere alla sua crescita, sono davvero curiosa di vedere dove può arrivare e cosa potrà fare“.
In parallelo ad Alcaraz, l’altro tennista del futuro, il suo ideale rivale, è considerato il nostro Jannik Sinner, altro protagonista di una crescita esponenziale. “Conosco abbastanza bene Jannik“, commenta la russa, “da Riccardo Piatti ho avuto l’occasione di condividere alcuni momenti di lavoro. È un ragazzo serio, umile, dedicato. Mi piace molto il suo stile fluido e potente, sembra quasi che non faccia fatica, e invece c’è un grande sforzo dietro il suo gioco. Spero sia pronto per vincere uno Slam. Il gioco ce l’ha e i fan aspettano il suo trionfo“. Innegabile anche che, come il tennis maschile abbia individuato giocatori che possano prendere le redini del circuito e della popolarità nei prossimi anni, non è facile affermare lo stesso per il circuito WTA. “Al momento non vedo una mia erede all’orizzonte”, interviene Sharapova, “ci sono ottime giocatrici con stili diversi. La formula del successo non è facile da raggiungere, serve un perfetto equilibrio tra il gioco, gli impegni con gli sponsor e il tempo libero“.
Flash
Iga Swiatek, terza semifinale al Roland Garros: i numeri del suo dominio
Dalle vittorie consecutive ai giochi lasciati per strada: la polacca si inserisce tra le migliori giocatrici della storia di questo torneo

“Il 2020 è stato un anno difficile. Non la definirei una buona stagione. Il Roland Garros è stato il mio unico buon torneo. Il tabellone non è molto fortunato, mi sono detta, vedendo che avrei dovuto affrontare Vondrousova, quindi non mi importa, ci proverò e basta”. Eccome se ci ha provato:” 6-1, 6-2, 6-1, 6-4, 6-3, 6-2, 6-1 6-2, 6-3, 6-1, 6-2, 6-1, 6-4, 6-1. La diciannovenne polacca Iga Swiatek ha vinto il Roland Garros 2020 senza perdere un set. Il resto è storia.
Dopo altre quattro partecipazioni, la numero uno del mondo è oggi alla sua terza semifinale a Parigi: meglio di lei, nelle prime cinque partecipazioni al French Open, soltanto Chris Evert (5/5) e Monica Seles (4/5). Le altre due volte, poi ha vinto il torneo. Con Iga, il circuito ha ritrovato una dominatrice. Da uno stato di perenne incertezza (che in realtà ancora pervade i ranghi inferiori) si è innalzata una giovane donna saggia, inarrestabile e coraggiosa (la coccarda gialloblù che porta sul cappellino ne è una prova).
Ma non è che Iga domina un po’ troppo? Fin qui, a Parigi ha concesso la miseria di quindici game, la prima a lasciarne così pochi da Conchita Martinez nel 1995. Addirittura, l’ultimo set perso risale agli ottavi della scorsa edizione. Nel processo, ha già realizzato quattro bagel: sono in tutto tredici solo in questo 2023.
Dodici invece le vittorie consecutive a Parigi: dal 2020 ha perso una sola partita, contro Maria Sakkari ai quarti dell’edizione 2021. È la quarta tennista più giovane a raggiungere tale striscia: sopra di lei, solo Immortali come Monica Seles, Steffi Graff e Chris Evert.
Spesso si dice che i grandi numeri non facciano giustizia ai grandi campioni. Sicuramente oggi servono a inquadrare la numero uno, che ha fatto dei risultati netti e delle vittorie schiaccianti il suo tratto distintivo.
“Riesci a goderti i momenti in cui vinci i match e vai avanti in tabellone? O si riduce tutto al lavoro?” “Devo ancora imparare a godermela mentre gioco e vinco, perché quando finisco le partite di solito penso a quelle successive. Le sensazioni positive arrivano dopo il torneo. Spero di migliorare.”, risponde la fredda campionessa Iga Swiatek, ancora divisa fra un po’ di ingenuità giovanile e la saggezza della campionessa affermata. Domani, sulla rossa terra di Parigi affronterà la brasiliana Haddad Maia, alla prima semifinale slam, con palmares e personalità opposte. Quest’ultima viene da dodici ore di gioco, Iga da meno di sei. “Ti preoccupa arrivare in fondo agli slam poco allenata?” “No, posso gestire la cosa. Non credo che mi sentirò arrugginita quando dovrò giocare i punti importanti”. Il ruolo di favorita, Iga Swiatek ce l’ha nel sangue.
Roland Garros
Roland Garros, Swiatek è ancora troppo forte per Gauff: la numero uno è in semifinale contro Haddad Maia [VIDEO]
Qualche errore di troppo della numero uno del mondo tiene in vita Coco, che ci prova per tutto il primo set, ma nel momento decisivo Swiatek azzanna la partita e si regala un’altra semifinale

[1] I.Swiatek b. [6] C.Gauff 6-4 6-2
Troppo poche ancora le frecce nella faretra di Coco Gauff, o almeno sono troppo poche per impensierire la numero uno del mondo, o meglio il rullo compressore Iga Swiatek. L’americana prova fin dall’inizio a mettere pressione alla polacca, giocando in maniera aggressiva e propositiva. Ma, nonostante alcune iniziali incertezze di Iga, una prima di servizio non pervenuta non può che portare alla netta affermazione della detentrice del titolo. Swiatek, che sale 7-0 nei precedenti contro Gauff (tra i quali spiccava ovviamente la finale del 2022, terminata 6-1 6-3) affronterà ora Beatriz Haddad Maia, che ha sconfitto poco fa Ons Jabeur.
Primo set: Swiatek sembra in difficoltà, ma poi piazza la zampata
Coco parte bene col dritto e col rovescio, cercando di mostrarsi aggressiva e di mettere pressione a Swiatek, che dal canto suo commette molti errori, al momento di chiudere il punto. All’americana manca però il servizio: dopo trentasette minuti, sul 4-4, la percentuale di prime è ferma ad un misero 37 per cento. Un 4-4 maturato dopo un break (quello di Swiatek, al quarto gioco) ed un immediato controbreak.
La risposta che la numero uno del mondo affossa in rete, risposta che l’avrebbe mandata a servire per il set sul 5-3, palesa l’evidente stato di vulnerabilità in cui si trova ora la polacca, costretta più volte a salvarsi in difesa per respingere le incursioni della sua avversaria. Quando però Gauff va a servire per salvare il set sul 4-5, gira il vento, e gira la partita: nel momento più importante, la non a caso numero uno del mondo vince quattro punti consecutivi, ritrova i vincenti e vince sei giochi a quattro il primo set; infine, si invola in spogliatoio con, in mano, il suo taccuino degli appunti.
Secondo set: Swiatek salva tre palle break e poi si invola verso la vittoria
In apertura di secondo parziale, Coco Gauff prova a variare, a tentare qualche mossa estemporanea quando si trova a favore di vento. Sull’1-1, nel corso di un game di sette minuti, ottiene tre pallebreak, ma finisce per dilapidarle, una dopo l’altra. In particolare, sul 30-40, alla seconda tenera e centrale della sua avversaria oppone un diritto fuori giri, che la fa apparire più diciannovenne che mai.
Gol sbagliato, gol subito: lo sappiamo come vanno le cose, soprattutto se davanti si ha la numero uno del mondo. Ed ecco che sul 2-3 la testa di serie numero sei commette prima un doppio fallo, e poi un grossolano errore di diritto: in breve è 4-2, e poi 5-2 Swiatek. La polacca chiude poco dopo: finisce 6-4 6-2, come il loro ultimo match a Dubai, in un’ora e ventotto. Affronterà la brasiliana Haddad Maia, alla prima semifinale in carriera. Ora più che mai, è lei la grande favorita di questo Roland Garros 2023.