Camila, un altro passo sulla via della maturità (Valesio), Il 'Signor Atp': "Così migliorerò il grande tennis. Stregato dal successo di Roma" (Marino)

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Camila, un altro passo sulla via della maturità (Valesio), Il ‘Signor Atp’: “Così migliorerò il grande tennis. Stregato dal successo di Roma” (Marino)

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Camila, un altro passo sulla via della maturità (Piero Valesio, Tuttosport)

DOVE potrà arrivare se continuerà a crescere con questa velocità? La domanda è assolutamente motivata soprattutto alla luce di quanto ha combinato ieri Camila Giorgi da Macerata. Colei che a Rona ha entusiasmato tutti battendo la top ten Cibulkova e per un set contro la non top-ten McHale. In quella occasione, come si ricorderà, crollò di schianto dopo un ottimo inizio e lei stesse ammise di essere, gergalmente parlando, uscita di testa. Fors’anche, allora, la stanchezza fece la sua parte: il che, a ben vedere, è pur sempre un bel segnale perché se c’è stanchezza vuol dire che oltre ad essere un’ottima atleta, Camila è una persona normale. Ieri a Strasburgo, nel torneo un tempo molto amato e tre volte vinto da Silvia Farina, Camila Giorgi ha mostrato di aver compiuto un altro passettino verso la maturità. Anche qualcosa di più di un passettino, a ben vedere. La nostra ha battuto al terzo set Alizè Comet, una che tendenzialmente quando vede italiano va in crisi: ma soprattutto una che l’aveva battuta sia al secondo turno dell’Australian Open sia poche settimane fa nella finale di Katowice, la prima in carriera per la più leggiadra delle nostre tenniste.

E si trattava anche del primo incontro dopo il tracollo contro la McHale, un match che al Foro aveva spento sul nascere le speranze di chi si augurava di assistere alla nascita di una stella. Non solo l’azzurra ha vinto l’incontro, che già di per sè sarebbe un’ottima notizia: ma è il come l’ha vinto a far ritenere che la Giorgi abbia ancora enormi margini di miglioramento. Alt! e bassi Conquistato il solito primo set investendo l’avversaria con una forza d’uno che solo lei e Serena riescono a mettere in essere appena scese in campo, Camila ha poi perso la seconda partita in modo netto soccombendo sotto il peso non già della costanza della Cornet, la quale è comunque è migliorata parecchio: ma della tremenda incostanza del suo servizio (alla fine i suoi doppi falli saranno nove). Ad inizio terzo set pero è tornata in campo con i piedi e con la testa: testa che comunque l’ha un po’ abbandonata quando ha avuto ire palle break che l’avrebbero praticamente lanciata a conquistare il match. Camila si è persa, ha gettato alle ortiche l’occasione e i più hanno tenuto che a quel punto la rottura diventasse subitaneamente prolungata.

Invece Camila non ha rotto per nulla: ha anzi rimesso in campo furia e concentrazione tanto da disfarsi dell’avversaria nel giro di pochi minuti (6-41-6 6-3 il finale). Esattamente il match che ci voleva per lasciarsi alle spalle le inquietudini romane e riprendere il filo del discorso ampiamente avviato nei primi mesi dell’anno (…)

l ‘Signor Atp’: “Così migliorerò il grande tennis. Stregato dal successo di Roma”

Il ‘Signor Atp’: “Così migliorerò il grande tennis. Stregato dal successo di Roma”

Giovanni Marino, la repubblica.it del 22.05.2014

Negli anni della grande crisi il tennis mondiale va a gonfie vele. Ma non è tutto oro ciò che luccica. Dietro le grandi star ci sono decine e decine di buoni giocatori costretti a fare salti mortali, economicamente parlando, per competere. E quindi per crescere.

Se non hai i soldi per girare il mondo, giocare, migliorarti, non diventerai mai veramente competitivo. E se le cose dovessero continuare in questo modo, un giorno anche il ricambio generazionale ne risentirebbe.

Sa bene tutto questo il nuovo presidente dell’Atp, il numero uno della complessa macchina che gestisce il circuito maschile delle racchette. E durante il suo mandato ha intenzione di intervenire, in parte lo ha già fatto, per riequilibrare i prize money tra i super tornei e gli altri e dare una chance a tutti gli atleti.

Racconta a “Repubblica” presente e futuro prossimo del grande tennis mister Chris Kermode, inglese, ex tennista professionista, da quattro mesi nuovo presidente dell’Atp, per la prima volta a Roma durante gli Internazionali d’Italia di cui, dice a chiare lettere, è rimasto stregato.

Presidente Kermode, il successo del torneo di Roma è travolgente, nonostante la crisi economica ogni anno si battono record su record, merito dell’era dei Fab Four (Federer, Nadal, Djokovic, Murray) unita al fascino unico della Capitale?
“L’Atp World Tour sta guadagnando una popolarità senza precedenti, assieme ad un grande successo commerciale con atleti superstar, una piattaforma globale con diversi tornei e più tifosi e sponsor che mai. Nel 2013, gli eventi Atp hanno raggiunto il record di ben 4,47 milioni di spettatori sui luoghi delle varie competizioni. Anche la nostra audience in Tv è a livelli record, con oltre 838 milioni di telespettatori nel 2013, in 185 i paesi che guardano l’Atp World Tour. Una crescita pari al 75% dal 2008. Sono quindi ben lieto di poter dire che il nostro sport è grandissima forma. Siamo fortunati ad avere atleti-simbolo nella fascia più alta del gioco, che vanno oltre lo stesso evento in sé: generano interessi enormi a prescindere da dove giochino. Dal punto di vista strutturale inoltre, i nostri promotori continuano a investire in nuovi impianti e infrastrutture, assicurandosi di offrire il miglior palcoscenico per i nostri atleti. I nostri eventi stanno diventando più grandi di un semplice torneo di tennis. Sono iniziative che fanno affidamento non soltanto sui giocatori più popolari per attirare i fan. Gli Internazionali Bnl d’Italia sono stati un eccellente esempio. La partecipazione è stata enorme dall’inizio alla fine su tutti i campi, non importa chi stesse giocando  E’ stato fantastico constatare quanto fosse in buona salute il nostro evento di Roma”.

Molti non immaginano neppure cosa voglia dire essere e fare il presidente dell’Atp, può spiegarlo sinteticamente al pubblico?
“E’ una buona domanda, ed è complicato rispondere in poche parole. Fondamentalmente, l’Atp è un’associazione con soci iscritti. Il nostro ruolo è quello di assistere e, continuamente, aggiungere valore ai nostri due membri costituenti principali: i giocatori e i tornei. Il mio ruolo di presidente esecutivo (Executive Chairman) è quello di guidare l’organizzazione verso la giusta direzione e garantire che si governi e si promuova lo sport in una maniera che offra opportunità di crescita massima, a beneficio di tutte le parti interessate Atp. E quando parlo di parti interessate intendo cinque componenti chiave: giocatori, tornei, media, sponsor e pubblico. Quindi, che si tratti di un problema relativo al calendario, o dello stato fisico di un giocatore o di qualsiasi altro problema, la sfida consiste nel trovare un equilibrio con questi cinque attori fissati bene in mente, e bilanciare il nostro duplice ruolo sia di ente di gestione che di marchio sportivo e di intrattenimento”.

Qual è la più importante novità in arrivo nel mondo Atp? Un progetto, una idea o qualcosa di più concreto.
“Esistono diversi progetti attualmente in lavorazione, relativi alle date, alle discussioni sui montepremi e alla location da scegliere per il torneo di fine stagione Barclays Atp World Tour successivo al 2015. Speriamo di poter annunciare dei risultati positivi entro la fine di questa stagione”.

Qual è l’aspetto che, invece, ancora non la soddisfa e che vuole migliorare durante il suo mandato?

“Non sceglierei un’unica area. Il nostro obiettivo è costruire una visione collettiva a lungo termine dello sport, che garantisca stabilità e una crescita sostenibile per il tennis professionistico maschile”.

Problema prize money: molto è già stato fatto ma diversi giocatori di seconda e terza fascia ancora chiedono di più, soprattutto per le eliminazioni al primo turno, altrimenti, dicono, complice la crisi economica, non riescono a mantenersi in giro per i tornei e quindi a migliorare, state studiando il fenomeno, pensate a ulteriori correttivi?
“ll tennis professionistico maschile sta attraversando uno dei periodi di maggior successo della sua storia. Ma dobbiamo lavorare affinché si registri una crescita su tutti i livelli di questo sport. Perciò prestiamo attenzione all’Atp Challenger Tour, che rappresenta un importante trampolino di lancio per i giocatori verso l’Atp World Tour. Quest’anno abbiamo aumentato il livello minimo di montepremi per l’Atp Challenger Tour a 40 mila dollari. L’obiettivo è quello di raggiungere i 50 mila e garantire l’ospitalità ai giocatori. L’Atp è pienamente impegnata a rafforzare il Challenger Tour: ne stiamo rivedendo la struttura generale, raccogliendo anche informazioni dai giocatori. Cerchiamo di stabilire un piano a lungo termine che vedrà una serie di miglioramenti al Tour, compreso una migliore affluenza ai tornei, costi ridotti di viaggio per i giocatori, un miglioramento dei servizi sanitari, della struttura di governance e della promozione del Tour” .

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