Il professor Panfili: "Ho guarito Djokovic operandolo con un robot" (Lenzi). Altro che nozze, McIlroy molla la Wozniacki (Zanni)

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Il professor Panfili: “Ho guarito Djokovic operandolo con un robot” (Lenzi). Altro che nozze, McIlroy molla la Wozniacki (Zanni)

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Il professor Panfili: “Ho guarito Djokovic operandolo con un robot” (Claudio Lenzi, Gazzetta dello Sport)

Parla di Novak Djokovic e lo paragona subito a una «macchina perfetta». Se così fosse, il professor Adolfo Panfili – noto chirurgo ortopedico e padre italiano della medicina orto-molecolare – è il capomeccanico che negli ultimi due anni ha migliorato carrozzeria e carburante del serbo numero 2 al mondo, vincitore di sei titoli Slam e degli ultimi Internazionali d’Italia. L’uomo che, in questa fase delicata di stagione, ha rimesso in pista il serbo dopo il problema al polso destro che lo ha limitato a Montecarlo ed escluso dal Masters 1000 di Madrid: «Credeva che si trattasse di una borsite, da 11 la necessità di riposare. Quando è arrivato a Roma, però, l’ho visitato e ho notato subito un problema cervicale. E’ bastata una rapida manipolazione per cancellare il dolore». Perfezionista Il primo contatto tra Panfili e Djokovic è di due anni fa: «Novak soffriva di problemi cervicali durante il servizio, al primo controllo è emersa una discopatia e per questo si è sottoposto a due facili interventi di chirurgia robotica. Trattandosi di un atleta perfezionista, mi ha poi chiesto di seguirlo a Wimbledon, agli Us Open e a Montreal».

Viaggiare al fianco di ‘Nole’ non è facile. «Appena sbarcati a Londra, si è messo in contatto con un famoso biological farmer per avere solo prodotti naturali. Ricordo una sera, però, in cui è andato a una cena di gala e dopo aver mangiato un piatto simile alla coda alla vaccinara è stato male. La mattina seguente lo abbiamo rimesso in sesto». A Montreal, un altro episodio curioso: «Nella finale contro Nadal viene colpito molto forte da una palla, ma nessuno si preoccupa. Sono io che decido di fare subito una risonanza e scopriamo che l’ematoma è serio». Sempre in Canada, «Djokovic mi chiede di accompagnarlo in un tempio buddista, dove si mette a fare yoga con straordinaria elasticità».

Panfili è tra i medici che il 24 luglio scorso, presso l’istituto di Medicina e Scienza dello Sport del Coni, a Roma, sottopongono Novak Djokovic a una serie di test e valutazioni funzionali per tratteggiare il suo profilo atletico. «Novak è straordinario, mi ricorda il pilota Joide Scheckter. E’ forse l’atleta più performante per esplosività. Abbiamo utilizzato una smart shirt per misurare, attraverso dei trasmettitori, dati come l’elevazione, la temperatura corporea, la resistenza allo stress, la fluidità dei movimenti. Anche al collo, naturalmente. Attraverso i test siamo riusciti a migliorare le capacità balistiche, trovando un valido rimedio alla sua tendenza ipoglicemica. Non è solo questione di celiachia, di eliminare glutine e caseina (come ha suggerito per primo il nutrizionista serbo Igor Cetojevic, ndr). Se parliamo di macchine, è come se Djokovic avesse un serbatoio piccolo: grazie un test sugli amminoacidi gli abbiamo preparato un cocktail multivitaminico (…)

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Altro che nozze, McIlroy molla la Wozniacki (Roberto Zanni, Corriere dello Sport)

Si erano incontrati ad Amburgo il 2 luglio del 2011, e mentre Wladimir Klitschko prendeva a cazzotti David Haye, a bordo ring scoppiava l’amore. Caroline, seduta davanti a Rory, il match nemmeno lo vide: era sempre girata… Poi i primi tweet, i sussurri e le conferme, gli attriti, il Capodanno, l’anello di diamanti e le partecipazioni per il matrimonio. Caroline Wozniacki e Rory McIlroy sposi, a fine agosto. Anzi, no. Tutto cancellato, non se ne fa più nulla. Con un piede quasi sull’altare, riguardando le partecipazioni, Rory ha pensato “Ma chi me lo fa fare..: «Non c’è un modo giusto per finire una relazione che è stata così importante per due persone – ha spiegato McIlroy alla vigilia del PGA Championship in un comunicato emesso dal suo team – il problema è mio. Gli inviti perle nozze spediti nel weekend mi hanno fatto capire che non ero pronto per tutto che quello che un matrimonio comporta. Auguro a Caroline tuttala felicità che merita e la ringrazio peri bei momenti che abbiamo avuto».

Poi, parecchio commosso, nella tradizionale conferenza stampa pre-torneo l’irlandese ha aggiunto qualche altro particolare. «Naturalmente è un momento difficile per Caroline e per me – le sue parole – è stata una separazione reciproca e amichevole, ed entrambi abbiamo pensato che fosse il meglio per noi. Ma adesso è il momento di andare avanti. Comunque non posso mentire, sarà davvero difficile, ma una volta sul green devo provare a concentrarmi. Ho preso l’impegno di essere qui ed è mio dovere disputare questo torneo». Insomma lei piantata quasi sull’altare e lui se ne va a giocare a golf… E dire che Caroline nemmeno tre settimane fa aveva dichiarato che era pronta a lasciare il tennis per mettere su famiglia: «Voglio essere una madre relativamente giovane posso far crescere i miei bambini nel modo migliore stando con loro al 100%. E solo domenica scorsa erano in un romantico ristorante sul mare a Montecarlo!

Lei era numero 1 quando lo conobbe, adesso è 14. Lui al vertice del mondo del golf c’è stato nel 2012 e nel 2013, ora è 10. Per i “Wozzilroy”,  cosí si era ribattezzata la coppia, nickname inciso anche su una mazza, sono stati due anni e mezzo di alti, pochi, e bassi, di più, al punto che prima dell’annuncio del matrimonio a Capodanno, a Sydney, più di una volta le voci di una separazione avevano fatto il giro del mondo (…)

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