TENNIS ROLAND GARROS – Incontro di primo turno: A. Ivanovic b. C. Garcia 6-1 6-3. L’intervista del dopo partita a Ana Ivanovic.
Traduzione di Yelena Apebe
Questo era un match potenzialmente complicato invece sembra che tu sia riuscita ad affrontarlo molto, molto facilmente. Parlaci della performance di oggi e di come ti senti ad essere arrivata qui come potenziale favorita, suppongo.
Beh, prima di tutto, mi aspettavo un match molto difficile. Specialmente perché stava giocando molto bene sulla terra, era la prima volta che giocavamo l’una contro l’altra e quando sono scesa in campo non la conoscevo molto. Ma ho attaccato con la tattica di cui avevo parlato con il mio coach. Ho iniziato molto bene e aggressiva, e sento di aver dominato per tutto il resto del match. Questo mi dà molta sicurezza e sono stata felicissima di aver vinto questo incontro. È sempre bello tornare a giocare qui, lo sai, ma non penso ancora così lontano.
Poi c’è stato un problema alla spalla o qualcos’altro? Ti ho visto chiedere qualcosa all’arbitro.
Si, come sai, le condizioni sono un po’ pesanti, è tutta la settimana che piove e le palle diventano pesanti. Perciò è un po’ rigida ma sto facendo molta fisioterapia.
Ieri Wawrinka ha perso e ha detto che per lui adesso è un mondo nuovo. In parte puoi capire come si sente. Forse puoi spiegare cosa passa per la testa quando si torna a giocare un Grande Slam da campione e da potenziale favorito e di come cambia il sentirsi sotto pressione.
Si, cambia molto perché quando arrivi e sei un esordiente, non hai niente da perdere. Hai tutto da guadagnare e migliori ogni match, giocando del buon tennis. In seguito, improvvisamente vieni messo sotto pressione dall’esterno e forse anche da te stesso. Probabilmente tutti lo vedevano già in semifinale e non pensavano al suo match di primo turno. A volte è difficile convivere con questo, specialmente quando è una situazione nuova. Ha fatto un ottimo percorso in Australia perciò è sempre dura accettare la sconfitta. Forse lui stesso si aspettava di ripetersi.
In quanto tempo ti sei abituata a questa nuova situazione, ad essere una star e…
Mi sto ancora abituando (ride). No, è una questione individuale. E dipende sempre anche dalla personalità. Io ero molto timida. A me non piaceva sentirmi sotto i riflettori. Perciò è stato un grosso problema per me. Sai, a me è capitato quando ero molto giovane, poi cresci e maturi. Adesso mi sento una persona diversa, una giocatrice diversa. Il mio approccio è completamente diverso.
Avendo vinto qui, senti maggiormente la pressione quando torni al Roland Garros rispetto agli altri tornei dello Slam?
Non proprio. Il mio sogno sarebbe quello di vincerne altri due, ma è senz’altro una bella sensazione tornare qui sapendo di aver vinto in passato, è una sorta di guida a superare ogni turno e tentare di rivincere.
Parlando dei tuoi recenti successi, quando adesso affronti uno Slam e inizi a parlare del tuo tabellone, in che modo è cambiato il tuo approccio agli Slam rispetto a sei anni fa?
Beh, sarò onesta con te, sono ancora nervosa come la prima volta. È una cosa positiva perché ti rende consapevole di certe cose. Ora provo a pensare di più al mio gioco, a cosa sto facendo bene e a cosa non va, a come posso migliorare piuttosto che pensare solo al risultato. Se pensi al risultato, ne verrai sopraffatta. Cerco di non dargli peso. Certe volte è facile, altre più difficile. A me piace la competizione e provo a guardare ad ogni match come occasione per imparare e costruire qualcosa prendendolo come un gioco.
Presti attenzione a tutto ciò che succede? Oggi è uscita Na Li. E abbiamo assistito a sorprese anche dalla parte degli uomini. Di solito sei condizionata dagli eventi? È facile non darci peso?
Non particolarmente. Cerco di concentrarmi sul mio gioco e sui miei match. Ma, vedo molto tennis nel mio tempo libero, provo a rilassarmi guardando. So che Kiki ( Mladenovic) è stata molto contenta del suo match di oggi che è stato buono. È giovane, emergente ed è in grado di giocare un grande tennis.