TENNIS – Senza storia la partita di Sara, che al prossimo turno affronterà la Jankovic, già superata a Roma. L’altoatesino fa quello che può, nel secondo set recupera per due volte un break di svantaggio, ma alla fine deve arrendersi. Nella rivincita del match del 2010, un Fabio Fognini troppo falloso nei momenti importanti, cede a Monfils al 5° dopo 3 ore e 24 minuti.
G. Monfils b. F. Fognini 5-7 6-2 6-4 0-6 6-2 (Da Parigi, Laura Guidobaldi)
Era la rivincita dell’epico match del Roland Garros 2010. Anche se da allora hanno giocato altre volte l’uno contro l’altro, Fabio Fognini e Gaël Monfils si sono ritrovati nuovamente faccia a faccia sul rosso di Porte d’Auteuil; come 4 anni fa la partita si è dovuta decidere al 5° set ma questa volta l’epilogo è stato ben diverso, con il francese che, dopo essere sembrato prossimo ad un crollo fisico, “resuscita” e trionfa 5-7 6-4 6-2 0-6 6-2 davanti al suo pubblico impazzito dalla gioia.
La cronaca del match (Da Parigi, Laura Guidobaldi)
Il Suzanne Lenglen è gremito e il pubblico francese è accesissimo per il suo amato Gaël, acclamandolo e incitandolo ad ogni punto fin dall’inizio. È evidente che gli spettatori hanno ancora ben scolpito nella mente l’epilogo dell’incontro del 2010 e vogliono vedere il francese vittorioso a tutti i costi.
Fabio parte in quarta, nel bene e nel male; bene perché si porta subito in vantaggio 3-1, male perché prende un warning per linguaggio scurrile. Insomma, fin da subito, in campo e nelle tribune c’è tensione. Il francese comincia a giocare un po’ di rimessa, sperando di imbrigliare l’azzurro, quando invece “s’incarta da solo” mi dice un collega italiano seduto accanto a me in tribuna.
Ma ecco che in pochi minuti Gaël trova soluzioni esplosive, come un dritto che annichilisce Fabio e si avvicina sul 3-4. In 7 game giocati, vengono realizzati 5 break. Comunque, da parte di entrambi, c’è un festival di errori alternati a cose pregevoli (fendenti, smorzate); il ligure si lascia andare a piccole scenate lamentandosi per come gioca e con il pubblico (una signora tarda a sedersi e lui….non le rivolge proprio un complimento). Ma lo show viene anche dal pubblico stesso che incita Monfils, grida, e si scatena nella ola.
Sul 5-3 per Fabio, questi ha a disposizione 3 setpoint, il primo viene annullato da Gaël ma gli altri 2 sono vanificati dal ligure che comincia ad essere sempre più falloso. E difatti subisce immediatamente un break a zero per poi ritrovarsi raggiunto da Gaël sul 5-5. Ancora tanti gratuiti da una parte all’altra ma, alla fine, Fabio riesce a trasformare il quarto setpoint e intasca così la prima frazione per 7-5.
Gli scambi tra i due diventano sempre più lunghi, con Fognini e Monfils che cominciano a giocare sempre più a specchio, cercando di sorprendere l’ltro alla distanza e per sfinimento. Il secondo set scivola via veloce per il francese, con il ligure che, sempre più stordito, cede per 6-2.
Il pubblico è sempre più scatenato, si cimenta in una ola interminabile mentre l’arbitro Carlos Bernardes chiede ripetutamente di fare silenzio.
L’andamento del terzo set assomiglia al secondo, con scambi lunghissimi e ancora tanti errori da parte di entrambi. Gli spettatori continuano con il loro tifo sfrenato urlando “Gaël ! Gaël ! Gaël” e non risparmiano Fabio, fischiandolo impietosamente al suo minimo commento o gesto di stizza.
In mezzo a questo tifo quasi da stadio, si sente ogni tanto qualche timido “Forza Fabio ! Allez Fabio !” da parte degli italiani presenti in tribuna. Sul 2-2, c’è l’ennesimo disappunto dell’azzurro che urla a se stesso “60 dritti avrai sbagliato !” In effetti, il dritto non ha funzionato un granché oggi per Fabio che, in generale, non è riuscito a “far male” a Gaël con i fondamentali. Riesce comunque a fare un passo in avanti sul 3-2 ma poi, su una palla facile e alta a metà campo che colpisce con un malaugurato saltino e che affossa a rete, si ritrova sul 3-3.
Il ritmo incalzante e monotono degli scambi prolungati viene a volte interrotto da soluzioni alternative che muovono il gioco, come uno scambio fatto di smorzate e recuperi estremi, alla fine del quale Fognini ruzzola a terra.
Nel frattempo, il pubblico è presente più che mai in questo match-show; ora, caricandosi, è lo stesso francese a richiedere, l’incitamento degli spettatori che rispondono prontamente “Gaël tu es le meilleur ! ” Sul 5-4 per il francese, l’italiano perde totalmente la concentrazione, perde il gioco a zero e gli consegna il set per 6-4.
Ma attenzione….nel quarto parziale Gaël Monfils sembra irriconoscibile. Non si muove quasi più, rinunciando a recuperare le palle troppo angolate, subendo inesorabilmente un inaspettato bagel in soli 24 minuti.
Tuattavia, nella quinta frazione, la partita assume repentinamente un andamento ancora diverso. Monfils sembra riacquistare le energie, brekka Fabio e sale 3-0. L’italiano sembra scuotersi e recupera fino al 2-3. In campo c’è ancora tanta tensione, soprattutto dopo il penalty point subito dal ligure per aver scaraventato la racchetta a terra.
Alla fine, nuovamente competitivo e supportato da un pubblico incandescente, questa volta, dopo quattro anni, è il transalpino a conquistare il match maratona di Porte d’Auteuil, un match strano, con tantissima tensione, durato 3 ore 24 minuti. Gaël conquista in tutto 145 punti e commette 56 errori non forzati, a fronte dei 133 punti vinti da Fabio contro 81 gratuiti.
Quando in sala stampa è stato chiesto a Monfils un parere sul numero elevato di gratuiti da parte di Fognini, il francese ha sottolineato come tale statistica non fosse percettibile in campo :
“Dall’altra parte della rete c’era un avversario che correva, prendeva tutto e mi metteva in difficoltà. Anche quando conducevo 2 set a 1, mi sentivo stanco e, pensando al match, non si direbbe che abbia sbagliato così tanto. Ci siamo imposti un ritmo da veri giocatori sulla terra ed è diventato un gioco molto fisico. Non mi sentivo bene al servizio”.
Fabio, dal canto suo, ha riconosciuto di aver mancato parecchie occasioni : ” Sono andato in tilt con il dritto al terzo set. Mi sono ripreso, e poi da lì mi sono incavolato con me stesso”
Le sensazioni di 4 anni fa ? “È difficile dire. Ricordo che è stato lottato, oggi ho perso io”.
In aggiornamento
S. Errani b. J. Glushko 6-0 6-1 (da Parigi, Roberto Salerno)
Tutto molto, forse troppo, facile per quella che a questo punto va considerata una delle favorite del torneo. Sara Errani ha disposto come e quando ha voluto dell’israelana n° 98 del mondo Julia Glushko, una bionda che era arrivata al terzo turno grazie anche alla imperfette condizioni fisiche della Flipkens. Sara ha dovuto patire soltanto nel quarto game del primo set, quando le bordate un po’ estemporanee dell’israeliana sono riuscite a trovare il campo. Annullate le 5 palle break poi è stato un massacro, con delle serie francamente imbarazzanti, una addirittura di 21 punti di fila. All’ennesimo drop ben giocato da Sara l’entusiasmo di Barazzutti è esploso: “è la regina del drop shot!”. Viene quasi da rammaricarsi per quell’unico game perso sul 4 a 0. Ma Sarita è generosa, certe smargiassate meglio farle fare ad altre, qui – forse – c’è da riscrivere la storia.
Per quanto sia piena di cautele Sara ha detto che si sente più in grado di controllare la tensione rispetto all’anno scorso. E che anche se battuta poco tempo fa “la Jankovic è una giocatrice pazzesca”. Per quanto riguarda i buchi del tabellone Sara ha mostrato di avere le idee chiare “so che dovete chiedermi sempre di questa cosa, che ogni giorno c’è una testa di serie che perde… ma le partite devi vincerle lo stesso non è che se le altre perdono allora le partite te le regalano”.
Anche la Jankovic è già proiettata sul match di lunedì: “devo giocare in modo un po’ diverso dall’ultima volta, soprattutto devo giocare meglio. Non credo certo di essere la favorita solo perché sono la numero 6 del tabellone”.
D. Ferrer b. A. Seppi 6-2, 7-6(2), 6-3 (da Parigi, Alberto Giorni)
Niente da fare per Andreas Seppi, la cui avventura al Roland Garros finisce al terzo turno. Si sapeva che quella contro David Ferrer sarebbe stata una mission impossible e tale si è rivelata. L’azzurro ha fatto match pari solo nel secondo set, quando con orgoglio ha recuperato due volte un break: peccato per il tiebreak, scivolato subito via nei primi punti.
Alla vigilia, l’altoatesino ricordava scherzosamente che nei sei precedenti con Ferrer al massimo aveva vinto 4 game a set: stavolta almeno è riuscito a portarlo allo “jeu décisif”, come lo chiamano qui, ma lo spagnolo si è confermato di un’altra categoria.
Ferrer si è confermato anche ammazzaitaliani dopo essersi sbarazzato di Bolelli: curiosamente ha vinto gli ultimi 31 match consecutivi contro un tennista azzurro. L’ultimo riuscito a batterlo è Francesco Aldi, che lo sconfisse 6-2, 6-2 al torneo di Palermo del 2005.
“C’è rammarico per la sconfitta – le parole di Seppi –, ma comunque sono riuscito a mettere in difficoltà Ferrer più del solito. Nel primo set non sostenevo il suo ritmo, dalla metà del secondo ci sono riuscito un po’ di più. Non ho servito bene, ma lui è molto bravo in risposta. Nel tiebreak purtroppo i primi punti sono volati via facilmente. Ho provato a usare il rovescio lungolinea dal secondo set in poi, ma con Ferrer è veramente dura. Ora inizia la stagione sull’erba e andrò ad Halle: mi piace questo torneo, l’ho giocato diverse volte, non mi va di andare al Queen’s e rimanere due settimane a Londra”:
Seppi parte contratto, mentre Ferrer fa mulinare subito il motorino che ha al posto delle gambe e conquista un break già al terzo game. Maglietta azzurra e pantaloni bianchi in stile Nazionale, Seppi prova qualche variazione come aveva annunciato in conferenza stampa, tentando si sorprendere l’avversario con alcuni rovesci lungolinea e palle corte, ma spesso senza successo.
L’altoatesino non riesce a sostenere l’alto ritmo impresso dal valenciano e va sotto 5-1. Ferrer ha qualche difficoltà solo al momento di chiudere il set. Sul 5-1 non sfrutta tre setpoint, annullati con coraggio da Andreas, e anche sul 5-2 fatica a dare il colpo decisivo. Manca altri due setpoint a causa di propri errori, concede a Seppi l’unica palla break del set (annullata chiudendo il punto a rete) e infine mette il sigillo sul 6-2 grazie a un dritto vincente.
Splende il sole sul campo numero 1 e Seppi nel secondo parziale si dimostra più combattivo. Va ancora sotto di un break, ma reagisce prontamente: mette i piedi dentro al campo, prende maggiormente l’iniziativa e aggancia lo spagnolo sul 3-3. Ferrer si porta sul 5-3, ma l’azzurro ancora una volta non intende alzare bandiera bianca e un dritto lungo dell’iberico lo porta sul 5-5. Seppi annulla poi due delicate palle break, esplode un gran dritto e mostra il pugno, issandosi al tiebreak.
Qui però Ferrer riprende in mano il comando delle operazioni e in un lampo scatta sul 4-0. Seppi non riesce a contenere la sua aggressività, va sotto 6-1 e il tiebreak è segnato: la risposta vincente di Ferrer è la firma sul 7-2.
Il punteggio del terzo set segue l’alternarsi dei servizi fino al 4-3, quando Ferrer rompe gli indugi e strappa il servizio a Seppi, anche grazie all’ultimo rovescio in rete dell’altoatesino. Lo spagnolo serve per il match sul 5-3 e chiude con un dritto vincente.