TENNIS ROLAND GARROS – Ecco il pensiero del maestro Tommasi sulla prematura sconfitta di Federer e sul personaggio Gulbis.
Nelle prove del Grande Slam ogni tanto succede che nelle pieghe di un torneo che dura due settimane e comprende 127 partite in ciascuno dei due tabelloni si nasconda un incontro destinato a far storia e ad essere ricordato più di una finale.
E.’ presto per fare un bilancio perché c’è sempre la possibilità e la speranza che prima della conclusione ci sia ancora un incontro da meritare di essere ricordato per qualità ed importanza tra le pagine più belle nella storia del torneo e –forse – del tennis.
Ernest Gulbis non lo scopriamo oggi. Nel 2008 ci è capitato negli anni meno brillanti della nostra Coppa Davis di dover incontrare la Lettonia in un incontro che avrebbe dovuto assicurarci la permanenza nel gruppo nobile della competizione. Non sapevamo granché dei lettoni e del loro tennis (anche se Gulbis si era già fatto notare) per cui non erano previste soverchie difficoltà. Invece abbiamo vinto per 3 a 2. Rischiando di essere battuti non da una squadra ma da un solo giocatore che era appunto Ernests Gulbis unico rappresentante del suo Paese nelle classifiche mondiali.
All’epoca Gulbis aveva 20 anni essendo nato a Riga il 30 agosto 1988. Era entrato per la prima volta tra i primi cento nel 2006. Ha ha avuto una .stagione negativa nel 2012 quando è retrocesso al numero 129 ma due mesi dopo era già risalito al 24. E’figlio di un industriale ricchissimo e c’è chi dice che le agiate condizioni economiche lo abbiano reso pigro. Ha vinto i suoi primi tornei negli Stati Uniti e l’anno scorso ha conquistato St.Petersburg e Delray Beach mentre la sua migliore prestazione in un torneo del Grande Slam l’aveva ottenuta a Flushing Meadow nel 2007 quando era stato sconfitto al quarto turno in 4 sets dallo spagnolo Carlos Moya e poi al Roland Garros 2008 quando aveva centrato i quarti. Ieri Gulbis ha ottenuto il più importante risultato della sua carriera battendo in cinque set Roger Federer. Si è meritato qualche fischio per aver sfasciato una racchetta ma giocando contro Federer è impossibile avere il pubblico dalla propria parte. Anche in questo torneo Sara Errani è rimasta l’ultima italiana in gara sfruttando al meglio un tabellone favorevole. Ora la attende Jelena Jankovic contro la quale ha recentemente vinto al Foro Italico. Questo incontro è il secondo sul campo Suzanne Lenglen.