TENNIS ROLAND GARROS – Incontro di quarti di finale. E. Bouchard b. C. Suarez Navarro 7-6, 2-6, 7-5. L’intervista del dopo partita.
Eri sotto 5-2 nel primo set, poi 4-1 nel terzo. Al di là della vittoria in sé, ciò che deve farti davvero felice è il modo in cui sei riuscita a recuperare due volte in questo match.
Sì, è quello che ho cercato di fare in campo. Alla fine della giornata, che io abbia vinto o perso, voglio andarmene sapendo di aver almeno lottato. Sono orgogliosa del modo in cui sono riuscita a farlo sia nel primo che nel terzo set. Lei è un’ottima, una grande tennista e anche molto brava sulla terra. Sapevo sarebbe stata dura, ed è andata esattamente così. Sono davvero orgogliosa di come sono riuscita a restare lì.
Ha sorpreso anche te stessa il recupero nel terzo set? E credi ti abbia aiutato il fatto che il pubblico facesse il tifo per te?
Non dire di esserne sorpresa, no. Mi è capitato altre volte di recuperare. Può funzionare da una parte o dall’altra. Il tennis è così, ci sono degli alti e bassi. Ho cercato solo di dimenticare il punteggio e di giocare bene. Quando ho iniziato a colpire bene ha iniziato a funzionare tutto. Il pubblico è stato grande. Sentivo il loro supporto. Nel terzo set l’atmosfera era grande e credo per entrambe, per il modo in cui abbiamo giocato. Il quarto di uno Slam è un grande momento, ed un grande momento per sentire la presenza del pubblico.
Hai mostrato di essere umana quando ha fatto quel doppio fallo su uno dei match point?
(ride). Dimostro sempre di essere umana. In realtà non mi sono preoccupata molto. Ho cercato di riorganizzarmi e di pensare al punto successivo, che mi doveva permettere di avere un altro match point. E ho sbagliato anche sul secondo. Ma ho cercato di guardare avanti e non mi sono preoccupata. Credo sia stata il tema di tutta la partita: anche quando mi sono trovata in svantaggio 5-2 o 4-1 nel terzo, non mi sono preoccupata, ho continuato a fare quello che dovevo e alla fine ha pagato.
Molte persone quest’anno si riferiscono a te come alla prossima Maria Sharapova. Quali sono gli aspetti positivi e negativi di questo titolo?
È esattamente questo, che ci sono aspetti positivi e negativi. Ovviamente lei è una grande campionessa, quindi essere vista come l’erede di qualcuno che ha vinto 4 Slam ed è stata numero 1 del mondo è un complimento. Ma allo stesso tempo, ovviamente, io sono me stessa e voglio essere me stessa in campo ed essere vista per questo.
Riguardo Sharapova, qual è la vostra relazione nel circuito? E ancora, hai detto di aver iniziato a giocare a tennis quando l’hai vista vincere Wimbledon, ma dallo scorso anno tutto questo fa parte del passato? Perché adesso tu sei in questo posto e puoi vincere uno Slam. Ci sono ancora questi ricordi d’infanzia a cui non devi pensare perché adesso è tutto diverso?
Beh, prima di tutto, non siamo amiche. Ovviamente da piccola la guardavo e ricordo di averla vista in finale a Wimbledon, e pensavo che quello che faceva fosse grande e volevo fare lo stesso. Quindi la rispetto. Ma adesso siamo in semifinale, in uno Slam, quindi la rispetto ma non la metto troppo in alto su un piedistallo e lotterò. Questo è quello che accadrà. Lascerò tutto in campo e voglio solo concentrarmi su me stessa e fare del mio meglio per vincere.
Ricordi la prima volta che hai incontrato Maria, sia in campo che fuori?
Ho fatto una foto con lei quando avevo, credo sette, otto anni. Credo fosse la prima volta. A Miami. L’ho sicuramente cercata.
Eri li da spettatrice, o per un evento sportivo?
Certo, ero li per guardare. Non giocavo a Miami a sette anni.
Sei sembrata molto emozionata quando hai vinto. Forse più di quando hai raggiunto la semifinale in Australia. È stato per il match molto combattuto, o c’è un’altra spiegazione?
Sì, per me è stata una lotta fisica e mentale. Ero in svantaggio. Quindi sono sempre stata lì a recuperare, a lottare. Sono orgogliosa di me stessa per come ho lottato e per come sono riuscita a gestire il terzo set e a vincerlo. Ma è stata davvero molto, molto dura. Dopo più di due ore di battaglia ero felice ed orgogliosa.
Sei stata la prima canadese in semifinale a Melbourne, la prima qui a Parigi. Quanto conta questo? È importante per te rappresentare il tuo paese?
È speciale. In un certo modo sto facendo la storia. Sono orgogliosa di scrivere questo pezzo di storia, di storia del tennis per i giocatori canadesi. Qualcuno mi ha lanciato questo animaletto. Sono davvero felice di averlo ricevuto, perché per due o tre match non ho ricevuto nulla dal pubblico. Mi stavo chiedendo dove fossero i miei fans, e sono ancora qui con me.
Secondo te, quali sono le debolezze e i punti di forza di Sharapova?
Beh, credo faccia bene molte cose in campo. Ha dei colpi molto potenti. Ma sarò pronta per questi. Ed è anche molto forte mentalmente. Ma credo di avere un buon servizio e dei buoni colpi anch’io. Mi sento davvero bene ed in fiducia. Ho giocato molte partite. Se vedi ho giocato molto nelle ultime due settimane sulla terra, quindi cercherò di attaccare il più possibile e di fare il mio gioco. Questo è quello che cercherò di fare. Ed è quando gioco davvero bene.
Adesso hai raggiunto la semifinale di uno Slam dopo l’Australia. È una superficie diversa. È la terra. Cosa puoi dirci di questo?
Il mio obiettivo è di fare come Roger. Voglio dire, mi piacerebbe giocare molte semifinali. Ne ho solo raggiunte due, ma lui ne ha giocate molte. No, no, sto scherzando. Sono felice e orgogliosa perché ho giocato davvero bene nel torneo più importante. E continuerò. Voglio far