Iniziano i Mondiali di calcio e vi diciamo come finiranno

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Iniziano i Mondiali di calcio e vi diciamo come finiranno

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TENNIS – Iniziano stasera i Mondiali di calcio in Brasile e noi di Ubitennis, in attesa del calcio d’inizio, vogliamo dirvi un mese prima come andranno a finire.

Cari tutti,

tra poche ore comincia Brasile 2014, vi dico come andrà. Ma prima, per una volta, vediamo di chiarire una cosa. Il presidente della Federazione brasiliana è un ex torturatore complice e sodale della polizia militare brasiliana che operò durante la dittatura. Si chiama Jose Maria Marin, se volete saperne di più cliccate su google. Al suo confronto persino quel triste figuro che è diventato Platini torna ad essere un gentiluomo. Chiusa parentesi.

Per riaprirla, purtroppo, col gruppo A. In cui troviamo il Brasile, il predestinato, i vendicatori del Maracanaço, i compagni di Neymar, allenati dall’unico uomo che è riuscito a perdere una finale contro la Grecia, ma che in fondo 12 anni fai in Corea il suo mondiale lo vinse. Un tipo allegro Felipao, uno che ama sdrammatizzare, e che per questo organizzo un’assurda carovana che portò i giocatori portoghesi dall’albergo del ritiro fino alla stadio da Luz tra ali di folla che lanciava garofani, manco fosse stato il 25 aprile, che lì conta davvero, mica come da noi, ma ci arriveremo. Il risultato lo ricorderete e da allora il buon Scolari dopo aver monetizzato da Abramovic vagava tra uzbeki, a proposito di soldi, e Palmeiras. Adesso ha ricominciato, farà apparire un laico miscredente persino Trapattoni, vedrete. E tanto ha già cominciato proprio il verme a capo della Federazione a dire che “se non vinciamo finiremo all’inferno“. Che bello, verrebbe quasi voglia di tifare Croazia se non fosse che il nostro cuore è dalla parte di Messico e Camerun. Girone infernale insomma, i camerunesi hanno appena finito di accordarsi sui premi e hanno la solita atmosfera da compagni di scuola. Fatto salvo il particolare che Eto’o teme che i compagni di squadra vogliano avvelenarlo – ma se non ci sono riusciti tra Milano e Madrid mi sa che può stare tranquillo – anche se non capisco come faccia a non essere rassicurato dalle confortanti parole dei dirigenti della federazione camerunense che hanno garantito che “figurarsi, ci serve vivo“. Magari se ne parlerà dopo. La squadra sembra francamente deboluccia, ma chissà, magari può bastare per un Messico che ha solo il Chicarito Hernandez. Non basterà però né con Croazia, aspettiamo questa famosa esplosione di Modric, né appunto con “O Brasil” che, a conferma dei tristi tempi, ha una difesa pazzesca, un centrocampo così così e Neymar.

Nel gruppo B c’è la favorita di questo millennio, la Spagna dell’hombre vertical Vicente del Bosque. Ogni tanto si dice che sono appannati e loro hanno vinto entrambe le coppe europee e portato in finale la seconda squadra di Madrid. Quando si spannano speriamo di non esserci. Solito centrocampo assurdo – ci saremo forse annoiati ma fino a quando questi qui giocano con Xavi, Fabregas, Mata, Silva (o santo cielo, basta),  Iniesta… – e davanti robetta come Villa, Torres, Pedro e questo Diego Costa che è un furbacchione che ha capito come va il mondo. Al solito, magari non vincono ma più probabilmente sì. Intanto iniziano con l’Olanda che è senza Van der Vaart – se ne faranno una ragione – ma hanno Van Persie e Robben oltre a Kuyt e Snejider che si apprestano a diventare come quelli tipo Valderrama che vedevi ogni 4 anni e ti chiedevi cosa mai facessero nel periodo tra due mondiali. Se questa fosse la Gazzetta saremmo lì a intrattenervi sulla curiosità che la prima partita di queste due squadre è anche la finale dello scorso mondiale ma invece cercheremo di capire cosa ci fa l’Australia da queste parti e perché il Cile non ha ancora mandato qualcuno dal simpatico Conte a spiegargli che pagare lo stipendio non autorizzerebbe a far giocare con la gamba rotta qusto qualcuno. Non capirebbe, ma almeno si sarebbero tolti la soddisfazione. In mancanza di Vidal magari i cileni potranno fare affidamento su Pinilla e parlando seriamente sul Nino Meraviglia, uno che è forte davvero ma con quella faccia non ci crede nessuno. Insomma dovrebbe essere Spagna e Olanda, ma figurarsi se mi faccio scappare il Cile; la scadente reputazione va giocata sul fatto che è impossibile che Cile-Olanda finisca in 11 contro 11 e se succede allora sì che sarebbe meglio spegnere il televisore e vedere Wimbledon, figurarsi.

Il gruppo C è per palati fini, come voi che leggete e che vi immagino correre a prenotare i certificati medici da presentare a Marchionne il giorno dopo Costa d’Avorio-Giappone, che si gioca alle 3 di notte in Europa nel tentativo di farla vedere a meno gente possibile. Peccato, perché sarà una gran partita e almeno i romanisti dovranno vederla lo stesso. Di Grecia e Colombia cosa mai possiamo dire che non abbiamo già detto di Tsipras? Forse dalle parti del Pireo staranno cercando dei saggi, rigorosamente borghesi e con l’aria indignata, mentre la Colombia è persino senza Falcao anche se gli rimango Ibarbo e Guarin (ah beh) e continua a ricordare Huguita. La speranza è che stavolta non si faccia male nessuno o, visto l’aria che tira da quelle parti, che almeno riescano a salvare la pelle. Un risultato diverso da 0-0 nel primo incontro è probabile come il gol di tacco da centrocampo di Fernandez, che solo in 5 sappiamo chi è, visto che siamo esperti, gli altri si informino. Insomma calendario permettendo, Zaccheroni almeno agli ottavi dovrebbe arrivarci, poi si vedrà.

Per il momento il girone D saltiamolo, giusto per accorgerci che i francesi dovrebbero replicare lo strepitoso torneo sudafricano (è sarcasmo, lasciate stare) per bissare (questo era Pizzul invece) l’eliminazione a primo turno di 4 anni fa. Certo, c’è la Svizzera di Hitzfield, Inler, Lichsteiner e di Tranquillo Barnetta, ma o fanno giocare Federer o mi sa che non ce la fanno a battere i francesi. Dell’Honduras vi sfido a segnalare un giocatore che avete visto in campo mentre l’Ecuador ha Valencia, un altro del Manchester United, che viene da una strepitosa stagione, come tutta la squadra del resto. Un po’ come il Milan.

Girone F che è tutta un’altra storia con l’Argentina che aspetta di capire se è davvero forte come (quasi) tutti pensano o se Leo Messi non è Maradona, come forse si comincia a sospettare da quella volta che dichiarò essere infastidito dall’odore delle canne. Nel secondo caso sarà già una buona cosa passare il turno perché né la Nigeria – che ha portato 9 attaccanti in Brasile… – né soprattutto la Bosnia del meraviglioso Pjanic ma soprattutto di un vero e proprio genio del pallone, Safet Susic, uno che appena beccava l’Italia la distruggeva, sembrano avere tanta voglia di scherzare. Ma il fatto che non ci sia Pastore la dice molto, molto lunga su chi, alla fine, passerà il girone. Dovrebbe anche esserci una quarta squadra, mi dicono, ma come sapete da Teheran le informazioni sono quelle che sono.

Il girone G è il più bello di tutti, l’unico che potrebbe dare davvero torto a Ibrahimovic, che dopo l’eliminazione della Svezia disse “vabbè, ora che ve lo vedete a fare il mondiale?”. Non è che avesse proprio tutti i torti eh? Ma qui purtroppo c’è un cuore che batte e se fossimo in altri tempi il Portogallo non avrebbe scampo con Ghana e Germania. O meglio: batterebbero la Germania, pareggerebbero col Ghana e poi perderebbero con gli USA, tornando a casa per la differenza reti. Ma da quando c’è CR7 pare che tutto sia cambiato, e questi qui sono capaci di vincere per 1-0 una partita e pareggiare 0 a 0 le altre due. Con quanto gioia di chi scrive vi lascio immaginare. Dietro ci sarà l’inferno, alla fine i tecnici diranno Germania ma a noi che importa? Impossibilitati a dire USA saranno le magiche aquile ghanesi di Asamoah (che ha un rigore da far dimenticare) a passare col Portogallo.

Infine (o quasi, c’è anche lo sporco lavoro da completare) girone H che verrà dominato da boh, dicono il Belgio, c’è la paura della Russia di Capello – uno che ha il palmares di Iachini ai mondiali, vedete un po’ voi quanta paura può fare – e la Corea del Sud sembra veramente poca cosa. A questo punto a casa il mascellone, che da quando c’è Conte in giro è diventato quasi simpatico, e avanti i compagni fondamentalisti algerini, troika permettendo.

E torniamo a noi. Già l’ultima volta mi lamentavo che l’Italia è in grado di far fare figuracce a chi pensa che per quanto mal messa non può essere proprio così scadente. Siccome siamo (siamo? siete) bravi a dimenticare quello che va dimenticato varrà la pena ricordare che l’ultimo mondiale è stato un vergogna, a voler essere moderati. La santificazione di Prandelli è ovviamente vomitevole, col codice etico che è talmente ridicolo da rendere persino umiliante qualsiasi commento. E siccome la schifezza non viene mai da sola, ecco spuntare le foto del presidente della FIGC – che lo dico per quei due che non lo sanno non è la Federazione Giovani Comunisti Italiani – insieme ai due marò che in India aspettano un processo per una sciocchezza, giusto l’uccisione di due poveri pescatori indiani. Ma qui si discute di tecnica (ehm…) e l’Italia, tolto Cassano e chissà, forse, dipende, se lo provocano, se non lo provocano ma anche che palle eh?, Balotelli, ha onesti mestieranti, fuoriclasse un po’ vecchi, ottimi giocatori ma decisamente sopravvalutati. Del resto la figura che questa compagnia di giro va facendo da qualche anno per l’Europa parla da sola, stiamo parlando di gente che al massimo ha fatto una semifinale di Europa League, hai detto niente. Il sogno è che l’Uruguay, Tabarez, Hernandez e Cavani e Suarez e la Costa Rica dedichino la loro qualificazione a Celestine (Jelestine) Valentine e Ajeh Binki (Binku). La dura realtà è che forse Gerrard, Rooney e Lampard si decideranno a togliersi di torno Hodgson e a passare il turno.

Insomma, il riepilogo si impone, fatevelo, qui passiamo agli ottavi.

Al Brasile tocca dunque il Cile, una partita che giocata in qualsiasi altro posto e in qualsiasi altro momento non avrebbe storia, col El Nino Maravillia a fare il brasiliano. Ma si gioca a San Paolo il 28 Giugno, e su calcio d’angolo sarà un Thiago Silva qualsiasi a evitare i rigori, chissà se anceh i supplementari. Alla Croazia, tocca la Spagna e buonanotte ai suonatori, tentativi di evitare periodo lunghi all’ospedale e gloria per quelli che per motivi di beata abbondanza in genere nella Spagna sono costretti a fare le riserve. E se Iniesta ha risolto un mondiale, Fabregas potrà risolvere un ottavo.

Alla Costa d’Avorio tocca nientemeno che l’Inghilterra. Ad Abidjan già tremano, e quindi Gervinho sarà costretto a segnare un gol per tempo, visto che immaginare Cahill o Baines afferrare il giallorosso sembra fantascienza. Più complicata la questione Giapponese con un Uruguay che a questo punto non si farà certo intimidire da Honda e Zaccheroni. Troppo forte l’attacco, troppo esperto il centrocampo, con calcioni alla terza corsa folle dell’interno giapponese, e insomma alla fine dovrebbe farcela. Francia-Nigeria finisce come ci si aspetta. Ribery espulso, i nigeriani che non si mettono d’accordo per i premi, botte da orbi e calci di rigore. Sbaglierebbe Trezeguet, tanto ci è abituato, ma pare che non l’abbiano portato e allora peccato per i nigeriani. L’ottavo tra Bosnia e Svizzera sembrerà uno scherzo a tutti, figuratevi a quelli di Porto Alegre che una volta avevano Falcao e Toninho Cerezo e adesso gente di cui non sapranno neanche pronunicare il nome. Siccome Federer sarà ormai agli ottavi agli svizzeri rimarrà questa consolazione, ai bosniaci i quarti di finale. 

Noi portoghesi siamo costretti a battere, in una partita straziante i compagni algerini, che non potranno festeggiare uccidendo gente a casaccio, e ringrazieranno il loro dio, che tanto non è che sia tanto meglio del nostro (vabbè vostro). Infine gran festa a Saint Gilles per i gol di Hazard e Lukaku che impediscono al Ghana di continuare nella loro rivincita del Sudafrica.

Quarti di finale quindi tra Brasile e Uruguay (dispiace per Pelè ma ancor di più tremo al pensiero delle interviste a Schiaffino e Ghiggia e a scoprire chi dei due è morto davvero, poveracci. Finita la festa Neymar e Dani Alves chiuderanno la pratica, magari Hernandez a 5 minuti dalla fine riaprirà la partita, chissà).

La Francia sarà così contenta di essere ai quarti di finale che col Portogallo ci capirà meno del solito. La buttiamo in goleada con due gol del nostro Cristiano, mica quello degli altri, che è finto, di Joao Mutinho – che mondiale sarebbe senza Joao? – e persino di Helder Postiga, che com’è noto gioca perché è più divertente vincere in inferiorità numerica.

Belgio e Costa d’Avorio sono un terno al lotto… vabbè a chi voglio darla a bere, facile per chi si prepara a far festa da Anderlecht a Uccle e a riunire fiamminghi e valloni.  

Infine Spagna e Bosnia, partita equilibrata, piena di rovesciamenti di fronte, con occasioni da tutte e due le … vabbè scherzavo, 3-1 e Spagna in semifinale. 

Brasile Portogallo è la partita, il motivo per cui si devono vedere i mondiali, la rivincita del calcio sulle porcherie di chiunque. Insomma un 1-0 con il gol di Nani che impazzisce e dribbla persino Julio Cesar e Felipao che davvero pensa di uccidersi o – figuriamoci – di comprare un piper e scorazzare turisti a Manaus.

In finale trova ovviamente la Spagna, considerato che il Belgio prima o poi qualcuno che giocava a pallone doveva trovarlo.

Finale scritta, derby iberico a senso unico, tripletta di Hugo Almeyda, il Portogallo è campione del mondo. 

 

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