Al Lavazza's Day Toni Nadal: “Rafa è un grande 'erbivoro'”

Wimbledon

Al Lavazza’s Day Toni Nadal: “Rafa è un grande ‘erbivoro’”

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TENNIS WIMBLEDON CHAMPIONSHIPS – Lo zio di Rafa Nadal, sorseggiando il caffè più venduto in Inghilterra, snocciola tutti i dati a conforto della sua tesi. “Cinque finali, due vinte, una persa 6-2 al quinto non bastano?”

Ascolta l’audio integrale dell’intervista a Toni Nadal e Judy Murray

I video del Lavazza’s Day con Toni Nadal e Judy Murray

E’ diventata ormai una tradizione passare una mattinata al Marquee Village, ospiti di Lavazza che – padrone di casa Giuseppe Lavazza che ai miei occhi ha il solo terribile difetto di essere…juventino – promuove il suo caffè prima servendo il suo prodotto lungo la strada davanti ai cancelli dell’All England Club e poi ospita i giornalisti italiani (e non) che qui scrivono di Wimbledon.

Anche quest’anno il media p.r. di Rafa Nadal, p.r. anche per i fatti suoi, ha “invitato” Toni Nadal e Judy Murray a partecipare al Lavazza’s Day e come avrete modo di scoprire sono venute fuori alcune “chicche” (femminile di chicchi…di caffè) niente male.

Per spirito di bandiera, visto che questa della Lavazza è quasi la sola presenza italiana di sicuro prestigio che fa parlare di sé durante Wimbledon da anni – e anche per i prossimi due, visto che il contratto con l’All England Club è stato rinnovato – racconto volentieri qualcosa, anche se certo sarebbe meglio avere un grande campione italiano che raggiungesse le semifinali in questo torneo come Nicola Pietrangeli nel 1960, o almeno nei quarti come Uberto De Morpurgo nel 1928 (perse da Renè Lacoste), Adriano Panatta nel ’79 (battuto da Dupre), come Sanguinetti nel ’98 (eliminato da Krajicek). Mi sa che quest’anno ci mancherà tanto anche Gianluigi Quinzi, che un anno fa, dominando il torneo junior a 17 anni, ci dette tanti spunti, tanti motivi per essere ottimisti (con moderazione) sul futuro del nostro tennis.

Ma in mancanza di probabili soddifazioni a breve, tiriamoci su con una tazzina di caffè all’insegna del “più lo mandi giù più ti tira su”, perchè questo non sembra davvero l’anno buono per sognare.

Fabio Fognini ha al prossimo turno il sudafricano Kevin Anderson e già sarà non dura ma durissima. Ma se anche gli riuscisse l’exploit, avrebbe al turno successivo addirittura il campione dell’ultimo Wimbledon, Andy Murray, e qui non si gioca sulla terra battuta lenta di Napoli, dove 13 smorzate vincenti fecero la differenza. Farle sull’erba è tutta un’altra cosa, purtroppo.

Vi dicevo della presenza di Judy Murray e di un Toni Nadal in gran forma. Quando ho chiesto allo zio di Rafa che cosa pensasse del binomio fra una donna coach e un top-ten maschio, Mauresmo-Murray, e se penserebbe mai che una cosa del genere potrebbe funzionare anche per Rafa lui ha risposto spiritosamente: “Andy è molto ricco e poteva permettersi una donna, anzi una bella donna, come la Mauresmo, mentre io sono un coach che costa poco, di famiglia, e quindi per questo Rafa preferisce me…”.

Poi altre battute, che potete seguire e vedere/ascoltare nei video/audio che abbiamo realizzato con i nostri inviati. Anche se lui parla sempre al plurale, quando noi battiamo…, noi vinciamo…, noi abbiamo perso etc… poi si contraddice: “Io ho responsabilizzato Rafa: quando lui perde è lui che ha perso, non io. Così quando ha vinto è lui che ha vinto”. Un minuto dopo se ne dimentica e riprende a parlare: “Noi, noi, noi…”

Poi però è bello aggressivo quando qualcuno gli dice che Rafa Nadal sull’erba in tempi recenti ha spesso deluso: Quando Rafa sta bene è uno de grandi favoriti anche sull’erba. Ha fatto cinque finali a Wimbledon, ne ha vinte due, una l’ha persa al quinto set (6-2 contro Federer)”.

Inevitabile anche chiedergli se Rafa e lui considerino il match con Rosol un rivincita: “No, nessuna rivincita, per noi è importante vincere il torneo, qualunque torneo, poi si può perdere anche dieci volte da uno stesso giocatore e non significa nulla se gli altri tornei li vinciamo…Ciò detto Rosol è un avversario molto temibile, serve bene, su questi campi gioca bene, sappiamo che non sarà un ostacolo facile. Solo che quest’anno Rafa non ha gli stessi problemi al ginocchio che ebbe allora, nè alla schiena che ha avuto al Roland Garros…”.

“Rafa – aggiunge Tony – è anche contento che dall’anno prossimo ci sarà una settimana in più per allenarsi sull’erba, fra il Roland Garros e Wimbledon…gli farà certo comodo, perchè in passato ha dovuto saltare o Halle o il Queen’s perchè non faceva a tempo a recuperare dalla finale di Parigi”.

Delle conversazioni fatte con Judy Murray, che vi assicuro è proprio simpatica e certamente una donna molto intelligente, scriverò in un prossimo articolo.

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