Dalle quali al secondo turno: a Wimbledon la favola di Luke Saville

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Dalle quali al secondo turno: a Wimbledon la favola di Luke Saville

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Luke Saville
 

TENNIS WIMBLEDON CHAMPIONSHIP – Luke Saville e i Championship, una storia da favola.  Il primo turno del torneo  Championships ha forse restituito al tennis mondiale un atleta che, da moltissimi esperti e appassionati, era stato già relegato nella categoria delle “grandi promesse mai sbocciate”.

L’australiano Luke Saville, classe ’94, nel 2011 e nel 2012 ha dominato la categoria junior e da lui ci si aspettavano subito grandi risultati nel circuito maggiore. Le cose, però, non sono andate esattamente secondo le aspettative e il giovane aussie ha vinto la sua prima partita in un torneo diverso da challenger e future proprio in questa edizione di Wimbledon, cioè a circa 2 anni dalla sua “esplosione annunciata”.

Per qualcuno un po’ tardi, ma il tennis è così: non sempre un grande junior diventa n.1 del ranking Atp, ma allo stesso tempo ciascun giovane ha tempi e modalità di crescita e di adattamento totalmente diversi dagli altri.

Per alcuni il percorso è più agevole, come per Thiem, di pochi mesi più giovane dell’australiano e già capace di salire al n.61 del ranking Atp. Per altri, come Saville, gli ostacoli sono più duri da superare, e quando i risultati cominciano a non arrivare anche lo spirito di sacrificio può vacillare.

Gli anni del trapasso generazionale per Saville sono stati molto duri: nel 2012 e riuscito a raggranellare punti importanti soltanto in tornei  futures in Australia e in Thailandia, terminando la stagione al n.343 del ranking; lo scorso anno ha fatto addirittura peggio, scivolando nuovamente fuori dalla top 400.

“Ever tried. Ever failed. No Matter. Try again. Fail again. Fail better”. Questa citazione di Beckett, credo n.1 di Stan Wawrinka che la riporta tatuata sul suo braccio sinistro, dovrebbe essere d’ispirazione per tutti gli sportivi in generale. E così, probabilmente, è stato per Luke Saville : all’inizio del 2014 l’australiano ha cominciato a riassaporare il sapore della vittoria nei futures e, punto dopo punto, game dopo game, ha ritrovato quella fiducia che lo aveva accompagnato nelle sue sfavillanti vittorie da junior . Già, la fiducia: nello sport, come nella vita, è fondamentale. E Saville ha dovuto perderla per capire come riacquistarla.

Grazie ai punti conquistati nei challenger primaverili, è riuscito a costruirsi una classifica importante (n.237) e che gli ha consentito di poter prendere parte alle qualificazioni dello slam che più ama : Wimbledon. Il sorteggio nelle qualificazioni lo “condanna” ad affrontare la testa di serie n.1, il brasiliano Bellucci, che sconfigge in tre set, dimostrando maggiore capacità di gioco sull’erba nonostante la minor esperienza;  secondo turno ed altro ostacolo importante da superare: questa volta è lo statunitense Rhyne Williams a doversi inchinare al talento ritrovato di Berri che , dunque, vola al turno decisivo. Qui incrocia il destino dello svizzero  Yann Marti, posizionato poco al di sotto di lui nel ranking, al n.245. Per Luke è lecito pensare di avercela fatta, l’avversario sembra ampiamente alla sua portata rispetto ai precedenti: e invece deve scongiurare una cocente sconfitta recuperando una partita che sembrava più volte persa e portandola a casa solo al quinto set per 8 a 6.

Luke Saville ha finalmente realizzato uno dei suoi sogni: entrare nel tabellone principale dell’unico slam giocato sull’amata erba. Il sorteggio del main draw quasi tradisce un segno del destino: il duello del primo turno appare come una nemesi per Saville,  che si ritrova a giocare contro l’austriaco Dominic Thiem, un junior che ce l’ha fatta, un giovane protagonista del tennis mondiale capace già di arrivare al n.61 del ranking Atp.

Questa volta Luke è pronto. Non si fa trovare impreparato, riesce a giocare un gran match e porta a casa la partita: è al secondo turno di Wimbledon. Non sappiamo se Saville riuscirà ad affermarsi definitivamente nel circuito maggiore, ma ciò che lo rende già un vincente è la tenacia dimostrata nel voler a tutti i costi ritagliarsi quel posto che merita nel panorama del tennis mondiale, ossia un ruolo da protagonista.

E la sua storia, forse, è appena cominciata.

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