Bolelli, comunque vada, miglior “erbivoro” italiano di sempre

Editoriali del Direttore

Bolelli, comunque vada, miglior “erbivoro” italiano di sempre

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TENNIS WIMBLEDON CHAMPIONSHIPS – Il suo grande match con un ottimo Nishikori non è il primo. La sospensione lo ha favorito? E chi è il favorito ora? L’età di Serena Williams, e il peso, sono il vero problema? Sharapova come a Parigi? Nadal e Federer, perchè giocano martedì

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Credo di non aver mai visto un tennista italiano giocare meglio di Simone Bolelli sull’erba di Wimbledon. In 41 Wimbledon.
Ricordo un grande Canè impegnare per quattro set Ivan Lendl, ricordo i quattro che sono arrivati agli ottavi nella storia del torneo, Nicola Pietrangeli, Adriano Panatta, Gianluca Pozzi e Davide Sanguinetti, ma salvo Pietrangeli – che vidi peraltro solo in tv e che è stato l’unico a raggiungere le semifinali (perdendo 6-4 al quinto con Laver, che poi perse da Fraser, 1960)- gli altri ebbero tabelloni piuttosto fortunati.
Adriano Panatta non amava particolarmente l’erba difatti fece soltanto una volta i quarti di finale, perdendo da Pat DuPre un match che non avrebbe dovuto perdere, e nessuno di quei quattro mi ha mai fatto la stessa impressione del Simone Bolelli di oggi, lungo tutti i 175 minuti della sua battaglia che lo ha visto per ben cinque volte a 2 punti dal match nel quarto set, sul 5-4 e 15-30 sul servizio di Nishikori e sul 6-5 0-30.
Ricordo Simone protagonista di grandi match vittoriosi contro Mano de Piedra Gonzalez e contro Wawrinka, e qui l’altro giorno con Kohlschreiber, ma secondo me l’attuale Nishikori è più forte e solido di quei giocatori battuti da Simone in passato, almeno nelle giornate in cui ricordo bene come persero da Simone.
Simone aveva giocato bene anche quelle volte, ma loro così e così, soprattutto tatticamente alcuni (Wawrinka e Gonzalez) avevano sbagliato molto.
Nishikori invece è tipo che non sbaglia una scelta, è molto intelligente, ha un grande anticipo e una fluidità di colpi, soprattutto di rovescio, davvero impressionante. Solo con il dritto ogni tanto perde il controllo, fa qualche stecca. Però è curioso che il break subito a fine terzo set sia venuto per colpa di due rovesci sbagliati. Kei tuttavia sa fare tutto. Soltanto a rete non l’ho visto abbastanza per poter esprimere un giudizio compiuto.
Ha certamente classe: quando gli serviva mettere dentro un bel servizio, sulle pallle break, l’ha sempre fatto. E in più occasioni anche aces, lui che non ne ha fatti tantissimi (12 non sono comunque pochi per uno che non è un gigante), ma soprattutto ha quasi sempre scelto il momento più giusto per farli. Segno, appunto, di classe. Classe è per me quando uno fa le cose migliori nel momento in cui contano.Io che non ne avevo le facevo sempre sul 40-0 per gli altri: colpi strepitosi, mai ripetuti quando più sarebbero serviti.
Mi spiace davvero che in Italia non abbiate potuto vedere la partita Bolelli-Nishikori, trasferita dal campo 18 – uno show court, quindi coperto dalla tv – al campo 8 che non lo era ed era stato preso d’assalto dai giapponesi.
Sul campo 8 noi (e forse anche Simone) ci sentivamo come circondati. Ero in sala stampa quando ad un certo punto ho visto dalle finestre correre quasi all’impazzata centinaia di giapponesi, sembravano migliaia.
Lì ho capito quel che a noi non era stato ancora annunciato: il match che doveva essere giocato per secondo dopo Diyas-Zvonareva (ha vinto la prima) era stato opportunamente trasferito, visto che il singolare femminile delle 11,30 è ricominciato intorno alle 17,30. Rimasto scottato dall’esperienza del campo 17, quando non ero riuscito a entrare a bordocampo per vedere Fognini-Anderson, mi sono precipitato e non mi sono perso un punto.
Bolelli ha tirato da tutte le posizioni dritti da far paura. Ma anche di rovescio, sapientemente alternando quelli coperti a quelli tagliati. Quando poi è venuto a rete, anche se ci viene un po’ quando ce lo tirano per i capelli, Simone ha vinto tutti i corpo a corpo che si è trovato a fare e non ha quasi sbagliato una volee. Qualche volta si è esposto al passante di rovescio di Nishikori, ma solo quando era inevitabile. Anche Nishikori mi è piaciuto parecchio, e anche se si è fatto fasciare il polso a metà match, mi pare che non ne abbia minimamente risentito.
Bravi tutti e due a reagire bene alla lunga, estenuante attesa. Da come hanno giocato non è proprio parso che ne abbiano risentito.
Ogni volta che un match viene sospeso (pioggia o oscurità) c’è una domanda d’obbligo: a chi avrà giovato maggiormente?
Io credo a Bolelli. Perchè avevo l’impressione che fosse un tantino più stanco, e non so se sia stato per quello che per primo lui ha chiesto all’arbitro di pensare a sospendere il match per la sopraggiunta oscurità, ma anche per motivi psicologici.
E’ difficile pensare che non avrebbe ripensato alle occasioni perdute, al fatto di essere stato tutte quelle cinque volte vicino a vincere (sul 6-5 30 pari addirittura era convinto di essere arrivato al matchpoint, aveva già esultato, e invece un rovescio gli era uscito di un soffio) e anche poi nel quinto set, 2 pari, di essere stato 15-40 sul servizio del giapponesino.
Nishikori era in fiducia e in crescendo di entusiasmo, Bolelli meno. Inevitabile perché per quanto lui avesse giocato un match di straordinaria continuità lui era stato vicino a vincere e l’altro no.
Simone in realtà poteva rimproverarsi soltanto il secondo game del secondo set perso a 15 (frutto di un paio di errori) e il tiebreak del quarto set sul 2-1 per Nishikori quando Simone ha subito due minibreak evitabili: un dritto da posizione favorevole a pochi passi dalla rete, quando è stato un po’ lento a muoversi e a girare attorno alla palla (forse andava colpita di rovescio) e un rovescio lungo.
Ma alla fin fine Simone poteva aver più rimpianti di Nishikori. E i rimpianti non aiutano mai chi li ha.

Altro quesito: sul 3 pari al terzo, lunedì, chi è favorito? Chances identiche?
Mah, bisogna vedere chi dei due è più freddo, e domirà meglio nelle due notti del weekend. Nessuno dei due ha mai giocato gli ottavi qui. Un po’ di emozione ci sarà. La prosecuzione del match potrebbe durare anche pochi minuti. Per l’appunto nel quinto set ha cominciato a servire Nishikori che batterà per primo sul 3 pari. A freddo può essere un rischio. Ma se il set va per le lunghe Simone dovrà sempre inseguire, sopportando maggior stress.
Quel che, insomma, Fognini non aveva capito venerdì contro un grande battitore come Anderson.
Guarda caso oggi chi ha servito per primo nel set lo ha vinto. Il primo e il terzo Simone, il secondo Nishikori, mentre il quarto è finito al tiebreak, ma più vicino a vincerlo – come più volte sottolineato – è stato Simone, perchè sul 4-5 e sul 5-6, ha soffeeto di più Nishikori anche se poi alla fine si è salvato alla Houdini.
Repetita iuvant: Nishikori è n.12 del mondo e qualche settimana fa è stato il primo giapponese a diventare un top-ten.
Per tutto quanto è successo del resto, compresa la terza sconfitta di Serena Williams in tre Slam del 2014 – e la seconda con la Cornet, che l’aveva già battuta a Dubai – vi rimando a quel che ho detto nei due video registrati a fine serata, quello italiano con Stefano Tarantino, quello inglese con Steve Flink.
La sconfitta di Serena, che non ha giocato male come in Australia (e che quando perde al Roland Garros fa meno notizia, perchè è la sua superficie meno amata, anche se ci ha vinto un paio di titoli), è difficile da analizzare (anche perchè ero sul campo di Bolelli e non ho potuto vedere il suo match): Serena ha 32 anni e se da un anno e più si sottolinea l’anagrafe incalzante di alcuni giocatori (Federer, Pennetta, Vinci, Schiavone), beh forse è il caso di cominciare a sottolinearlo anche per lei che, oltretutto, non è leggera come una piuma e come mobilità non potrà certo migliorare.
Per la prima volta da 8 anni nessuna delle due Williams è approdata alla seconda settimana di uno Slam. E’ certo il segno di un ricambio generazionale.
Come già a Parigi potrebbe avvantaggiarsene Maria Sharapova, più di chiunque altra, ma lassù in quel settore anche Bouchard, due volte in semifinale nei primi due Slam e capace di impegnare severamente Maria a Parigi, e la stessa Cornet saranno convinte di poter giocare le loro carte. La Bouchard all’inizio del torneo era data a 20 dai bookmakers. Secondo me sarebbe stata una quota incoraggiante se lei non si fosse trovata dalla stessa parte di Williams e Sharapova. Ora che Serena è fuori gioco, occhio alle quote Bwin e Sisal-Matchpoint.
Nadal che perde il primo set e vince agevolmente gli ultimi non fa più notizia: gli è successo con Klizan, Rosol e perfino Kukushkin. E ora – ma non lunedì perchè per dare a tutti i giocatori della parte bassa le stesse chances di recupero – tutti gli ottavi della parte bassa del tabellone si giocheranno di martedì. Oggi infatti Istomin-Wawrinka e Lopez-Isner non hanno neppure cominciato a giocare. E i vincenti si affronteranno martedì. E i quarti tutti mercoledì. Quindi niente Federer e Nadal questo lunedì. Forse è giusto così. Anche se a Wawrinka. più di tutti, l’idea di dover forse giocare tre giorni di fila potrebbe non piacere. Anche la Halep vs Dijas non giocano lunedì, perchè Ivanovic e Lisicki non hanno finito il loro match. Ha una logica.
Io credo che se Bolelli vincesse con Nishikori avrebbe qualche chances anche contro Raonic, oggi vittorioso per 3 set a zero su Kubot.
Però attenzione: il canadese ha perso solo 9 punti sul servizio in un match vinto 76 76 62 con Kubot. Ovviamente non ha concesso alcuna pallabreak. E se la velocità massima della sua prima palla è stata di 222 km orari, quella della seconda è stata di 221!
Il punteggio con il quale ha vinto, con i due tiebreak nei primi due set, sottolinea però come lui, allenato da Riccardo Piatti (che si è occupato anche di Simone Bolelli) e Ivan Ljubicic, non sia un mostro nelle ribattute.
Ma a Raonic ci sarà, eventualmente tempo di pensare da lunedì sera in poi. Speriamo.
Intanto avremo un tennista italiano alla seconda settimana di Wimbledon. Gli ottavi non sono stati ancora centrati, ma già così è molto meglio che niente.

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