Il curioso caso di Jaroslav Drobny

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Il curioso caso di Jaroslav Drobny

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TENNIS WIMBLEDON CHAMPIONSHIP- Lo strano primato di Jaroslav Drobny, capace di liberarsi della maledizione di Wimbledon nel 1954 – titolo vinto alla terza finale raggiunta – ed avervi partecipato con ben quattro nazionalità diverse. Articolo a cura di Federico Carnesecchi

Forse sconosciuto ai più giovani, Jaroslav Drobny fu un indiscusso campione ceco, poi boemo, quindi egiziano ed infine britannico nella disciplina del tennis e – contemporaneamente – dell’hockey su ghiaccio raggiungendo una medaglia d’argento alle Olimpiadi del 1948.

Il buon Drobny avrebbe inoltre vinto nella sua brillante carriera tennistica ben due Open di Francia (nel 1951 e nel 1952) e una volta Wimbledon nel 1954 alla non più tenera età di 33 anni.

Nell’edizione che lo vide vittorioso, Drobny riuscì a sconfiggere avversari del calibro di Lew Hoad e Ken Rosewall raggiungendo un titolo che ormai sembrava impossibile.

Giocatore longevo, disputò il suo ultimo torneo dello Slam a Parigi nel 1965, a 44 anni, perdendo nettamente al primo turno da Sergio Palmieri.

Mai si era visto – ma sul punto chiedo un parere ai nostri lettori – un atleta in grado di primeggiare in due discipline così diverse tra loro quali l’hockey ed il tennis, riuscendo ad ottenere risultati da campione in entrambe.

Talento estroso, il nostro Jaroslav si distingueva per un servizio di notevole efficacia ed uno smash infallibile.

La caratteristica per cui, tuttavia, è più noto dalle parti di Church Road consiste nell’aver disputato i Championship per ben quattro nazionalità diverse a partire dal 1938.

Drobny, infatti, vi partecipò da ragazzino come cecoslovacco, quindi come rappresentante del protettorato Bohemia Moravia – con lo smembramento  della Cecoslovacchia conquistata dalla Germania – poi come egiziano ed infine come britannico.

Il caso volle che, dopo Fred Perry nel 1936, i brits avrebbero dovuto attendere sino ai giorni nostri per vedere uno dei loro vincere Wimbledon: infatti, l’anno in cui Drobny vinse l’amato torneo contro un giovanissimo Rosewall , il 1954, non era inglese ma ancora formalmente egiziano.

La voglia degli inglesi di avere un figlio della loro terra nuovamente campione in Patria, portò addirittura un giornalista del Daily Telegraph, Lance Tingay, a scrivere il giorno dopo la finale le seguenti parole tra il serio ed il faceto: ”il calore con cui Drobny è stato accolto campione non avrebbe potuto essere maggiore dal momento che lui è un geniale “Englishman”. In un senso lo è, avendo moglie inglese e vivendo nel Sussex” .

E buona pace se Drobny inglese (ancora) non lo era ed Andy Murray non lo è (almeno non quando perde).

Quel che conta è la corona.

Federico Carnesecchi

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