TENNIS WTA BAD GASTEIN – Andrea Petkovic, semifinalista al Roland Garros, batte la sorpresa americana Shelby Rogers, conquistando il suo secondo successo austriaco. Roberta Vinci può fare ben poco contro Simona Halep, recente semifinalista a Wimbledon: la romena vince agevolmente 6-1 6-3.
WTA BUCAREST
S. Halep b. R. Vinci 6-1 6-3 (Marco Gatti)
Roberta Vinci, numero 2 del tabellone e 24 del ranking, con 800 match da professionista sulle spalle, si presenta oggi nella finale del torneo di Bucarest per contrastare la campionessa di casa Simona Halep, testa di serie numero 1 e soprattutto numero 3 del ranking WTA.
Si prospetta per la nostra atleta un match decisamente difficile, anche se nel match di semifinale disputato ieri contro la connazionale Monica Niculescu la Halep ha avuto qualche pausa ed è parsa in difficoltà nell’affrontare questa giocatrice nota per il fatto di giocare il diritto solo ed esclusivamente in back spin.
Ogni match ha comunque una storia propria e sicuramente oggi Simona Halep troverà la concentrazione e la miglior condizione psicofisica per aggiudicarsi l’ottavo titolo in carriera.
Parte subito forte la Halep nel game iniziale di risposta al servizio della Vinci, l’azzurra non riesce a trovare il tempo per spingere con il diritto, la rumena la chiude con la sua palla più pesante nel gioco delle diagonali del rovescio, prende campo come e quando vuole in attesa di un errore della Vinci o per andare a prendersi il punto uscendo sul lungo linea di rovescio.
Break sùbito e turno di servizio comodo per la Halep che sale subito 2-0. Gioca bene Roberta Vinci il suo secondo turno di servizio e si avvicina sul 1-2 ma riprende immediatamente la Halep il controllo delle operazioni: vince a zero il suo turno di servizio ed ottiene un secondo break pesante nel turno dell’italiana. 4-1 per la rumena che vola sul 5-1 col servizio e strappa a zero il servizio alla Vinci nel game successivo chiudendo per sei game a uno il primo set.
Prova la tarantina in apertura di secondo set, si porta sul 2 – 0 complice un leggero calo di concentrazione della Halep, che riesce comunque a tornare a livelli ottimali di concentrazione e ad esprimere il suo tennis molto solido, forse troppo solido per Roberta Vinci: arrivano 5 giochi consecutivi della rumena che sale 5-2.
Torna al servizio l’azzurra per restare nel match e vince il game dopo aver annullato un match point: 5-3.
Torna al servizio la Halep e sono 4 punti consecutivi che le danno anche il secondo set 6-3. Simona Halep batte così Roberta Vinci 6-1 6-3 conquistando l’ottavo titolo in carriera nella sua terra.
WTA BAD GASTEIN
A. Petkovic b. S. Rogers 6-3 6-3 (Giulio Fedele)
Sono passati 5 anni dall’ultimo successo di Andrea Petkovic al torneo International di Bad Gastein, in Austria. Allora aveva vent’anni ed era il suo primo successo, contro la romena Olaru. Oggi invece ha battuto la giovanissima Shelby Rogers, classe 1992 americana sorprendentemente potente che dalle qualificazioni è riuscita a sconfiggere giocatrici del calibro di Suarez Navarro e Sara Errani, ottime tenniste sulla terra rossa. Per la Petkovic è il secondo successo stagionale, dopo la vittoria a Charleston sulla terra verde, e il quarto in carriera; mai la tedesca aveva vinto due trofei nella stessa stagione e mai aveva avuto il saldo del 100% tra finali e vittorie. La Petkovic ora rientra in top20, esattamente numero 18, ma dopo la semifinale al Roland Garros, chi può dire dove potrà arrivare quest’Andrea?
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La Rogers ha pagato l’emozione o l’inesperienza. Colpi davvero potenti quelli dell’americana, ed anche un buon servizio. Il problema è stata la percentuale di prime palle, considerando che nel primo parziale ha tenuto un 30% di prime battute in campo. E pensare che era partita in vantaggio di un break, sopra 2-1. Ma la Petkovic figurava come la volpona della situazione, capace di avvedersi delle condizioni dell’avversaria e delle proprie, superiore in quanto ad esperienza e gestione del match. La tedesca riusciva a recuperare il break caricandosi, e da lì la Rogers è sembrata aver perso del mordente necessario per rimanere attaccata al match. Ad ogni turno di battuta concedeva più palle break, si salvava una prima volta e riusciva ad issarsi 3-3; ma sul 4-3 per la tedesca ha giocato un game a vuoto, lasciando la battuta a 0. La Petkovic ne approfittava, ora che il livello dell’avversaria era calato, e, colpendo dove doveva, portava a casa il primo parziale.
Non paga, Andrea ha sfruttato al meglio la situazione e, facendo muovere l’avversaria destabilizzandola, raccoglieva i frutti della sua tela tessuta minuziosamente, ottenendo il doppio break, valevole il 3-0. A chi dava l’americana per spacciata tra le zanne della tarantola-Petkovic, Shelby Rogers rispondeva giocando un game rabbioso ed aggressivo; infilando qualcosa come due vincenti in risposta recuperava un break e si portava 4-2; ma in queste occasioni, si sa, o continua il momento positivo e riprendi subito la partita, o la sensazione di poter combattere ancora se ne va come un fuoco di artificio che esplode e poi svanisce. La Petkovic teneva infatti agevolmente il servizio e ha spento le speranze americane, portandosi prima 4-2 e poi 5-2. La Rogers ha finito per perdere la partita con un altro 6-3, recuperando uno dei due break ma lasciando il servizio nel game successivo.