Serena ruggisce a Stanford. Kuznetsova vince a Washington

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Serena ruggisce a Stanford. Kuznetsova vince a Washington

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TENNIS – La numero uno del mondo torna a sollevare un trofeo dopo il negativo periodo post Wimbledon. Regolata la Kerber in due set, in una partita non semplice e dopo un incredibile rimonta nel primo parziale. La russa Kuznetsova vince un torneo Wta dopo 4 anni dall’ultimo successo

STANFORD

S. Williams b. A. Kerber 7-6(1) 6-3 (Giulio Gasparin)

Serena Williams si è aggiudicata il quarto torneo stagionale ed il terzo sul cemento californiano del WTA Premier di Stanford battendo in rimonta Angelique Kerber 7-6 (1) 6-3. Per la numero uno al mondo si è trattato del 61° titolo in carriera, un bel regalo in vista della 200a settimana in vetta al ranking mondiale in arrivo da domattina.

Si è invece prolungato il digiuno all’aperto della numero uno di Germania, che ad oggi non ha ancora conquistato un torneo outdoor, nonostante le nove finali disputate, di cui le tre perse in stagione da Pironkova, Halep e Keys, sempre a livello premier a Sydney, Doha ed Eastbourne.

Per la dominatrice del 2013 però non è stato un match facile, poiché per un lungo frangente ha dato poche ragioni al pubblico di casa per poter esultare.

Serena è partita contratta, quasi intimorita, si è trovata abbandonata da un footwork che l’ha fatta sbagliare parecchio, anzi, troppo, contro un’avversaria solida come la Kerber.

Tutti i fantasmi delle sconfitte più brutte di questo 2014 tutt’altro che entusiasmante per la numero uno del mondo sono improvvisamente sembrati riaffiorare, mentre con personalità la tedesca si costruiva un vantaggio all’apparenza irrimontabile.

Il dritto della testa di serie numero tre è stato il colpo che più di ogni altro ha inciso sui primi sei giochi del match, quelli in cui la Kerber è sembrata l’unica possibile vincitrice di questo match e del torneo.

Poi sul 5-1 e due palle set, la tedesca si è spenta, proprio sul più bello, come spesso le è successo nelle finali outdoor fino ad ora disputate e da cui mai è uscita vincitrice.

D’improvviso la partita si è completamente ribaltata ed è stata la forza e anche la rabbia della Williams a prevalere, supportata da uno stadio rinato e completamente a favore della beniamina di casa.

La Kerber ha avuto comunque un’altra chance di servire per il set, ma come in un incubo già vissuto per la numero otto del mondo, non è riuscita a fare nemmeno un punto, chiudendo il game frustrata e con un doppio fallo, dopo aver sprecato anche l’ultimo challenge.

La numero uno del mondo ha poi continuato a macinare punti volando sul 6-5 grazie ad un parziale di 20 punti a 3, prima che la tedesca trovasse una timida reazione che ha portato il primo set al tiebreak. Ma il momento era tutto a favore dell’americana, che in un attimo ha chiuso il parziale lasciando solamente un punto alla sua avversaria.

Dimenticate le paure dei primi 20 minuti di partita, Serena ha ricominciato il secondo set proprio come aveva chiuso il primo, sicura dei propri colpi e finalmente più attiva con i piedi, mentre per la tennista di Brema sono aumentati gli errori.

Per la vincitrice degli US Open 2013 poi non c’è stata alcuna difficoltà a tenere il servizio, mentre è stata ammirabile la reazione di orgoglio della Kerber, che ha provato a contenere il dilagare della sua avversaria cercando una maggior aggressività. Ciò, però, è servito solo a rallentare l’inesorabile epilogo, per cui alla fine è stata Serena ad alzare il trofeo al cielo, per la gioia del pubblico americano.

WASHINGTON

S.Kuznetsova b. K.Nara 6-3 4-6 6-4 (Danilo Princiotto)

Quasi 4 anni esatti dall’ultimo trofeo sollevato a livello Wta, per la russa Svetlana Kuznetsova. Il momento è finalmente arrivato grazie al successo sulla giapponese Nara in 2 ore e 17 minuti. Il match si è giocato punto su punto, con grande combattività da entrambe le giocatrici. Basti pensare che la russa, prima di chiudere 6-4 nel parziale decisivo, è stata costretta ad annullare una delicatissima palla break sul 4-4. Da oggi, Svetlana è numero 23 del ranking, scavalncando anche Roberta Vinci. La vittoria a Washington significa per lei, quattordicesimo titolo in carriera e primo del 2014.

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