Tsonga è tornato al centro del ring (Zanni); Troicki: “La squalifica? Ho resistito grazie allo sci” (Strocchi)

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Tsonga è tornato al centro del ring (Zanni); Troicki: “La squalifica? Ho resistito grazie allo sci” (Strocchi)

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A cura di Davide Uccella

Tsonga è tornato al centro del ring (Roberto Zanni, Il Corriere dello Sport, 09-08-2014)

Le braccia al cielo: poi, come faceva Muhammad Ali, al quale assomiglia da sempre, Jo-Wilfred Tsonga ha imitato il grande campione e ha cominciato a muoversi, la stessa danza che faceva sul ring ‘The Greatest’ Tsonga invece si è mosso sul centrale di Toronto, per la seconda volta consecutiva in due giorni: destro e sinistro per festeggiare il successo, mentre saltellava di qua e di là: dopo Djokovic, un altro ko, il secondo consecutivo rifilato dal francese a un ‘Top 10: Si perché ieri al tappeto c’è finito Andy Murray: 7/6 (7/5), 4-6, 6-4 una vittoria al terzo set che ha trascinato Tsonga alla semifinale della Rogers Cup. Una vittoria che sembrava quasi impossibile dopo che nell’ultima decisiva frazione Murray si era portato avanti sul 3-0. Ma a quel punto però il sosia di Ali si è scatenato, ha conquistato sei dei sette game successivi senza lasciare spazio all’avversario che dal 3-0 si è trovato, quasi improvvisamente sul 3-5, costretto solo a subire e quando la partita è finita, mentre Tsonga regalava un altro show al pubblico, Murray non riusciva a fare altro che sbattere la racchetta, per la rabbia.

PRIMA VOLTA. Tsonga quest’anno, prima della doppietta con Djokovic (terzo numero 1 battuto in carriera) e Murray (numero 9) non era ancora riuscito a superare nessun ‘Top 10: Ma in Canada si è scatenato. «Ho giocato duro – ha detto al termine del match vittorioso con Murray – e ci ho creduto fino alla fina Quando mi sono trovato sullo 0-3 ho solo cercato di essere più aggressivo, per tornare in partita». Ieri il francese, attualmente numero 15 al mondo, ha chiuso l’incontro, durato 138 minuti, con 18 ace, un servizio potentissimo che ha ulteriormente affinato: «È il frutto di tutti gli allenamenti – ha spiegato – in questi mesi ho curato molto la preparazione, sia tecnica che fisica».

TERZA VOLTA. la settima volta in carriera che Tsonga raggiunge una semifinale del Master 1000, ma sempre in Canada sia nel 2009 che nel 2010 aveva già sconfitto due ‘Top 10; compreso Roger Federer che sei anni fa era l’incontrastato number 1. Ora il francese, che in semifinale si troverà di fronte il vincente della sfida tra Dimitrov e Anderson, va alla ricerca del primo titolo dell’anno, in una stagione dove finora ha raggiunto solo una volta l’ultimo atto di un torneo, a Marsiglia (dove ha vinto anche l’ultimo titolo, nel 2013) fermato però dalla racchetta di Gulbis.

Troicki: “La squalifica? Ho resistito grazie allo sci” (Gianluca Strocchi, Tuttosport, 09-08-2014)

E come se due settimane fa avesse riaperto gli occhi dopo dodici mesi di buio. I125luglio è iniziata quella che Vik tor Troicki stesso definisce la “seconda carriera”, dopo la sospensione di un anno per essersi rifiutato di fornire campioni di sangue al torneo di Montecarlo nel 2013. Deve ripartire da zero o quasi, l’ex numero 12 del mondo, precipitato oltre l’800esima posizione mondiale, ma intenzionato arisalirelachina: dopo iquard a Gstaad e la semifinale a Cortina, ora fa tappa al challenger di San Marino dove è in tabellone grazie a unawild card. «E stato il peggior anno della mia vita, i giorni e le settimane non passavano mai – sottolinea il 28enne di Belgrado, uno dei protagonisti del trionfo della Serbia in Coppa Davis nel 2010 -. All’improvviso smetti di fare ciò che ami e ti ritrovi senza niente. E stato complicato accettarlo da un punto di vista mentale. Ma sono rimasti al mio fianco il mio allenatore Jack Reader e il preparatore atletico Milos Jelisavcic, come pure il manager italiano Corrado Tschabuschnig, ai quali sono davvero grata Così come a NovakDjokovic perl’a-iuto concreto che mi ha dato. Così, metabolizzato tutto, ho iniziato ad allenarmi, concentrandomi sul rientro e il nuovo inizia Negli ultimi 3-4 mesi ho lavorato sodo per farmi trovare pronto». I’a senza dai campi è stata difficile da affrontare anche dal punto di vista economico: «Ho perso un paio di sponsor importanti, tra cui Adidas. Per fortuna ora che sono rientrato c’è chi ha creduto in me, come la Lotto. L’unico aspetto positivo 6 aver avuto tempo per altre cose, che prima non mi erano possibili Sono andato a sciare almeno quattro volte, uno degli sport che più mi piace praticare. Epoi ho viaggiato, ho trascorso tempo con la mia famiglia e la mia ragazza, le persone che sapevano quel che stavo provando. E per la prima volta ho avuto modo di pensare seriamente a cosa avrei fatto a fine carriera, iscrivendomi a un corso di laurea in Sport Management». Intanto per le motivazioni non gli mancavano  «Sono tomato a fare la cosa che più mi piace e sono sereno. Obiettivi? Essere un giocatore migliore rispetto a quel che ero. Non sarà facile, però il mio sogno è entrare nei top 10».

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