Us Open, il borsino: Federer e Djokovic in prima fila, più staccati Tsonga e Murray

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Us Open, il borsino: Federer e Djokovic in prima fila, più staccati Tsonga e Murray

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TENNIS US OPEN – Al via gli Us Open: nonostante l’assenza di Nadal lo spettacolo è pronto ad iniziare. Federer torna ad essere il favorito numero 1 in un Major, Raonic può andare lontano, Djokovic avrà smaltito la delusione dei due master 1000 estivi? Non fortunatissimi gli italiani: Bolelli parte sfavorito, Fognini e Seppi devono fare attenzione, Lorenzi aspetta un qualificato. 

Toglietemi tutto, ma non gli Slam. Parafrasando un celebre spot, come faremmo noi appassionati della racchetta senza i quattro mitici tornei? La storia del tennis, in fondo, si scrive qui, per questo motivo il primo dato che si va a controllare per misurare la grandezza di un giocatore è proprio il numero di Slam portati a casa: Federer, con i suoi 17 allori, è in testa alla classifica ma non ritocca il record da Wimbledon 2012. E’ andato vicino al 18 lo scorso luglio, perdendo i Championships al fotofinish: e pensare che secondo tanti doveva essere un vecchio campione ad un passo dal ritiro. Lo svizzero, invece, rilancia e a questi Us Open è a tutti gli effetti il favorito numero 1. Vediamo nel dettaglio perché, in questa motoristica griglia di partenza.

Prima fila: Roger Federer – Novak Djokovic
Mai come questa volta il 18° Slam elvetico è una scommessa tutt’altro che azzardata. Dodici mesi fa Federer sembrava un geriatrico incapace di muoversi sul campo, oggi (nonostante l’età non proprio verdissima) si muove con la leggerezza di un tempo, anche se i cali sono da mettere in preventivo (come nella finale di Toronto). L’assenza di Nadal gli toglie dalla strada un ostacolo per lui sempre difficile e l’unico rivale in grado di contenerlo (Djokovic) arriva a New York con una valigia piena di dubbi: Federer ha vinto da poco Cincinnati e il tabellone di Flushing Meadows gli offre un incredibile assist. Matosevic al primo turno potrebbe (potrebbe) creare qualche grattacapo, ma a meno di clamorose sorprese vedremo Roger in finale (Dimitrov nei quarti non sembra un test così proibitivo).
Sulla carta Djokovic, finalista qui lo scorso anno, dovrebbe essere il favorito per eccellenza ma dopo il suo trionfo londinese sono successe troppe cose, dal matrimonio all’imminente nascita di un figlio. A Toronto e Cincinnati ha letteralmente toppato, per cui ci attendiamo la sua grande voglia di riscatto in uno Slam che non vince dal 2011: il tabellone, fino ai quarti, è piuttosto semplice per uno come lui, dopodiché bisognerà capire come uscirà dal potenziale confronto con Murray o Tsonga. Dovrebbe comunque raggiungere la finale.

Seconda fila: David Ferrer – Milos Raonic
Gira che ti rigira (citazione baglioniana) i nomi sono ancora quelli. Passano gli anni, ma lo spagnolo è sempre lì nelle posizioni che contano, nonostante gli alti e bassi più frequenti. Sul cemento Ferrer gioca sempre bene e la recente finale a Cincinnati (dove tuttavia non ha sconfitto nessuno dei migliori) ci suggerisce di tenerlo d’occhio anche a New York. Il problema di Ferrer, purtroppo, è sempre quello: pratica un tennis intenso, si muove bene e lotta, ma non ha mai avuto né avrà mai le armi per infastidire i più forti. Le sue partite contro i primi tre del ranking sono spesso una noia mortale (solo con Nadal ci è scappato in passato qualche exploit): a Cincinnati nessuno avrebbe puntato un euro sulla sua vittoria, anche dopo il secondo set. Al 99% arriverà in semifinale, dove Federer lo spazzerà via a colpi di ice bucket challenge.
Anche Raonic ha ottime possibilità di raggiungere il penultimo round: Rosol al terzo turno non dovrebbe essere per lui un match impegnativo, Nishikori potrebbe invece metterlo a dura prova nei quarti di finale mentre in un’ipotetica semifinale contro Wawrinka sarebbe proprio Milos a partire favorito. Per poi fare il segno della croce al cospetto di Djokovic.

Terza fila: Jo Wilfried Tsonga – Andy Murray
Si parlava prima delle poche armi di Ferrer: Tsonga ce le ha eccome ma sfortunatamente gli manca la costanza, perdere al primo turno a Cincinnati dopo il successo canadese non è stato il massimo. A New York, inoltre, la dea bendata non lo ha aiutato: il tabellone del francese è complicato, Murray agli ottavi è un pessimo abbinamento e dopo ci sarebbero in successione Djokovic, Raonic/Wawrinka e Federer. L’impegno è ostico, ma se Cassius Jo ritroverà l’ispirazione e lo smalto di Toronto allora bisognerà seguire con attenzione il suo percorso.
Murray, invece, è a tutti gli effetti un’incognita: in questo 2014 non ha ancora vinto mezzo torneo e anche recentemente non è sembrato così in palla. Parliamo tuttavia di un campione, per cui è difficile darlo per spacciato a priori: in teoria Stepanek al secondo turno e Verdasco al terzo potrebbero già essere due esami tosti, ma il peggio arriverebbe agli ottavi contro Tsonga. Obiettivamente lo scozzese ha pescato un tabellone tutt’altro che soft: metterlo in terza fila è rischioso considerando il sorteggio, ma Andy ha già vinto gli Us Open per cui merita considerazione.

Quarta fila: Stan Wawrinka – Grigor Dimitrov
In teoria Wawrinka dovrebbe filare spedito in semifinale, ma in pratica è tutto da vedere. Già al primo turno c’è un avversario in rampa di lancio pronto a piazzare la zampata, nel complesso lo svizzero sembra non aver ancora metabolizzato il suo status di top player e le ultime prestazioni non sono state granchè confortanti: che sia un campione è evidente, ma non ha ancora trovato la via della continuità di rendimento (perdere da Benneteau in un master 1000, ad esempio, non è il massimo). Fino ai quarti di finale, dando un occhio al tabellone, non dovrebbe accadere nulla di clamoroso, poi ci sarebbe il cecchino Raonic ad attenderlo (i precedenti dicono 3-0 Wawrinka, ma questa volta le cose potrebbero andare diversamente).
Quanto al bulgaro, dovrebbe rappresentare l’unico vero ostacolo in grado di togliere a Federer una quasi certa finale: la probabile sfida con Monfils al quarto turno promette spettacolo (i due si affrontarono qui al primo turno del 2011), ma è il confronto con Federer che accende la fantasia degli appassionati. Dimitrov è in continua crescita, fisicamente e psicologicamente fa grandi passi in avanti, ma forse non ha ancora il livello giusto per sgambettare Federer in un contesto così importante.

Gli altri
Berdych, che inizierà il torneo contro il vecchio leone Hewitt, è in rotta di collisione con Ferrer ma non appare in grande forma e difficilmente lo vedremo ai quarti (Gulbis potrebbe sbatterlo fuori proprio come al Roland Garros). Isner è la grande speranza del pubblico di casa e tutti lo aspettano agli ottavi con Djokovic (ma Kohlschreiber al terzo round va preso con le pinze) mentre Cilic e Anderson si impallineranno a suon di aces per un posto agli ottavi con Ferrer (ma attenzione a Janowicz in quella fetta di tabellone). E gli italiani? Seguendo le teste di serie Fognini dovrebbe arrivare agli ottavi e vedersela con Federer, ma a Flushing Meadows il ligure non ha grandi precedenti (miglior risultato il terzo turno del 2012 con Roddick, mentre lo scorso anno scivolò clamorosamente all’esordio contro Ram): Golubev all’esordio non è un gran sorteggio e Bautista-Agut al terzo round è un match pieno di insidie. Seppi inizia con Stakhovsky ed è favorito, ma Youzhny al turno successivo è un esame difficile (5-1 per il russo i precedenti). Bolelli ha bisogno di una grande prestazione per eliminare il favorito Pospisil, infine Lorenzi attende un qualificato per poi eventualmente sfidare Gasquet al secondo turno.

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