US Open interviste, Bouchard: “La World Cup al femminile? Servono novità”

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US Open interviste, Bouchard: “La World Cup al femminile? Servono novità”

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TENNIS US OPEN INTERVISTE – Incontro di secondo turno, Eugenie Bouchard b. Sorana Cirstea 6-2, 6-7, 6-4. Intervista alla vincitrice (trad. Alessia Gentile)

Sei sorpresa di come hai giocato bene nonostante la quasi assenza di preparazione per questo torneo?

Probabilmente oggi sono stata meno forte di quanto pensassi. Sono comunque soddisfatta perché sono stata abbastanza solida ma non mi sento ancora al massimo. Lei era molto più solita nel secondo set e rimandava indietro molti più colpi. Alla fine la partita è diventata una battaglia vera e propria. Credo comunque che questo match sia servito a farmi migliorare, anche se non sono ancora completamente soddisfatta.

Su quale aspetto del tuo gioco credi di dover lavorare?

Su poche cose. Credo di essere un po’ arretrata nel secondo set. Lei rimandava moltissime palle e il mio gioco non le creava alcun problema e questo è stato frustrante. Sembrava quasi che sapesse in anticipo dove avrei tirato, quindi probabilmente il mio gioco in quel momento era diventato troppo prevedibile. Dovrei provare a venire più avanti e chiudere prima i punti. Sapevo che lei ha il gioco per attaccare e giocare dei colpi vincenti e forse ho esitato un po’ troppo. Penso che queste siano alcune delle cose che dovrò migliorare nella prossima partita.

Com’è stato giocare sul centrale?

Bellissimo. Era la prima volta che giocavo sull’Arthur Ashe ed è stato veramente speciale. E’ stato fantastico quando, durante il riscaldamento, hanno suonato “Genie in a bottle” di Christina Aguilera, e poi l’hanno suonata di nuovo alla fine della partita. Veramente bellissimo.

E’ stato difficile giocare con il vento?

Sì, ma era peggio all’inizio della partita. Cercare di gestire il vento è stato il mio obiettivo principale per circa un set e mezzo: da un lato del campo dovevo dare molto più spin solo per cercare di tener dentro la palla, mentre dall’altra parte dovevo usare tutta la forza per colpire più forte che potevo. Ovviamente il problema c’era per tutte e due, ma in effetti è stato veramente difficile. Ogni tanto volava anche qualcosa; lanciavo la palla e mentre guardavo in alto vedevo volare buste in alto sugli spalti. Veramente pazzesco, ma il giudice di sedia non può fare nulla finché questi oggetti non arrivano in campo. Diciamo che è stata un’esperienza.

Preferisci giocare a favore di vento o controvento?

Stasera mi trovavo meglio a giocare a favore di vento, ma in altre occasioni è meglio giocare controvento perché si ha la sensazione di avere più controllo. Oggi, dando più rotazione alla palla, era più facile dominare lo scambio.

L’inizio ritardato ha influenzato il gioco?

Direi di no, anche se non credo di aver mai giocato così tardi. Per me è la prima volta fare una conferenza stampa dopo la mezzanotte, ma fa tutto parte del gioco in un torneo come questo. A Parigi e Wimbledon non succede. C’era comunque una partita maschile prima di noi, poi abbiamo finito a mezzanotte, è stato eccitante.

Quando si guarda in alto in questo stadio si rimane colpiti. Quando lanci la palla riesci a renderti conto di quanto è alto?

Sì. Mi sono allenata sull’Ashe verso le 6 del pomeriggio prima della partita e ho cercato di orientarmi, ma con lo stadio pieno è un’altra cosa. Effettivamente quando lanci la palla ti aspetti di vedere il cielo un po’ prima, invece trovi sempre persone, spalti, e solo alla fine trovi il cielo. E’ veramente bello giocare in uno stadio così; credo che non ce ne sia un altro come questo.

Riuscivi a sentire i fans quando ti incitavano?

Vagamente perché cercavo di rimanere concentrata, ma sentivo dei rumori intorno a me. Sentivo che c’era rumore tutto il tempo. Durante i cambi di campo sembrava che ci fosse una festa: musica forte, il pubblico. In un certo senso è un tipo di intrattenimento e credo che piaccia molto alla gente. Sono riuscita comunque a percepire il sostegno delle persone sugli spalti.

Stacey Allaster, presidente della WTA, ha annunciato in questi giorni che sta pensando a una specie di World Cup femminile, sul modello della Coppa Davis, con le migliori squadre del mondo che si affrontano. Ti piacerebbe se dovesse realizzarsi?

Credo che la WTA faccia bene a introdurre delle novità. Se poi è qualcosa che va bene alla gente, che può così vedere delle competizioni diverse, penso che sia un’ottima idea. Alla fine si deve andare incontro alle esigenze del pubblico.

Cosa ci dici di Barbora Zahlavova Strycova, la tua prossima avversaria?

Ci ho giocato al primo turno al torneo di Norimberga. E’ una che colpisce molto forte e rimanda di là molte palle. Anche la mia avversaria di stasera giocava in questo modo, ma forse Barbora ha più varietà di colpi. Dovrò essere più aggressiva rispetto a stasera, questo sarà il mio obiettivo principale del prossimo incontro.

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