Us Open interviste, Isner: "Quest'anno batterò Kohlschreiber, ma ho bisogno del mio pubblico"

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Us Open interviste, Isner: “Quest’anno batterò Kohlschreiber, ma ho bisogno del mio pubblico”

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TENNIS US OPEN INTERVISTE – Incontro di secondo turno. J. Isner b. J. Struff 7-6, 6-4, 6-2. Intervista del dopo partita allo statunitense. (trad. Andrea Pagnozzi)

Come pensi di battere Kohlschreiber al terzo turno?

Beh, voglio dire, non è che sia proprio un grande problema. L’ho battuto più volte di quanto lui abbia fatto con me (4-2 ma le vittorie del tedesco sono arrivate proprio agli Us Open). Sarà una partita dura perchè lui è giocatore estremamente forte e credo anche che le nostre partite degli ultimi due anni siano state di elevata qualità. La partita dello scorso anno agli Us Open mi ha deluso molto, lui giocò meglio di me e devo farne tesoro per vincere quest’anno.

Pensi che le ultime partite giocate, possano essere d’aiuto?

Non credo. Forse la tattica sarà migliore sulla base dell’esperienza passata ma mi aspetto una partita divertente e completamente diversa. Sono molto eccitato.

Terza volta di fila al terzo turno agli Us Open con Kohlschreiber.

E’ strano, davvero bizzarro. Bisognerebbe controllare gli archivi per scoprire l’ultima volta che è accaduto ma non vedo l’ora di farlo. Ad ogni modo per il mio allenatore è un vantaggio, perchè ama raccogliere dati e sul mio avversario ne avrà davvero tanti.

Parlaci un po’ di oggi.

Già. Le condizioni sono state perfette, lo sai. Non c’è stata umidità come ieri, non c’è stato il gran caldo. Forse il vento ha dato un po’ di fastidio ma nel complesso la partita è stata regolare. Ho vinto il primo set al tie-break ed è stato fondamentale perchè eravamo molto vicini. Poi ho preso slancio e nel secondo set, il break ha chiuso la partita.

Penso che hai vinto 36 tiebreakers. E’ una statistica impressionante, non trovi?

Forse si, il servizio è un vantaggio per me ma non lavoro per vincere il tie-break. E’ la naturale conseguenza se servo bene e quando avviene, sono sempre più fiducioso per la partita seguente.

Cosa ne pensi della sua manica?Aveva una bandiera americana.

Se è per questo Bolelli ne ha una americana e un’altra britannica. Non so di cosa si tratti, forse si cerca di avere un sostegno pubblico maggiore (ride). Per fortuna il tifo è rimasto dalla mia parte.

Sam Querrey ha vinto oggi. Sai che negli ultimi due anni la sua classifica ha avuto diverse oscillazioni. Vi conoscete bene, vuoi dire qualcosa?

La fiducia nel tennis è importante. Si è fatto male alla fine dello scorso anno in Asia mentre ero lì con lui. Stava giocando davvero molto bene e ha avuto problemi al muscolo dello stomaco. Dopo l’Us Open di solito gli ultimi tornei non sono molto considerati ma in realtà sono dei 1000 e tolgono molti punti se non puoi giocarli. Questo lo ha rallentato.
Ad ogni modo la sua carriera è stata costellata da partite sfortunate e difficili, ma è incoraggiante vederlo  giocare meglio adesso. Sembra tornato al livello mostrato quando era Top 20 e se manterrà questo livello, sarà un piacere vederlo giocare contro Novak nel terzo turno.

Come hai fatto a restare saldo in classifica in tutti questi anni? Hai appena detto che nel tennis  ci possono essere partite sfortunate e le cose possono cambiare rapidamente.

Non lo so. sai la mia classifica è sempre stata più o meno questa e ne sono orgoglioso. Sono sempre stato coerente nel gioco e continuo nel ranking, ma non nego la delusione di non essere riuscito a salire un po’ di più. Semplicemente faccio le solite cose fuori dal campo, per concentrarmi meglio quando gioco. Mi prendo cura di me.

Hai detto che hai bisogno del pubblico in ogni partita. Quanto può effettivamente aiutare questo fattore nelle dinamiche di gioco?

Oh, aiuta molto. Specialmente qui, perchè questo è probabilmente il torneo più eccitante del mondo. I tifosi a New York amano davvero questo sport e vederli così partecipi aumenta lo spettacolo. Un grande folla che ti incita può fare la differenza e negli ultimi due anni l’ho avuta tutta dalla mia parte, anche se però non ero in grado di superare il mio avversario. Quest’anno voglio riuscirci ma ho di nuovo bisogno di loro.

Davvero non è chiaro in questo momento chi sia il miglior americano dopo di te, soprattutto con la Coppa Davis in arrivo. Chi secondo te? Donald Young? Sam Querrey? Jack Sock? Steve Johnson?

Beh spero innanzi tutto di essere in squadra e poi sinceramente non lo so. E’ una decisione difficile e i 4 ragazzi che hai citato sono molto vicini in classifica. Jack e Steve sono reduci da risultati più deludenti e forse l’esperienza di Sam può fare la differenza, perchè ha già giocato la Davis. Il nostro capitano sceglierà per il meglio, ma è dura.

Avete mai pensato ad uno scenario senza uno dei fratelli Bryan? Chi giocherebbe?

Mi pare che sia già accaduto in Colombia tre anni fa in una partita per evitare la retrocessione, credo. Bob stava per avere un figlio e portammo 4 singolaristi. La verità è che non puoi mai prevedere tutto al 100%, la vita è così e nemmeno la salute può sempre essere al Top. Ma finchè quei due ci sono e stanno bene sono una vera garanzia, perchè sono molto solidi.

Mai come quest’anno sono ricorrenti le domande sullo stato del tennis americano. Non vi stancate mai?

Si (sorride). Ma è giusto che voi facciate domande, lo capisco. io però mi concentro  sul mio tennis e non sono preoccupato del tennis americano. Faccio solo quello che posso e cerco di farlo al meglio.

Ovviamente non è il tuo argomento preferito, ma hai una spiegazione per la differenza tra uomini e donne statunitensi? 

Forse c’è più equilibrio tra le donne ma non credo che gli uomini siano così’ indietro. Abbiamo buoni giocatori sulla carta, almeno.

C’è una ragazza di 15 anni che ha raggiunto il secondo turno qui. Pensi dovrebbe preservare il suo premio in danaro oppure continuare a imparare tennis nel college, rinunciando così al premio e restando tra gli amatori?

Non commento.

Ti piacciono le regole attuali.

Guarda dipende da tante cose. Se vuole trasferirsi nella più bella suite di New York, chiaramente ha bisogno di un ingente esborso economico e inoltre se accetta il denaro può avvantaggiarsene dal punto di vista professionale, utilizzandolo solo per motivi legati al tennis. Può fare tutto, dipende da lei. Credo che se però vuole rinunciare alla discreta quantità di denaro e mantenere lo stato di dilettante, dovrebbe poterlo fare tranquillamente.
Io non trovo giusto pagare atleti ancora così piccoli che vanno in un college. Si aprono tanti problemi e poi basta guardare ad altri sport come il calcio per rendersene conto. E’ una situazione molto difficile da affrontare.

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