US Open: Cilic vola in semifinale, supererà il maestro Ivanisevic?

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US Open: Cilic vola in semifinale, supererà il maestro Ivanisevic?

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TENNIS US OPEN – Marin Cilic è il primo croato ad approdare in semifinale agli US Open dal 1996 ad oggi. L’ultimo era stato proprio il suo allenatore, Ivanisevic. Per farlo, ha dovuto battere un pessimo Tomas Berdych 6-4 6-2 7-6 in 2 ore e 12 minuti.

Marin Cilic:”Sono felicissimo, ho passato momenti bui ma adesso sono in gran forma”

Marin Cilic:”Con Federer ho sempre perso, con Monfils ho giocato solo una volta e potrei avere più opportunità”

Dopo oltre due ore di partita, Marin Cilic raggiunge la sua seconda semifinale Slam, dopo quella del 2010 in Australia. Il croato ha giocato un match splendido contro Tomas Berdych, sicuramente non all’altezza della situazione. Cilic, tra l’altro, è il primo giocatore della Croazia a raggiungere la semifinale degli US Open dal 1996. L’ultimo a farcela, fu proprio Goran Ivanisevic, suo attuale allenatore.

Marin vince dunque in tre set, 6-2 6-4 7-6 (4), contro un Berdych in partita soltanto nell’ultimo set. Il ceco, che rimane in vantaggio per 5 a 4 nei confronti diretti, ha servito malissimo nei primi due set: 40 e 41%, meno della metà di primi servizi. Con queste percentuali, difficile pensare di poter impensierire il Cilic di oggi, sempre molto concentrato e solido con il suo di servizio. “Ho cominciato a giocare in maniera terribile. Non era il modo in cui avrei dovuto, in cui si comincia un partita – dice Berdych in conferenza stampa – Dopo, ovviamente, è difficile recuperare. E il mio servizio era totalmente andato.” Marin, comunque, sebbene il 64% di prime palle non è altissimo, ha ottenuto la medesima percentuale di punti vinti con la prima e la seconda: 64%. I primi due set sono così stati dominati dal 25enne di Medjugorje che, dopo appena un’ora e 12 minuti, si è ritrovato avanti di 2 set. Tutto il contrario di quanto visto nella serata di ieri, quando Djokovic e Murray impiegavano 2 ore per appena 2 set.

CRONACA – Come detto, nel primo set Berdych serve decisamente male. Nel primo game, infatti, concede subito due palle break e, cede il servizio con un doppio fallo. Cilic si trova così avanti 1-0 e servizio. Il croato tiene la battuta e, nel quinto game, breakka nuovamente il ceco: sotto 0-40, il buon Thomas non mette la prima e, dopo un lungo scambio, spara il dritto in rete, per il 4-1, e servizio, Cilic. Col primo set in ghiaccio, o quasi, Marin si rilassa e cede così il servizio proprio nel game successivo, sbagliando di dritto nella ricerca della riga. Berdych avrebbe la possibilità di rimettersi in partita, ma si fa strappare nuovamente la battuta. Sul 4-2 Cilic e servizio Berdych, il croato conquista 2 break point. Alla seconda, dopo aver annullato la prima, è ancora con un doppio fallo che il ceco manda l’avversario a servire per il set. Cilic stavolta non ha problemi a gestire il suo turno di battuta e porta a casa il set col punteggio di 6-2.

Il secondo set è decisamente meno avvincente. Il croato, come nel primo parziale, stappa il servizio al primo turno di battuta: sulla seconda di servizio di Berdych, Cilic entra forte di rovescio e conquista il game. 1-0 e servizio. Da qui in poi, Marin avrebbe anche altre occasioni di strappare il servizio, nel quinto e settimo gioco, ma non riesce mai a concludere. Il set scivola così fino al 6-4 finale.

Nel terzo set, Berdych prova a risalire la china. Comincia a servire meglio, 66%, e quindi ad ottenere di più con la prima palla. Cilic, al contrario, cala leggermente. Tutto ciò permette al ceco di portarsi avanti, per la prima volta in partita, di un break. Dopo essere andato avanti 1-0 e servizio croato, Berdych ottiene 3 palle break. Nella prima, non arriva sulla palla corta dell’avversario e perde il punto; nella seconda, arriva il servizio vincente di Cilic; nella terza però tocca a Marin stavolta cedere il servizio con un doppio fallo. Berdych si trova così 2-0 e servizio. Nei giochi successivi, Thomas non ha difficoltà a difendere i propri turni di battuta fino al fatidico settimo gioco. Qui, succede di tutto. Sul 30-15, Cilic effettua una palla corta di rovescio. Il ceco sembra arrivarci ma l’arbitro, Lousie Azemar Engzeli, ferma il gioco e assegna il punto a Cilic. A questo punto, Berdych comincia a discutere, in maniera anche abbastanza veemente. Engzeli ha però preso la decisione corretta, come il replay conferma. “No, non voglio parlare del ‘doppio rimbalzo’ – ha detto nella press conference a proposito della chiamata di Azemar –  Ho detto tutto quello che dovevo dire, in campo. Quindi, lasciamo decidere chiunque abbia e chiunque capisca di tennis. Tutto qui.” Il ceco, però, a questo punto si innervosisce e perde poi i due punti seguenti, riaprendo il set. Da questo momento in poi, i turni di battuta vengono rispettati e si arriva così al tie-break. In questo, sono tanti i ribaltamenti di fronte. Berdych tiene il servizio e va avanti di un mini break, prima di perdere tre punti di fila. Riesce poi a tornare in vantaggio, ma Cilic fa altri tre punti, per il conclusivo punteggio di 7-4.

Il croato vince così 6-2 6-4 7-6 e raggiunge la semifinale, dove giocherà con il vincente di Federer – Monfils, in campo questa sera. “Penso che tutto dipenda da Roger – dice in merito all’altro quarto di finale – Voglio dire, Gael è uno che gioca in difesa. Ha un gran servizio, però se Federer gioca bene, sarà molto difficile per lui. Certo, le condizioni non sono ottimali. C’è molto vento, e questo può influire. E poi, conosciamo tutti Gael. Non sai mai come andrà, può giocare magnificamente!”

Contro l’elvetico, i precedenti dicono 0-5. L’ultimo scontro è stato quello di Toronto, quest’anno, vinto ovviamente da Roger, in tre set. Contro il francese, invece, ha giocato solo una volta, 5 anni fa, a Parigi. In quell’occasione, vinse il padrone di casa 3-6 6-4 6-4.

All’allievo di Ivanisevic, gli sono state poi rivolte una decine di domande circa il suo forzato anno di inattività, legato alla squalifica per doping:”È stato terribile. Ho sofferto tantissimo quella decisione. Penso che sia stata frutto di un processo gestito male, che come sempre punisce i più deboli. L’anno scorso, in questo periodo, ero in Croazia ad allenarmi. E, vedendo oggi i risultati, sono quasi contento di essermi fermato. Avrei solo voluto fosse una mia decisione.”

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