Fogna moments: tutte le peggiori sconfitte di Fognini

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Fogna moments: tutte le peggiori sconfitte di Fognini

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TENNIS FOCUS – A livello ATP, Fabio Fognini non aveva mai perso contro un avversario fuori dai primi 500 del mondo. Ma in carriera ha subìto altre sconfitte molto pesanti. Quali sono state le peggiori prima dell’impresa di Wang Chuhan?

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Wang Chuhan, numero 553 del mondo, non aveva mai battuto un top-20. A dire il vero non aveva mai battuto né un top-100, né un top-200 perché l’avversario col ranking più alto mai battuto finora dal ventiduenne di Dalian era Shuichi Sekiguchi, n.262 del mondo, in un future cinese giocato ad aprile. Ad aggiungere epicità alla clamorosa vittoria di oggi contro Fabio Fognini, numero 17 ATP, il 7-6 di oggi è stato il primo set vinto nel circuito maggiore da Wang.

Purtroppo, nella carriera di Fognini non sono rare queste sconfitte sorprendenti, anche considerate le numerose bizze del personaggio. Quella di oggi, però, è la peggiore. Prima di oggi, a livello ATP, l’avversario con la classifica più bassa a sconfiggerlo, era Massimo Dellacqua, che vinse la sua prima partita ATP a ‘s-Hertogenbosch 2008, battendo Fognini, allora numero 87 del mondo, in due set, 7-6 6-2. Ma erano altri tempi. Proviamo a ripercorrere alcuni di questi “Fogna moments” avvenuti tra il 2011 e oggi.

 

(WC) C. Stebe b. F. Fognini 7-6 6-4, Stoccarda 2011

Nella Stoccarda che due anni dopo lo incoronerà per la prima volta campione in un torneo ATP, Fabio Fognini perde un match in due set piuttosto tirato – oltre due ore di gioco – contro Cedrik-Marcel Stebe, 21 anni e numero 197 del mondo. Il torneo di casa – Stebe è originario di Mühlacker, città che dista circa 50 kilometri da Stoccarda – ha dato a questo promettente ragazzo una wild-card e Cedrik non delude le attese. Opposto a Fabio Fognini, Stebe conquista la quarta vittoria a livello ATP e bissa l’exploit del giorno prima, quando aveva battuto il numero 6 del tabellone, Nikolay Davydenko. È davvero grande il rammarico del ligure: dopo le sconfitte di Davydenko, Simon e Melzer al primo turno e quella di Garcia-Lopez al secondo, Fabio era il tennista meglio classificato nella parte bassa del tabellone. Ma è quello peggior classificato, Stebe, a sbarrargli la strada.

(WC) D. Udomchoke b. (6) F. Fognini 6-4 3-6 6-2, Bangkok 2011

È un’altra wild-card locale, questa volta thailandese, a interrompere il cammino di Fabio Fognini. A Bangkok Fabio prova a rilanciarsi dopo una seconda parte di stagione deludente. A Parigi ha giocato per la prima volta nei quarti di finale di uno Slam, poi ad Umago si è fermato solo in semifinale contro Marin Cilic. Ma da lì in poi il ligure non ha più vinto due partite di fila. Al Thailand Open non ne vince nemmeno una, nonostante si presenti come la testa di serie numero 6. A batterlo è Danai Udomchoke, 30 anni e numero 217 del mondo, in un match pieno di saliscendi, nella migliore tradizione fogniniana. Alla fine vince Udomchoke breakkando tre volte  Fognini nell’ultimo set e spezzando sul nascere il tentativo di rimonta dell’azzurro. Per ora si tratta dell’ultima vittoria del thailandese, attualmente numero 290 del mondo, a livello ATP.

D. Young b. (5) F. Fognini 7-6(8) 6-3, Vienna 2012

La classifica di Donald Young, si sa, molto spesso mente sul livello dell’americano, uno dei tennisti più imprevedibili del circuito. Young è certamente un buon giocatore sul cemento ma il rendimento nel 2012 è quasi da record, tanto è negativo: quattro vittorie e ventitré sconfitte di cui diciassette consecutive (da John Isner a Memphis, in febbraio, fino a Levine a Cincinnati, ad agosto). Il quinto scalpo di un anno disastroso è quello di Fabio Fognini, che perde in due set a Vienna un match incredibile. Prima il ligure recupera da 4-0, poi si fa trascinare al tie-break dopo aver servito sul 6-5. Nel tie-break va avanti 4-1, ha tre set point ma non li converte e cede 10-8. Nel secondo Young breakka due volte e festeggia quella che sarà l’ultima vittoria dell’anno.

R. Ram b. (16) F. Fognini 6-1 6-2 6-2, US Open 2013

Una spiegazione? Impossibile“, dice José Perlas al nostro direttore dopo l’incredibile sconfitta di Fabio Fognini nel primo turno degli US Open. È uno dei tonfi più clamorosi del ligure perché arriva nel primo Slam in cui Fognini si presenta da Fab Fabio: tre finali consecutive in estate, due di queste vinte ed un pieno di fiducia nonostante i fallimenti di Montréal e Cincinnati (in Ohio ha perso l’ultimo game con Stepanek con due doppi falli, un penalty point e un doppio fallo di piede). Ma la seconda metà del 2013 conferma tutto ciò che Fognini può fare: può giocare un tennis fantastico per tre tornei e raccogliere le briciole nei successivi tre. Contro Rajeev Ram, numero 128 del mondo che non ha mai vinto un match agli US Open, Fognini vince cinque game. È lui steso a definire la partita “disastrosa”, con quella paradossale lucidità che molto spesso mette in mostra dopo sconfitte tanto brucianti quanto inaspettate. Il 2013 di Fognini terminerà con qualche buona vittoria e una sconfitta onorevole con Nadal, con il ligure avanti di un set e di un break.

F. Krajinovic b. (2) F. Fognini 6-4 6-0, Amburgo 2014

Ad Amburgo Fabio Fognini è testa di serie numero due e difende la bellezza di 500 punti. Tanta pressione e un avversario in crescita si sommano per dare come risultato un pomeriggio da dimenticare. Filip Krajinovic, numero 149 ATP, batte il campione in carica del bet-at-home Open con un secco 6-4 6-0 e il pubblico di Amburgo saluta la sua uscita dal campo con dei fischi che stanno diventando una triste e familiare colonna sonora di queste sconfitte. L’atteggiamento rinunciatario e arrendevole che si alterna a quello spaccone e irriverente è solo una della tante sfaccettature di Fabio Fognini, inspiegabilmente dominato da un avversario alla sua portata in cinquantaquattro minuti. Il contorno della sconfitta è un insulto razzista a Krajinovic – il ligure si è scusato il giorno dopo su Twitter – che spiega ma non giustifica la rabbia e la frustrazione del miglior talento italiano sul circuito. Un talento, purtroppo, troppo spesso offuscato dal suo lato oscuro.

 

 

 

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