Tennis shock: soldi e match truccati, coinvolti gli azzurri? (Ceniti). Scommesse choc, è bufera sul tennis (Ramazzotti). "O perdo in due set o mi ritiro": le scommesse del tennis italiano (Ravelli)

Rassegna stampa

Tennis shock: soldi e match truccati, coinvolti gli azzurri? (Ceniti). Scommesse choc, è bufera sul tennis (Ramazzotti). “O perdo in due set o mi ritiro”: le scommesse del tennis italiano (Ravelli)

Pubblicato

il

 

Tennis shock: soldi e match truccati, coinvolti gli azzurri? (Francesco Ceniti, Gazzetta dello Sport)

«Tranquillo, tanto Skype è sicura». Mica tanto. Sono proprio le conversazioni in chat, considerate al riparo da ogni controllo, a scoperchiare un vaso di Pandora pieno di combine, truffe e scommesse. Gli atti sono quelli ufficiali dell’incidente probatorio che si è tenuto a Cremona a inizio ottobre nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse (primi arresti nel giugno 2011). Da allora gli indagati sono diventati oltre 100 e il materiale sequestrato (pc, tablet, smartphone) una enormità. Alla fine il pm Roberto di Martino ha chiesto e ottenuto dal Gip Guido Salvi-ni di effettuare un incidente probatorio (ha valore di prova e non è ripetibile) proprio sugli apparecchi prelevati nelle perquisizioni. I periti hanno lavorato per diversi mesi e adesso siamo arrivati al dunque. E il dunque è un pozzo senza fine. Le trascrizioni di conversazioni, telefonate e messaggi sono racchiuse in migliaia di pagine: combine e truffe emergono praticamente in ogni angolo.

La Gazzetta ha visionato solo una parte del materiale, ma già da una prima lettura la situazione si presenta grave. Soprattutto per il clan del bolognesi (così conosciuto nell’inchiesta) composto da Francesco Giannone e Manlio Bruni, commercialisti di Giuseppe Signori. Tutti e tre arrestati nel giugno 2011. Poi ci sono Francesco Bazzani (detto il Civ), uno degli ultimi a essere fermato (dicembre 2013). E arriviamo alle new entry, persone che non erano indagate a Cremona, ma finite nella rete per le conversazioni con Bruni. Ci sono Roberto Goretti, attuale d.s. del Perugia ed ex giocatore di Napoli, Bologna, Bari, Como, Arezzo e naturalmente Perugia; Daniele Bracciali, tennista di buon livello (anche numero 49 Atp nel 2006) e più volte convocato in Coppa Davis. Calcio e tennis sono pesantemente chiamati in causa. Ci sono conversazioni tra i protagonisti, mentre altri giocatori sono chiamati in causa da racconti indiretti. Bufera A e B Cremona cercava conferme sulle combine del calcio, non pensava di certo al tennis o ad altri sport (ci sono riferimenti pure al basket). E il materiale sul calcio non manca: Goretti sforna partite di A, B e C sulle quali scommettere a colpo sicuro, ci sono uno stuolo di partite dove il clan del bolognesi riversa molti soldi sui mercati asiatici di Singapore (loro li chiamano «i cinesi»). Goretti cerca e trova garanti, li gira a Bruni che poi si muove con i suoi soci. Adesso il pm Di Martino dovrà gestire tutto questo nuovo materiale e la posizione di Goretti si fa ovviamente delicata: gli eventi sono collocati tra il 2007 e il 2009 in una prima fase. Poi si va avanti con altri protagonisti fino al 2011 e coinvolge volti ben noti dell’inchiesta, a partite dagli zingari, da Paoloni, da Bellavista. Come scritto il materiale è imponente: le partite molte. Ne daremo conto nelle prossime puntate. Perché c’è il capitolo tennis ad avere la precedenza.

Come si trucca un match E’ sempre Goretti a gestire le combine: nella sua carriera di calciatore fa tappa ad Arezzo, dove si allenano anche diversi tennisti (ad esempio Bracciali e Starace, pure compagni di team). E nelle vicinanze, tra Firenze e Bologna, si muovono gli altri. Goretti parla con Bruni e lo inserisce in un mercato definito milionario: «Il calcio è rischioso, il tennis regala soldi a tutti». Insieme si mettono a reclutare atleti per alterare i match. In pratica offrono soldi per ottenere un risultato preciso, anche nei game. Offrono da 20 a 60 mila euro a botta, tutto dipende dall’accordo raggiunto: «Se vinci il primo, poi nel secondo devi giocare almeno tre game», spiega Bruni a Braccio78, il nickname scelto (senza molta fantasia) da Bracciali. Proprio Bracciali finisce dentro le carte di Cremona in svariate conversazioni. Ascolta le proposte, a volte rifiuta, a volte accetta. E nomina spessissimo, insieme con Goretti e Bruni, altri compagni, praticamente tutti: da Starace a Seppi; da Volandri a Bolelli. Quest’ultimo sarebbe stato incontrato da Bruni («L’ho sentito: è gasatissimo») che concorda con i soci la proposta da fare («50 mila gli bastano»). Le chat di Bracciali spiegano come si trucca un match: basta perdere, cercando di portare a casa un numero di game; oppure in compagnia e allora la cosa si fa più sofisticata e bisogna parlare con il proprio avversario. I soldi offerti sono tanti perché spesso si parla di primi turni, mentre chi paga poi scommette cifre alte su Singapore, apre conti correnti all’estero o in paradisi fiscali come San Marino e guadagna cifre a sei zeri.

Le chat di Bruni, Goretti, Bracciali e soci sono inquietanti: chiamati in causa tennisti stranieri di vertice (anche in questa stagione) che s’incontrano nei sottopassaggi e decidono se fare o meno la combine. Bisogna maneggiare con cura il materiale, lo faremo. Il quadro al momento è sconsolante. Il lavoro che attende la Procura di Cremona, immane; e magari sarebbe opportuno che il Ministero mandasse dei rinforzi altrimenti il rischio è quello di tempi lunghissimi (…)

II binomio scommesse e tennis non è proprio una novità. Una inchiesta del 2007 aveva messo sotto accusa alcuni giocatori italiani per delle puntate vietate (anche poche centinaia di euro). Nei giorni della bufera, Bracciali se la prende con il giornalista Ubaldo Scanagatta che aveva denunciato sul suo blog questi affari vietati. E poi si sfoga con Bruni, mostrandosi preoccupato perché é uscita la notizia della squalifica a 9 mesi di sospensione con una multa di 40mila euro del siciliano Alessio Di Mauro, il primo italiano a subire il provvedimento per aver scommesso. Dice Bracciali: «Ora tocca a noi, mi rompono le p… per 370 euro… è 2 anni e 9 mesi che non gioco più mezzo euro». «Ti hanno interrogato?», chiede Bruni. «Ancora no». Bruni: «Ormai Daniele Bracciali, 36 anni, più volte nazionale di Davis e numero 49 Atp nel 2006. Sotto, Roberto Goretti, attuale d.s. del Perugia una cavia l’hanno presa». Bracciali: «Mi hanno già chiamato. La mia situazione è 40 volte meno quella di Di Mauro che ha giocato 7.000 fino a un mese fa». E Bruni: «I veri ladroni non li prendono». Bracciali sarà squalificato tre mesi e multato 20mila dollari. Bruni in un’altra conversazione, dopo diverse combine andate a segno, commenta divertito: «Ma possibile che quelli dell’Atp non fanno nulla?». Un socio gli risponde: «Ci vogliono prove». Starace e la finale persa Altra chat di Skype incriminata: 10 aprile 2011, a poche ore dall’inizio della finale del torneo di Casablanca che Starace gioca (e perde in 2 set: 6-1 6-2) contro Andujar. Con lo spagnolo fino a quel momento aveva un bilancio di 5 successi e 0 sconfitte. Erodiani, l’allibratore di Pescara, parla con tale Corradino (nickname: soldatomercenario11): «Starace ha fatto un assegno in garanzia???». «Sì». E Corradino spiega che la puntata sulla sconfitta dell’italiano è certa.

—————————————————

Scommesse choc, è bufera sul tennis (Andrea Ramazzotti, Corriere dello Sport)

Anche il tennis è finito nella bufera dell’inchiesta sul calcioscommesse portata avanti dal 2011 dalla Procura di Cremona A far ipotizzare agli inquirenti che ci sia del marcio pure in questo sport sono state le risultanze della prima parte dell’incidente probatorio fatto su pc, tablet e smartphone degli indagati. Le chat di Skype e gli sms cancellati e riemersi dai dispositivi elettronici hanno allungato ombre pesanti su alcuni nostri tennisti, da Potito Starace a Daniele Bracciali. Tutto è ancora da provare, ma i dialoghi sembrano lasciare poco spazio all’immaginazione.

STARACE, KO STUDIATO? Una delle chat incriminate è del 10 aprile 2011, a poche ore dall’inizio della finale del torneo Atp di Casablanca che Starace gioca (e perde in due set: 6-1, 6-2) contro Pablo Andujar. Con lo spagnolo fino a quel momento aveva un bilancio di cinque successi e nessuna sconfitta. Inevitabile che un trionfo di Andujar avesse ottime quote. Erodiani, gestore di un’agenzia di scommesse e indagato della prima ora, parla con tale Corradino che ha come nickname “soldatomercenario 11”. Un contenuto della chat lo trovate qui a fianco ed è evidente che ci fosse (sia?) un’organizzazione che contatta i tennisti offrendolo loro dei soldi per perdere delle partite. Chi erano (sono?) resta avvolto nel buio, ma probabilmente nel torneo marocchino del 2011 qualcosa è successo. Sia nella finale, sia nella semifinale tra Andujar e l’altro spagnolo Albert Montanes.

SHOPPING… PROIBITO. Attivo nel tennis è anche un altro degli indagati di Cremona, Manlio Bruni. il commercialista bolognese di Beppe Signori. Bruni chatta il 6 dicembre 2007 con tale Enrico Sganzerla e spiega: «Abbiamo acquistato Potito. Dice che lo vuole fare. Lunedì torniamo apposta per parlare con lui. Devo portargli tre telefoni e tre schede. Anche uno per Mara (Santangelo?, ndr). Perché non usano Skype? Sono spaventati che gli chiedano il pc. E le vecchie chat si possono trovare». Bruni evidentemente voleva lavorare sul tennis ad ampio raggio e pilotare più incontri, anche di altri italiani. Quali? Il commercialista scrive: «Bolelli è difficile. Pistolesi (il coach – ndr) non vuole. Unico problema è che Mara è ancora mezza rotta». E l’altro risponde: «Vabbè con Poto e Mara è più che sufficiente». Ancora Bruni: «E Poto è a rischio squalifica. Speriamo solo una multa, ma se lo squalificano la squalifica parte da febbraio». Sganzerla aggiunge: «Alla fine l’unico che si salva sarà Volo (Filippo Volandri – ndr) che è stato il peggiore». Bruni chiude: «Comunque ho convinto Braccio (Bracciali – ndr) a fare quali (le qualificazioni – ndr) a Chennai, non si sa mai, poi il 10 si opera.

Sotto inchiesta quali altri italiani? Luzzi, Galimba (Giorgio Galimberti – ndr). Seppi niente? No. Volo sì per match con Guga (Kuerten – ndr). Vabbè ma lì non potranno provare nulla. E per me a Poto non fanno niente». In realtà, siamo tra la fine del 2007 e il 2008, alcuni di questi tennisti vengono squalificati, ma per aver scommesso su altre partite di tennis e alti sport o sul poker. qualche settimana di stop e qualche decina di migliaia di dollari di multa per quasi tutti. In dettaglio, furono cinque i colpiti, tra l’autunno 2007 e l’inverno 2008: Alessio Di Mauro, 3 anni e 100.000 dollari, poi ridotti a 9 mesi e 60.000 dollari, e infine a 7 mesi e 25.000 dollari; Polito Starace, 6 settimane e 30.000 dollari; Daniele Bracciali, 3 mesi e 20.000 dollari; Giorgio Galimberti;100 giorni e 35.000 dollari; Federico Luzzi: 200 giorni e 50.000 dollari.

ANCHE BRACCIO. Significativa è pure la chat tra Bracciali e Bruni alla vigilia del match dell’italiano contro lo statunitense Scoville Jenkins a Newport, nel luglio 2007. I due non si conoscono e a presentarli, proprio in quell’occasione, è tale Goret, al momento senza un nome e un’identità. «Garantisce lui, Goret», inizia Bruni prima di proporre l’affare: «Per non rischiare è indispensabile che tu vinca il primo set e, se possibile, andare un break avanti nel secondo. Facendo tutto live non se ne accorgerebbe nessuno». «Tira una brutta aria – scrive Bracciali – se lo conoscevo (l’avversario, ndr) avrei potuto, ma mi dicono che sia troppo scarso, negato…». Poi il tennista fa capire che si tratta di una prassi consolidata: «Lo so che garantisce Goret. Di solito ci offrono 50 (50.000 euro?, ndr). Poi dipende, ma domani preferisco giocarla, magari per una prossima volta se ne può parlare. Molto importante è quello che ci gioco lo conosco così ci parlo prima perché anche dirti che vinco di sicuro il primo… non lo so. Oggi Volandri e Luzzi han fatto di sicuro così. A questo giro però gioco normale». Bruni lo incalza: «Se ci vuoi pensare posso arrivare a 60». E Goret chiude: «Se ti decidi, mandami sms con scritto Viva il Re (…)

——————————————-

“O perdo in due set o mi ritiro”: le scommesse del tennis italiano (Arianna Ravelli, Corriere della Sera)

La «crema» c’è anche nel tennis. Decisamente appetitosa. Quando il calcio latita («soccer until aprii no creme», dice a un certo punto Manlio Bruni, commercialista già indagato, a Thomas Nyghan, ex tennista svedese, i suoi occhi e le sue orecchie sui circuiti, che gli risponde: «Big cremas stanno arrivando»), i maghi delle combine si rivolgono ai campi di tennis. Dove trovano la stessa disponibilità che hanno sperimentato nel mondo del pallone. È questa una delle scoperte cui è arrivata la procura di Cremona, quando ha letto il contenuto di circa 200 smartphone e computer degli indagati del Calcioscommesse. Le millanterie non mancheranno e le responsabilità penali sono tutte da provare, ma il quadro che emerge è una gigantesca figura di… crema.

Illuminante una conversazione tra Daniele Bracciali, in chat «braccio78», e Manlio Bruni, il commercialista del gruppo dei bolognesi. È il 9 luglio 2007, siamo alla vigilia del match di Bracciali contro Jenkins a Newport. Il tramite tra i due è tale Goret. Comincia Bruni: «È importantissimo vincere il primo set e se possibile andare un break avanti nel secondo». Braccio78 è titubante: «Tira una brutta aria». Bruni: «Ok, ma facendo in live non se ne accorgerebbe nessuno». Braccio78: «Se lo conoscevo (l’avversario, ndr) avrei potuto. Di solito ci offrono 50. Poi dipende, ma domani preferisco giocarla, magari per una prossima volta se ne può parlare». Bruni: «50 potrei farcela ma è indispensabile vincere il primo»; Braccio78: «Molto importante è che quello che ci gioco lo conosco così ci parlo prima»; Bruni: «Tu prova a vincere il primo, se lo perdi e perdi in due non se ne fa niente». Braccio78: «Oggi Volandri ha fatto di sicuro così»; Bruni: «50 per un set mi sembra buono»; Braccio78: «Non male, però a ‘sto giro gioco normale. Se cambio idea ti faccio sapere»; Goret: «Se decidi mandami sms con scritto Viva il re». Bracciali è incerto: «O perdo in due set, o vinco il primo, gioco 1-2 game del secondo e mi ritiro. In questi due casi a quanto si può arrivare?». Bruni: «Tu provi a vincere il primo e poi ti ritiri dopo alcuni games e siamo d’accordo per 5o, altrimenti se perdi il primo poi puoi arrivare a vincere la partita e con me non hai nessun impegno». Braccio78: «Al 90% è no. Ma tra un paio d’ore ti mando sms». Bracciali perse in 2 set. L’u novembre Bracciali è preoccupato: Alessio Di Mauro, un altro tennista, è stato squalificato per aver scommesso. «Visto Di Mauro? Ora tocca a noi. Mi rompono le palle per 370 euro. Galimberti è nella merda. Ha giocato molto e forse anche su suoi match. Volandri… troppi match sospetti».

II 6/12/2007 Bruni parla con tale Enrico Sganzerla. «Abbiamo acquistato Potito». Sganzerla: «Meno male una buona notizia»; B.: «Dice che lo vuole fare. Lunedì torniamo apposta per parlare con lui. Devo portargli tre telefoni e tre schede. Anche uno per Mara» (Santangelo?, ndr). I due poi parlano di altri tennisti italiani. B.: «Bolelli è difficile. Pistolesi (il coach, ndr) non vuole. Unico problema è che Mara è ancora mezza rotta. E Poto è a rischio squalifica, Speriamo solo una multa. Comunque ho convinto Braccio a fare quali a Chennai, non si sa mai». Anche Massimo Erodiani, gestore di un’agenzia di scommesse indagato della prima ora, parla di Starace con tale Corradino. Siamo a poche ore dalla finale del torneo di Casablanca che Starace gioca (e perde in 2 set) contro Andujar, fin lì sempre battuto. «Starace ha fatto un assegno in garanzia?». «Sì (…)

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement