Davis interviste, Wawrinka: "Pensavo sarebbe stato un match più difficile"

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Davis interviste, Wawrinka: “Pensavo sarebbe stato un match più difficile”

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TENNIS INTERVISTE COPPA DAVIS – Incontro finale di Coppa Davis. S. Wawrinka b. J.W. Tsonga 6-1 3-6 6-3 6-2. L’intervista del dopo partita. Traduzione di Yelena Apebe

Stan, l’altro giorno hai detto che avresti potuto avere qualche difficoltà all’inizio del match. Invece è stato il contrario. Come mai?
Pensavo che avrei avuto qualche difficoltà in più perché non ho giocato molto sulla terra e abbiamo avuto meno tempo a disposizione per prepararci rispetto alla Francia. Loro era già da tempo che si preparavano su questa superficie. Io sono sceso in campo con l’intenzione di fare cose semplici e credo di aver giocato al massimo come nel Masters. Ero sicuro di me in campo e ho dimostrato al mio avversario che ero migliore di lui.

Quando è stata l’ultima volta che hai giocato sulla terra?
Agli Open di Francia, credo. Sì, anche perché non avevo giocato a Gstaad.

Quando sei sceso in campo, camminavi come se fossi il “boss” del team svizzero. Credo che negli ultimi giorni ti sia sentito più sotto pressione. Eri il nostro asso nella manica?
Ieri sera e stamattina non mi sentivo bene. Era difficile gestire la tensione, ma ho molta esperienza nel circuito. Quest’anno ho giocato match importanti perciò sono riuscito a gestire le mie emozioni e la tensione. Ho ammesso a me stesso che ero nervoso e so che anche Jo, qualunque cosa dica, lo era quanto me. Mi sono concentrato sul fare la cosa giusta, cercando di essere sempre aggressivo perché sapevo che questo avrebbe potuto fare la differenza. Adesso sono nervoso per Roger (sorridendo).

Jo ha detto che il pubblico svizzero, sebbene in inferiorità numerica, si è fatto sentire più della folla francese? Sei d’accordo?
Sì, ma è anche vero che il pubblico francese non ha avuto modo di fare qualcosa per lui. Credo sia più facile per lui dire che il pubblico non lo ha sostenuto abbastanza. È solo perché in campo io sono stato migliore di lui.

Puoi paragonare le emozioni che provi quando giochi per il tuo paese a quelle provate agli Australian Open, per esempio?
È diverso. Credo che non si possano paragonare i Giochi Olimpici o la Coppa Davis con un torneo Slam. Sono cose differenti. Non so spiegare bene cosa ci sia di diverso, ma anche la tensione e lo stress avvertiti sono diversi. In questo caso non sei stressato solo dal match che devi giocare ma da tutto quello che ti circonda. È una finale e sono qui a rappresentare il mio paese. Ecco perché odio e amo il tennis allo stesso tempo, perché spesso,quando sei nervoso, le emozioni ti fregano mentre quando giochi bene è semplicemente meraviglioso.

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