Quinzi, infortuni e cambi di allenatore: un 2014 da dimenticare

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Quinzi, infortuni e cambi di allenatore: un 2014 da dimenticare

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TENNIS – Dopo un 2013 molto positivo si profilava un 2014 carico di aspettative. Ma è stato un anno difficile quello di Gianluigi Quinzi, incapace di fare il salto di qualità e tormentato anche da un infortunio al polso. Un altro cambio di allenatore servirà veramente a consegnarci il miglior prospetto italiano?

 

L’annus horribilis di Gianluigi Quinzi sta fortunatamente giungendo al termine. Il 2014 si è rivelato per il diciottenne marchigiano un anno davvero sfortunato sotto tutti i punti di vista.

Nulla a che vedere con il promettente 2013 in cui la giovane promessa azzurra aveva consolidato la prima posizione mondiale nella categoria junior grazie anche alla prestigiosa affermazione nel torneo di Wimbledon cadetti, emulando quello che fece nel 1987 Diego Nargiso.

Il 2013 era stato dunque l’anno della definitiva consacrazione per Gianluigi Quinzi a livello giovanile, dato che attraverso Wimbledon aveva arricchito la collezione dei più importanti riconoscimenti destinati alle giovani promesse mondiali: dal numero 1 in classifica, passando per il titolo europeo under 14, fino ad arrivare all’affermazione della Baby Davis. Insomma dai 14 anni in avanti il talento fisico e tecnico di Gianluigi si era prepotentemente proposto all’attenzione di tutti gli appassionati di questo meraviglioso sport.

Gianluigi già a metà 2013 aveva provato un primo tiepido assaggio del circuito professionistico con qualche buonissima prestazione che regalava ottimi presagi (tra tutti gli incontri disputati, si ricordi il match lottatissimo perso a San Marino contro il veterano Filippo Volandri).

In realtà il 2014 non ha visto quella crescita, che ci auguravamo impetuosa, complice anche un brutto infortunio al polso destro che lo ha estromesso dal circuito per qualche mese proprio quando stava ritrovando la fiducia dopo un opaco avvio di stagione.
I primi mesi del 2014, infatti, non erano stati all’altezza delle aspettative, probabilmente anche a causa dell’impatto che tutti (o quasi) gli juniores devono sostenere una volta passati alla categoria seniores.

Inoltre l’intelligente decisione di fare un passo indietro e di ricominciare con alcuni tornei ITF per costruirsi la classifica e per fargli ritrovare fiducia (obiettivo raggiunto grazie all’affermazione in tre tornei consecutivi) lo avevano issato al numero 302 della classifica mondiale. Eravamo in primavera e si pensava che se fossero state rose…

Invece la brutta tegola dell’infortunio subìto ha scompaginato totalmente il prosieguo della stagione.

La rabbia deve essere stata tanta per il giovane Gianluigi perché oltre alla pausa forzata ha dovuto constatare gli ottimi risultati che i suoi avversari diretti nei tornei giovanili (Coric, Zverev, Kyrgios) inanellavano nel circuito. Avversari che Quinzi batteva regolarmente (o quasi) a livello giovanile.

Per fortuna almeno il polso si è sistemato e il rischio paventato dell’operazione è stato scongiurato, grazie alle terapie e al riposo forzato. Così facendo Quinzi è riuscito a rientrare ben prima dei 5 mesi inizialmente ipotizzati tra operazione e riabilitazione.

A fine settembre, dunque, il nostro portacolori è riuscito a ritornare nel circuito maggiore, partendo dall’ITF di Solin, in Croazia, dove è tornato finalmente a saggiare il campo.

La settimana dopo Gianluigi ha preso parte al torneo indiano di Indore, dove ha perso subito da un carneade locale, ma cosa ben più grave ha nuovamente accusato qualche fastidio al polso destro tanto da doversi ritirare precauzionalmente dal torneo di doppio a cui era iscritto.

Nuova pausa di un mese circa e Quinzi ritorna in campo, questa volta in modo convincente, raggiungendo i quarti di finale nel torneo challenger di Montevideo, la scorsa settimana, superando il cileno Gonzalo Lama (in classifica a ridosso dei primi 200 giocatori del mondo), un giovane argentino di quarta fascia e venendo sconfitto da Pedro Cachin al termine di due set molto combattuti.

L’incontro con Cachin ha mostrato i difetti su cui dovrà lavorare molto la giovane promessa azzurra: scoramento e mancanza di concentrazione in alcuni frangenti dell’incontro, servizio ancora poco incisivo e incostante, colpi di rimbalzo ancora un po’ teneri, condizione atletica che presenta lacune.

Tutto ciò l’ha fatto uscire dal campo perdente, quando la partita era tranquillamente alla sua portata come dimostra il punteggio altalenante: nel primo set si è fatto strappare il servizio sul 6-5 e nel tie break ha mancato un set point avanti 7-6; mentre nel secondo parziale è riuscito a prodursi in una strenua rimonta da 1-5 che lo ha portato ad un passo dal ribaltare le sorti del parziale e, forse, dell’incontro.

Insomma c’è ancora parecchio da lavorare (per lui e per tutto il suo staff, compreso il nuovo allenatore Mariano Monachesi, subentrato a Torresi, il quale era a sua volta subentrato a Gorriz: un vortice di allenatori in poche settimane che conferma un anno complicato) ma la cosa fondamentale è che Gianluigi non soffra di altri problemi fisici perché se avrà la possibilità di lavorare libero da questi sicuramente tutte le sue qualità – tra cui spicca un sensazionale timing sulla palla – lo faranno emergere.

Il difetto che sùbito emerge guardando Quinzi non sono tanto gli spostamenti laterali (che, anche se da migliorare, non potranno mai essere quelli di un David Ferrer), quanto la potenza dei colpi che non è sufficiente per un ragazzo dalla prestanza fisica del marchigiano. Ecco perché, dal mio modestissimo punto di vista, gli consiglierei almeno un po’ di potenziamento muscolare in palestra che non lo snaturi, facendolo divenire troppo lento, ma che gli permetta di avere una velocità di palla un po’ più sostenuta (se vogliamo è un po’ il segreto degli importanti miglioramenti di Andreas Seppi in classifica negli anni passati).

Altri miglioramenti naturalmente, vista anche la giovane età, sono da fare su tutti gli aspetti del gioco (specialmente sul rovescio), ma Quinzi deve rimanere tranquillo ed avere fiducia nelle sue grandi potenzialità perché il talento c’è ed è di gran livello.

Se lo vedrà in salute, il 2015, visti i pochi risultati ottenuti in questa stagione e, di conseguenza, i pochi punti da difendere, sarà una stagione molto importante per il giovane talento di Porto San Giorgio che avrà come obiettivo minimo quello di entrare in pianta stabile nei primi 200 giocatori del mondo.

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