L'American Dream di Carlotta, 19 anni. Investendo 7.000$ ne ha “vinti” 208.000!

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L’American Dream di Carlotta, 19 anni. Investendo 7.000$ ne ha “vinti” 208.000!

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TENNIS NEGLI USA CON AMERICA INTERNATIONAL – “Prima la scuola, poi il tennis” era il messaggio ricevuto dai genitori. La storia di una ragazza che… potrebbe essere una di voi. “I preparativi per individuare l’Università perfetta sono cominciati fra il terzo e il quarto anno di liceo”. Sacrifici, allenamenti all’alba, soddisfazioni con i Royals di Charlotte. N.41

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Ciao a tutti, il mio nome è Carlotta Nassi, ho 19 anni e sono nata a Livorno. All’età di 4 anni ho iniziato a giocare a tennis nel circolo “Tennis Club Livorno” dove sono rimasta fino all’etá di 10 anni. Ho poi cambiato circolo e sono stata seguita per diversi anni dal maestro Claudio Galoppini presso il “CTL Livorno”. Infine sono tornata a giocare al “Tennis Club” quando ormai avevo 17 anni. Il tennis è da sempre la mia passione più grande e, nonostante i sacrifici fatti, ho ottenuto molte soddisfazioni.

Infatti, lo scorso dicembre ho raggiunto la mia classifica migliore, ovvero 2.7, e, dopo pochi mesi, sono stata promossa in serie B insieme alla mia squadra. Come ho accennato, ho dovuto fare notevoli sacrifici perché anche la scuola richiedeva molto impegno. I miei genitori mi hanno sempre detto che la scuola viene al primo posto rispetto a tutto il resto e, per questo motivo, ho frequentato il liceo scientifico che, se pur molto difficile, mi ha dato un’ottima conoscenza delle materie piú importanti. Nonostante le difficoltà iniziali nel conciliare lo studio con lo sport, ho avuto la fortuna di incontrare un professore che ha creduto molto nelle mie potenzialitá e quindi negli anni ho gradatamente aumentato il mio impegno. Negli ultimi tre anni di liceo ho sempre avuto la media del 9 e sono riuscita a diplomarmi con 100 alla maturità.

Tuttavia, il vero motivo per cui vi sto scrivendo è perché desidero raccontarvi un’esperienza fantastica che sto vivendo da alcuni mesi. La storia inizia due anni fa quando venni contattata da “America International”, una società con sede in Spagna che offre agli atleti l’opportunità di ottenere una borsa di studio negli Stati Uniti in modo da poter conciliare la parte accademica con quella atletica, vivendo quello che tutti chiamano “American Dream”. Poiché studiare in America era sempre stato il mio sogno, accettai di incontrare Ramon Romero, ovvero il fondatore di quest’azienda. Dopo avermi visto giocare a tennis, Ramon mi disse che, grazie ai miei ottimi voti e alla mia buona classifica italiana, c’erano ottime possibilitá di ottenere una borsa di studio in un buon college americano. Tuttavia era necessario migliorare il mio inglese e prepararmi al TOEFL e al SAT, ovvero due esami necessari per essere ammessi nelle universitá americane. Il contratto con America International è costato $7,000 ma è stato proprio quest’ investimento che mi ha cambiato la vita.

Infatti, dopo vari mesi molto impegnativi tra corsi d’inglese, esami e tornei, finalmente ho ricevuto le prime offerte in alcuni college. Tra le varie opzioni vi erano tre borse di studio integrali, rispettivamente a Charlotte, Detroit e St. Bonaventure. Prima di prendere una decisione così importante era comunque importante visitarle e, così, il marzo scorso sono partita per gli States con l’obiettivo di trovare l’universitá migliore per il mio piano di studi, ovvero “Comunicazione”. Fortunatamente, non c’è stato bisogno di recarsi a Detroit e a St. Bonaventure perché, fin dal primo momento, mi sono innamorata della “Queens University of Charlotte” (un “college” del North Carolina nato nel 1857 e sul cui conto è facile trovare ogni genere di informazioni su Internet; l’indirizzo comunque è 1900 Selwyn Ave, Charlotte, NC 28207, Stati Uniti). Fin dalle prime parole con il coach e l’assistant coach sapevo che quella sarebbe stata una squadra perfetta, nella quale avrei potuto migliorare sia come giocatrice che come persona. Di conseguenza, la mia visita a Charlotte si è conclusa con queste parole: “Questa è sicuramente l’università perfetta per me”.

 

America International ha svolto un lavoro perfetto e mi ha decisamente aiutato a risparmiare decine di migliaia di dollari. Infatti ho ottenuto una borsa di studio completa dal valore di $52,000 che, a seconda dei miei risultati tennistici e scolastici, verrá riconfermata o meno per gli anni successivi. Certo, i 7,000 dollari di cui parlavo prima non sono pochi, ma se pensiamo che, se confermerò il mio rendimento, sono serviti per avere una borsa di studio per 4 anni per un totale quindi di 208,000 dollari direi che si è trattato proprio di un grande investimento!

Un aspetto che si è rivelato fondamentale è stato il fatto che ho avuto molto tempo per organizzarmi. Infatti i college americani richiedono molte informazioni, ovvero pagelle, lettere di raccomandazioni, traduzioni ed esami, che richiedono impegno e, soprattutto, tempo. Per questo motivo, è necessario iniziare ad informarsi durante il terzo/quarto anno di liceo, al fine di organizzarsi al meglio e trovare l’universitá perfetta.

Grazie all’aiuto di America International e, soprattutto, ai miei genitori, il 16 agosto scorso sono finalmente partita per vivere quest’esperienza bellissima alla “Queens University of Charlotte” in North Carolina. Ormai sono qui da tre mesi e mi sono ambientata benissimo, sia per quanto riguarda la parte scolastica che quella tennistica.

 

Uno dei motivi principali per cui ho deciso di intraprendere questo percorso è, sicuramente, il tennis. Purtroppo in Italia è molto difficile riuscire a conciliare lo studio con lo sport e, proprio per questo motivo, sono rimasta davvero impressionata per l’importanza che viene data agli atleti qui negli States. Nonostante il mio college sia in Division II, sono veramente soddisfatta del programma di allenamenti che sto seguendo con il mio coach e il mio preparatore atletico perché, oltre a essere molto competenti nel loro lavoro, hanno dimostrato fin da subito di avere una grande fiducia nelle mie potenzialità. Questi primi mesi non sono stati per niente facile dal punto di vista tennistico perché, essendo in pre season, abbiamo dovuto lavorare molto duramente sia nel campo da tennis che, soprattutto, in palestra. Nonostante i “divertentissimi” allenamenti alle 5.30 della mattina, sono riuscita ad abituarmi alle condizioni e a fare grandi passi avanti nel mio gioco.

 

La più grande soddisfazione che ho ottenuto questo semestre è stata sicuramente nel torneo che ho disputato in South Carolina, nel quale ho raggiunto i quarti di finale. Grazie a questo risultato, ho scalato la classifica e ho raggiunto la posizione numero 41 nel ranking nazionale. La cosa che più mi rende orgogliosa è che, oltre ad essere una grandissima soddisfazione personale, ho potuto rappresentare al meglio la mia università e ho stabilito un nuovo record perché sono la prima freshman (così vengono chiamati gli studenti del primo anno) ad aver raggiunto una classifica così alta. La vera e propria stagione, quando affronteremo le altre università, inizierà il prossimo febbraio e non vedo l’ora di indossare i colori della mia squadra e rappresentare i “Royals” (nickname per gli studenti della Queens University) durante la conference.

 

Tuttavia, gli allenamenti “nel cuore della notte” non rappresentavano il mio unico problema, perché devo ammettere che non è stato per niente facile cambiare stile di vita e adattarsi a questi ritmi, specialmente nelle prime settimane. La mia difficoltà più grande è stata sicuramente la lingua perché, purtroppo, l’inglese che ho imparato in Italia è completamente diverso dallo “slang” americano, in cui anche il più semplice “How are you?” diventa incomprensibile. Nonostante le difficoltà iniziali, ho avuto la fortuna di incontrare persone fantastiche, a partire dai professori fino ad arrivare ai miei compagni, che mi hanno aiutato tantissimo a perfezionare il mio inglese. Adesso, infatti, riesco ad esprimermi molto meglio e, soprattutto, evito ai miei amici di dover ripetere i loro discorsi due o tre volte.

 

Mi ritengo davvero fortunata anche perché Charlotte è una città bellissima che offre un sacco di eventi imperdibili, come ad esempio le partite di basket degli “Hornets”, squadra NBA di buon livello. Lo scorso anno hanno raggiunto i playoff e quest’anno, con l’addizione di Lance Stephenson, sperano quantomeno di ripetersi, anche se devo dire che nel momento in cui scrivo il loro record è 4-14, decisamente non buono per una squadra con ambizioni. Comunque per una ragazza come me, con una grande passione per questo sport, non c’è niente di meglio che passare una serata insieme agli amici a mangiare le classiche “schifezze” americane, di fronte a uno spettacolo del genere.

Concludo dicendo che Il mio “American Dream” è fantastico ed è un’esperienza che consiglierei a tutte quelle persone che non riescono a vivere senza il loro sport ma che, soprattutto, sono pronte a fare un passo che cambierà per sempre la loro vita.

Alla prossima puntata, ho molte altre cose da raccontarvi.

Carlotta Nassi

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