ATP: istruzioni per l’uso – Velocità di piedi e difesa

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ATP: istruzioni per l’uso – Velocità di piedi e difesa

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TENNIS FOCUS – Un’altra stagione di tennis è andata in archivio. In attesa che cominci la prossima abbiamo deciso di volgere lo sguardo all’anno che è stato e compilare un piccolo prontuario che ci porterà attraverso i fondamentali del gioco e i loro migliori interpreti: da Federer a Djokovic, passando per Murray e…Simon!. Paul Sassoon, traduzione di Giulio Gasparin

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Con la vittoria di Novak Djokovic alle ATP Finals di Londra ed il primo successo targato Svizzera in Coppa Davis è finita ufficialmente questa sorprendente stagione di tennis. Per l’inizio della prossima, i fan dovranno aspettare poco più di un mese, mentre i loro idoli saranno intenti a ricaricare le batterie ed allenarsi in vista di un altro anno di grande tennis. (clicca qui per l’articolo in inglese)

Prima che ciò possa accadere, noi di Ubitennis.com abbiamo deciso di volgere lo sguardo all’anno che è stato e compilare un piccolo prontuario che ci porterà attraverso i fondamentali del gioco e i loro migliori interpreti.

Questa settimana abbiamo analizzato due nuovi fondamentali, ma ogni mercoledì ci saranno altre nuove categorie a tenervi compagnia nell’attesa del primo torneo dell’anno.

Se l’aveste perso, qui trovate l’analisi di servizio e dritto.

Mentre qui trovate rovescio, slice e risposta.

Ed infine qui troverete tutto quello che riguarda il gioco a rete.

 

Footwork

Per usare un inglesismo che in italiano è tradotto spesso come velocità di piedi, il footwork è forse uno degli aspetti chiave del tennis moderno. Non è sempre relazionato ad un effettiva alta velocità di spostamento, ma è un punto chiave per il posizionamento in campo, la reazione ai contropiedi e l’aggiustamento del proprio corpo prima di un colpo. È grazie a questo “skill” che è possibile trasformare la difesa in attacco o aggiungere quel pizzico di imprevedibilità al proprio gioco.

http://youtu.be/wCGTd1_qP9g

1) Novak Djokovic:

Ci sono pochi giocatori che possono dirsi allo stesso livello del numero 1 del mondo per quanto riguarda questo fondamentale e la coordinazione. Nole è un campione dal punto di vista atletico in primis e questo gli da un grande vantaggio sul resto del circuito. La qualità del suo movimento è data dal fatto che raramente il serbo arrivi su una palla in condizioni di equilibrio precario, nonostante le lunghe corse o le incredibili scivolate, eseguite magistralmente anche sul cemento.

2) Rafael Nadal:

Il maiorchino ha un footwork formidabile, che viene apprezzato specialmente nelle sue doti difensive, ma non deve essere sottovalutato per la velocità e precisione con cui danza mentre si sposta per eseguire il famoso sventaglio di dritto. È grazie alla velocità di piedi che riesce a muoversi così efficacemente attorno alla palla e far esplodere forse il più importante dei suoi colpi offensivi.

3) Roger Federer:

Parlando di velocità di piedi, spesso si cade nell’errore di non considerare quello dei giocatori offensivi. Federer ne è un esempio lampante. La sua qualità di gioco è estremamente dipendente al livello del suo footwork e, quando è in forma, è uno spettacolo per lo spettatore attento, che lo può veder quasi danzare sulla riga di fondo.

4) Kei Nishikori:

Anche per il giapponese vale il discorso fatto per Federer. Nishikori gioca un tennis basato sull’anticipazione e una posizione con i piedi ben piantati sulla riga di fondo. È grazie ad una velocità di piedi elevata e allo stesso tempo precisa che il nipponico riesce ad essere così accurato nella gestione di colpi presi spesso quasi in controbalzo.

5) Andy Murray:

in questo caso, la distanza tra il quinto e il resto della classifica sembra abbastanza ampia. Il campione scozzese è dotato di un footwork di grande qualità, ma contrariamente a chi lo precede, sembra non riuscire a trasformarlo completamente in un’arma a suo favore. Quest’anno, specialmente, gli è risultato difficile continuare nel miglioramento di questa sua necessità di trovare una soluzione aggressiva al suo solido gioco da fondo. In passato è stato grazie alla qualità del suo gioco di piedi che Murray aveva trovato nelle discese a rete un importante alleato.

 

Qualità difensive

“La difesa è il miglior attacco” è un famoso modo di dire che però sembra aver preso piede sempre più nel circuito ATP. I giocatori che fanno della difesa la loro arma principale non solo sono aumentati di numero, ma hanno anche scalato la classifica sempre più in maniera predominante.

http://youtu.be/uAfrJoZpM00

1) Novak Djokovic:

In questa categoria è indubbio che siano due i nomi che spiccano: Novak Djokovic, appunto, e Rafael Nadal. Il serbo però si piazza davanti allo spagnolo in questa classifica non solo per un ranking che lo vede primeggiare in questo 2014, ma anche per l’abilità di far valere le sue qualità su ogni superficie. Ci pare fuori discussione che Nole sia il miglior difensore su ogni superficie eccezion fatta per la terra, dove è secondo a Rafa. L’abilità di Djokovic in difesa sta soprattutto in doti atletiche fuori dal comune, ma anche in una fenomenale anticipazione e l’abilità di girare lo scambio alla prima occasione.

2) Rafael Nadal:

Il nove volte vincitore del Roland Garros, come detto, è il secondo della nostra lista, poiché non è riuscito in tempi recenti a trasportare completamente la sua superba qualità difensiva sul rosso alle altre superfici. Inoltre, lo spagnolo non è allo stesso livello del numero uno del mondo per quanto riguarda la capacità di trasformare la difesa in attacco.

3) David Ferrer:

Il valenciano ha saputo costruire una carriera notevole sulla sua grandissima abilità difensiva, sapendo aspettare pazientemente l’errore dell’avversario. Ferrer è uno dei giocatori più in forma del circuito, tanto da sfruttare questo suo vantaggio costringendo spesso il proprio avversario a battaglie fisiche più che tecniche e da cui raramente esce sconfitto. Nel tempo lo spagnolo è migliorato anche in fase di attacco, ma è su questo fondamentale che tuttora basa il suo successo.

4) Andy Murray:

Non c’è dubbio alcuno che il britannico sia anche in questo 2014 uno dei migliori difensori del circuito, ma questo grande talento è stato anche ragione di grandi problemi. Il due volte vincitore di slam è in grado di recuperare colpi che sembravano persi, ma spesso si è lasciato tentare da questo suo pregio, diventando troppo passivo e remissivo, soprattutto quando la fiducia non è al massimo.

5) Gilles Simon:

Ci sono pochi giocatori che possono essere classificati tanto fastidiosi quanto Simon se ti trovi a spingere e cercare di fare un vincente dall’altra parte della rete. Il francese è costretto a giocare questo tennis per la mancanza di accelerazioni letali o comunque di una pesantezza di palla tale da poter dettare con continuità il proprio gioco. Simon è quindi diventato un campione nell’anticipazione, oltre che un eccellente corridore, ma quello che lo rende ancor più difficile da giocare è la sua capacità di appoggiarsi a palle potenti ma non troppo complicate da raggiungere e con cui sa ribaltare lo scambio a suo favore.

 

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