Federer e Nadal, attacco al potere (Semeraro). Fognini e i “senza rete” (Valesio). Stop a Starace e Bracciali, la Fit decide il 23 (Semeraro).

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Federer e Nadal, attacco al potere (Semeraro). Fognini e i “senza rete” (Valesio). Stop a Starace e Bracciali, la Fit decide il 23 (Semeraro).

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Federer e Nadal, attacco al potere (Stefano Semeraro, La Stampa)

Con gli Australian Open parte la stagione: Djokovic è il n. 1, i due rivali coalizzati. II ricambio? Sarà lento. Nella notte fra domenica e lunedì a Melbourne parte il primo Slam della stagione, il più caldo e imprevedibile, incaricato di dare il tono dell’annata. Per capire se questo 2015 sarà rivoluzionario o conservatore proviamo a rispondere ad alcune domande chiave. Djokovic sarà il dominatore della stagione o spira aria nuova? L’impressione è che dipenda soprattutto da lui, dal Joker diventato re. Dopo il trionfo a Wimbledon si è fatto distrarre dal matrimonio e dalla nascita del primogenito, se il piccolo Stefan lo farà dormire tornerà inattaccabile. Il grande obiettivo è vincere il Roland Garros e mantenere il primato, l’impressione è che se saprà recuperare la concentrazione dei momenti belli, molte “mani” che contano sul tavolo rosso-verde del tennis saranno sue. Federer riuscirà a vincere uno Slam o a tornare n.1? Il primo obiettivo è più semplice, il secondo meno. Quanto, lo capiremo già a Melbourne. Però come sostiene il suo “meccanico” di fiducia, Pierre Paganini, nel suo motore c’è ancora un buon chilometraggio. I due “save the date” per i tifosi dell’elvetico sono fissati a Wimbledon e agli Us Open. Nadal è logorato o vincerà il decimo Roland Garros? “Non sono più quello di un tempo”, parole sue. Non fidiamoci. Muscoli e cartilagini vanno amministrate con cura, il ritardo di condizione è evidente, ma la mente cannibale è ancora quella. Difficile rivederlo al n. 1, ma nella stagione sul rosso sarà lui la pietra di paragone. Ci saranno vincitori inediti di Slam? Sbilanciamoci: sì: uno tra Raonic, Dimitrov, Nishikori, Kyrgios, Del Potro, a patto che abbiano un po’ di fortuna e molta salute. Il sospetto però è che il cambio della guardia sarà graduale, senza sconvolgimenti troppo repentini. Serena Williams riuscirà a raggiungere i 22 Slam di Steffi Graf? No, però ne vincerà un paio, arrivando a 20, anche perché – nonostante le tante pretendenti – le manca la Grande Rivale. Errani, Pennetta e Vinci terranno botta? La Giorgi esploderà? Le nostre ragazze non mollano mai, anche se un po’ di usura traspare. Prepariamoci a un anno complesso. Camila per sfruttare il suo talento ha bisogno di una guida tecnica, non può continuare a ignorarlo. Avremo una nuova tennisopoli? Speriamo di no, ma i segnali sono preoccupanti. I tennisti sono tanti, ma pochi guadagnano a sufficienza. La tentazione di barare è forte. Occorre vigilare. Cambieranno le regole? No, almeno non quelle che contano. Perché nei grandi tornei tutti vogliamo sangue, sudore e l’epica dei 5 set.

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Fognini e i “senza rete” (Piero Valesio, Tuttosport)

Sui top players avremo tempo e modo di scervellarci. Ma chi, tra i giovani emergenti, farà il vero salto di qualità e sarà protagonista in questo 2015? Nel 2014 in pochi avrebbero scommesso che Nick Kyrgios (che da junior si confrontava, e spesso perdeva, con Quinzi) avrebbe stupito tutti sull’erba di Wimbledon. Vediamo altri possibili protagonisti. Fabio Fognini – Italiano, 27 anni. Beh, lui non è certo una promessa, anzi. Deve riscattare una stagione profondamente negativa, sotto tutti i punti di vista. E’ arrivato al limite della top ten, poi è entrato in un vortice negativo sia dal punto di vista agonistico, sia da quello comportamentale. Prova d’appello. Borna Coric – Croato, 18 anni. A Basilea ha preso a pallate Nadal. Non ha un gran fisico, ma si sta rafforzando; caratterialmente molto sicuro di sé. Crescerà. Dominik Thiem – Austriaco, 21 anni. Molto veloce nel portare i colpi. Rispetto ai suoi illustri predecessori (uno fra tutti un tale Muster…), possiede qualità innate, anche se a volte non sono supportate da una solida tenuta mentale. Può solo migliorare. Thanasi Kokkinakis – Australiano, 18 anni. Si è allenato con Federer nella off-season. Ancora in via di completamento, molto fantasioso nei colpi, dal punto di vista mediatico è un po’ oscurato dall’altro connazionale Kyrgios. Nick Kyrgios – Australiano, 19 anni. Nel 2014 ha concluso la stagione anzitempo, troppa era la pressione e le aspettative dei media intorno a lui. Martin Klizan – Slovacco, 24 anni. Lo ricordiamo a San Pietroburgo, in una delle (tante, purtroppo) giornate storte di Fognini. Gran servizio e grandi furbizie, fino ad ora ha raccolto meno di quanto meriterebbe con il suo talento.

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Stop a Starace e Bracciali, la Fit decide il 23 (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport)

Partono gli Australian Open e la “Tennisopoli” made in Italy entra nel vivo. Il Presidente del Tribunale della Fit ha infatti fissato per il prossimo 23 gennaio alle ore 16 l’udienza in cui verrà discussa la richiesta di sospensione cautelare da ogni attività avanzata dalla Procura federale per Potito Starace e Daniele Bracciali, i due tennisti azzurri che secondo le indiscrezioni filtrate nello scorso ottobre sarebbero coinvolti in un giro di scommesse illecite fra il 2005 e il 2011. Il procuratore generale della Fit, Filippo Bonomonte, ha deciso di procedere dopo aver letto gli atti dell’inchiesta dell’indagine penale aperta a Cremona dal PM Roberto di Martino, il cui filone principale riguarda il calcio. L’inchiesta sul ramo tennistico è però relativamente “giovane”, quindi nel provvedimento potrebbero non rientrare i due azzurri, che insieme a Bolelli e Volandri sono stati sentiti dai magistrati a dicembre. “Molto positivi” sono stati giudicati gli interrogatori di uno dei personaggi chiave, il commercialista bolognese Manlio Bruni; per quanto riguarda Bracciali, la sua posizione – collegata a incontri del 2011 – potrebbe essere più seria, anche perché sembra che l’ex davisman abbia fatto ammissioni parziali. Il manager di Potito Starace, Corrado Tschabusnig, precisa che il suo assistito “è ovviamente turbato, ma ha la coscienza pulita, non ha nulla da confessare e lo ha detto ai magistrati. Bracciali? Si parla di chat, nelle quali sembrava impaurito. Potito si tiene alla larga da lui, ma – visto che a volte con la giustizia sportiva basta poco – non vorrei che si facesse giustizia con i sentito dire…”.

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