Australian Open donne: Cibulkova-Serena nei quarti, Venus batte Radwanska e trova Keys

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Australian Open donne: Cibulkova-Serena nei quarti, Venus batte Radwanska e trova Keys

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Finisce la corsa di Vika Azarenka sorpresa da Cibulkova che gioca una gran partita. Serena Williams supera in rimonta la Muguruza con una grandissima prova al servizio (17 ace). Facile vittoria della Keys contro l’omonima Brengle. In serata, Venus Williams batte Agnieszka Radwanska sfoderando una prestazione di altissimo livello.

[1] S. Williams b. [24] G. Muguruza  2-6 6-3 6-2 (da Melbourne, Robbie Cappuccio)

Dopo una mattinata uggiosa e fredda che aveva reso necessario il tetto sui campi principali, esce il sole nel primo pomeriggio giusto in tempo per il secondo match della giornata,che  vede in campo Serena Williams contro la spagnola (nata in Venezuela) Garbiñe Muguruza, classe 1993 al suo terzo Australian Open, dove era arrivata al quarto turno l’anno scorso (battuta da Aga Radwanska).

In precedenza le due giocatrici si erano incontrate solo due volte, con una vittoria a testa: facile vittoria di Serena 6-2 6-0 proprio qui a Melbourne nel 2013, ma vittoria di Garbine agli Open di Francia nel 2014 6-2 6-2. Della sconfitta ai French Open Serena se ne ricorda bene “E’ stata una sconfitta positiva. Mi ha fatto realizzare su cosa dovevo lavorare, mi ha aperto gli occhi su tante cose. Alla fin fine mi ha aiutato su molti aspetti“. Per Garbine quello di oggi “è solo un’altro match duro. Ho già giocato due volte con lei. E’ ovvio che dagli ottavi di finale in poi devi giocare con giocatrici incredibili. Quindi lo considero come qualsiasi altro match, stessa concentrazione, nulla di nuovo“.

Non è pre-tattica, ma la pura verità. Garbine non ha nessun timore reverenziale verso la statunitense e parte fortissimo sorprendendo Serena con un’aggressività degna di … Serena Williams, la quale dal canto suo non spinge ed è abbastanza fallosa (12 vincenti e 14 errori non forzati). In 39 minuti Garbine si porta a casa il primo set 6-2, risvegliando in Serena lo spettro di Parigi 2014.

Serena però non ci sta e incomincia a giocare potente e meno falloso, sostenuta dal pubblico australiano. Dirà poi a fine partita “Qualcuno tra il pubblico mi spingeva e dava consigli, ci sono così tanti allentatori qui. Ah sei stato tu“, indicando un bambino di 10 anni che mostrava un cartellone inneggiante all’americana. Il secondo set va avanti punto a punti fino al 4-3, in cui Serena fa il break e va a servire con palle nuove: tre ace consecutivi e un servizio vincente le danno il set, 6-3.

Si va così al set decisivo, in cui la Williams spreca subito 2 palle break. Il secondo gioco è lunghissimo e drammatico. Muguruza interrompe il gioco con un challenge su una palla sulla riga di Serena, ma si riprende infilando una risposta al fulmicotone e poi accetta il regalo di Serena che con un doppio fallo le da due palle break. Garbine però sbaglia una clamorosa volè di dritto e ci pensa poi il servizio di Serena, a tenerla a galla. Succede di tutto: ace, risposte vincenti su prime a 180 km/h, scambi a rete che fanno esplodere la Rod Laver Arena, altri ace. Alla fine la Williams tiene il servizio e subito dopo fa il break grazie ad un attacco di rovescio lungolinea di Muguruza malamente in corridoio. Serena continua a bombardare di ace l’avversaria (17 in totale) e tirare prime che piegano la racchetta a Muguruza. Garbine cerca di ribattere colpo su colpo ma finisce per perdere il braccio di ferro e commettere troppi errori non forzati (35 alla fine della partita di cui quasi la metà nel terzo set). Serena fa il secondo break sul 4-2 e va a servire per il match: risposta in tribuna di Garbine. Doppio fallo di Serena. Servizio vincente. Ace. Errore non forzato di Muguruza su ennesima sberla di dritto. Game set and Match Williams, che ora se la vedrà con Cibulkova nei quarti.

williamsmuguruza

 

V. Williams [18] b. A. Radwanska [6] 6-3 2-6 6-1 (da Melbourne, Angelo Lo Conte)

Quarto turno tra Venus Williams e Agnieszka Radwanska ad aprire il programma serale della Rod Laver Arena nella più fredda giornata dall’inizio del torneo. Mentre Aga, che qui difende la semifinale della scorsa stagione, cerca di raggiungere i quarti di finale a Melbourne per la quinta volta, Venus, che ha 34 anni e nel primo torneo della stagione (Auckland) ha fatto finale, prosegue nella sua personale missione finalizzata a ritrovare la sorella Serena in semifinale di uno Slam.

Sin dalle prime battute Venus attacca con il dritto e costringe Aga sulla difensiva. Dopo sei games di studio conditi da un numero di vincenti superiore a quello degli errori, Venus rompe gli indugi nel settimo gioco costringendo Aga a giocare ad un metro dietro la linea di fondo e impedendole di sviluppare le sue trame di variazioni. L’americana va a palla break per cinque volte ma i suoi assalti vengono respinti fino a quando, dopo uno scambio prolungato sulla diagonale di dritto, Aga affonda il rovescio in rete cedendo il primo servizio dell’incontro. Dopo il cambio di campo Venus si presenta molto aggressiva al servizio e la Radwanska si ritrova a giocare le seconde palle senza possibilità di spingere. Con i pedi in campo Venus fa quello che vuole, si porta sul 5-3 e poi, grazie ad un altro game fiume, strappa nuovamente il servizio alla numero 6 del mondo che salva tre set point prima di capitolare su un errore di dritto.

Nel primo game del secondo parziale Aga conquista le prime palle break del match. Venus tiene a fatica, ma l’appuntamento con il break è soltanto rimandato. Nel terzo gioco l’americana manda larga una volèe tutt’altro che difficile causando il disappunto di una Serena inquadratissima dal maxi schermo della Rod Laver. Venus appare meno incisiva con il dritto e Aga non è più costretta a rincorrere le bordate della cinque volte campionessa di Wimbledon. Dopo tre turni di servizio consecutivi molto complessi, finalmente la Radwanska tiene un servizio senza concedere palle break.

In pochi minuti, d’improvviso, la partita sembra essere cambiata in quanto nel momento in cui la potenza di fuoco di Venus viene meno, Aga trova la possibilità di variare i colpi e di proporre quel tennis tutto ricami e variazioni che è il marchio di fabbrica della ragazza di Cracovia. Arrivano le prime smorzate ed è Venus a dover correre e consumare molte più energie. Aga gioca un gran game sul servizio della Williams e scappa sul 4-1: rovescio bassissimo, palla corta, passante di rovescio e ace. Non un brutto game per andare sul 5-1. Sebbene Venus tenga il servizio, Aga è in comfort zone: si va al terzo.

All’inizio del terzo parziale Venus sembra essere a corto di benzina, mai previsione fu più sbagliata. Nel primo game una facile volée sbagliata da Venus avvia la rimonta di Aga che fa quattro punti consecutivi conquistando subito il break nel set decisivo. Nel primo set Venus aveva attaccato furiosamente sia la prima che la seconda palla di servizio di Aga ed è quanto dovrebbe fare per restare in partita. Venus, che di tattica se ne intende come ampiamente dimostrato nel terzo turno contro la Giorgi, fa proprio questo, riprendendo con forza l’iniziativa nello scambio e trovando un immediato quanto vitale contro-break. La Williams torna a premere sull’accelleratore e Aga non trova contromisure. Una palla break nel quinto gioco è l’unica speranza di rientrare in partita, poi è un one man show dell’americana che chiude il terzo parziale 6-1 in 35 minuti e vola nei quarti dove troverà la connazionale Madison Keys.

Se da una parte la Radwanska va via delusa ma convinta di aver perso contro la Venus migliore degli ultimi anni, la Williams si è detta estasiata dal modo in cui ha giocato l’ultimo parziale e pronta ad affrontare nei quarti una giocatrice di ben quindici anni più giovane. Non è il primo quarto di finale della sua carriera, saprà come affrontarlo.

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[11] D. Cibulkova b. V. Azarenka 6-2 3-6  6-3 (da Melbourne, Robbie Cappuccio)

Estate a Melbourne puo’ voler dire 45C e vento caldo da nord oppure 15C e pioggia. Ahimè siamo nel secondo caso oggi, con pioggia tanta quanto basta a ritardare l’inizio della competizione nei campi esterni.  Nonstante le condizioni meteo avverse frotte di spettatori si riversano sul Melbourne Park per la parte conclusiva del quarto turno dell’Australian Open: è festa nazionale oggi – Australia day.

Nessun problema invece nei campi principali, in cui il tetto viene chiuso in tempo e si parte quasi in orario. La Rod Laver Arena è già discretamente piena alle 11 per accogliere una delle sue beniamine, Vika Azarenka, vincitrice qui a Melbourne per due volte consecutive nel 2012 e 2013. La bielorussa, che è stata n.1 per un totale di 51 settimane tra il 2012 e 2013, quest’anno non è testa di serie, a causa dell’infortunio al piede sinistro che aveva compromesso la stagione passata facendola precipitare al n. 44 del mondo. Vika ama l’happy slam: a Melbourne ha vinto 21 degli ultimi 22 incontri, con due titoli consecutivi nel 2012 e 2013, raggiungendo i quarti nel 2014 (sconfitta da Aga Radwanska) e inanellando quest’anno tre vittorie, peraltro senza cedere un solo set, contro Sloan Stephens, [8] Caroline Wozniacki e [25] Barbora Zahlavova Strycova. Azarenka, che ha ritrovato forma e aggressività, si dice contenta di come sta giocando quest’anno:”Ci sono ancora cose che voglio migliorare, ovviamente, ma sto progredendo, sono un passo più vicina e sono contenta di aver un’altra opportunità lunedì“.

Ad afforntarla è [11] Dominika Cibulkova, alla sua ottava apparizone all’Australian Open, e finalista un po’ a sorpresa l’anno scorso, dove venne rullata in finale da Li Na. Il percorso di Dominika è stato leggermente più accidentato con un piccolo passo falso contro Flipkens, abttuta in tre set al primo tuno, per poi vincere facile con la bulgara Pironkova concedendole solo 2 giochi e con Alize Cornet, 7-5 6-2. Sette a 3 i precedenti a favore della bielorussa, che però conduce 6 a 0 sull’hard court.

Azarenka vince il sorteggio e decide di ricevere, per cercare di partire subito con un break di vantaggio date le limitate doti al servizio di Cibulkova. Ed è così, con Dominika che tira il primo servizio del match a 128 km/h e commette pure tre errori gratuiti. Dopo 8 mnuti di gioco cede il servizio. Vika dal canto suo tiene a zero: 2-0.

Il match sembra non essere nulla di diverso dal previsto: le giocatrici si prendono a gran pallate da fondo campo, con i caratteristici gemiti e urletti di accompagnamento ai colpi: più acuto e lungo quello di Vika, più grave e secco quello di Dominika, che quando serve sembra starnutisca, ma ugualmente irritanti. Entrambe cercano di rispondere aggressivamente per prendere il comando del gioco. Dopo un avvio un pò in sordina la slovacca cresce molto e inizia a comandare il gioco, sorprendendo Azarenka con la sua aggressività. Più Cibulkova cresce, più Azarenka sparisce dal campo. Cibulkova è super determinata, comanda da fondo e si riprende il break, con gli interessi. Dominika continua a buttare Vika fuori dal campo con rovesci in anticipo e diritti carichi di spin, cotringendola all’errore o finendo lo scambio con un vincenti, sia di dritto che rovescio. Si avventura anche a rete, e dove non può lo smash, può la drive volley. Azarenka non riesce più a mantenere lo scambio, figurarsi a vincere un gioco. Cibulkova serve sempre piano, ma molto efficacemente caricando il servizio di spin e realizzando 3 ace, e soprattutto rispondendo magnificamente: ed è proprio con due risposte vincenti che si procura 3 set point consecutivi: due vengono annullati ma sul terzo Azarenka commette doppio fallo e cede il set. 6-2 Cibulkova in 36 minuti.

Il secondo set inizia esattamente come il primo: Vika ritrova concentrazione, determinazione e si porta subito avanti 2-0. Questa volta non molla e continua a mettere sotto pressione l’avversaria, soprendendola con numersose discese a rete (21 in totale con 71% di successo) e con un cambio di urlo (più corto e con vocale diversa). In mezz’oretta si porta 5-1, per poi cercare di complicarsi la vita sbagliando 2 set point sul 5-2, scivolando sul terreno di gioco e finendo per perdere il servizio, ma riuscendo poi a chiudere il secondo set 6-3.

Cresce la tensione nel terzo set e in apertura Cibulkova si prende un coaching violation mentre sta per servire. C’è silenzio alla Rod Laver Arena, interrotto da qualche “Go Vika” o più formale  “Go Cibulkova”, ma nessun coro. L’ennesima discesa a rete di Azarenka le procura 3 break point consecutivi. Al primo, il dritto di Cibulkova balla sul nastro e cade nel suo campo: Azarenka avanti 2-0 come nei due set precedenti. La Cibulkova però riprende a giocare come nel primo set, spingendo Azarenka fuori dal campo e si riporta subito sul 2 pari. Azarenka è di nuovo in difficoltà e salva il suo servizio una prima volta, ma non la successiva. Cibulkova continua a metterle pressione con tantissimi vincenti (44 in totale contro i 32 di Azarenka), le prende il servizio costringendola ad un un errore forzato di rovescio e poi tiene il proprio con un gran passante di rovescio su bell’attacco della bielorussa. Vika serve per rimanere nel match, ma sembra sconsolata. Sul 30 pari mette prima un rovescio in rete dando il match point alla slovacca e poi un facile dritto consegnando la vittoria alla finalista dell’anno scorso.

Ora Cibulkova attende ai quarti Serena Williams.

Ho dei meravigliosi ricordi su questo campo” dice Dominika nell’intervista a bordo campo “Sapevo di dover giocare molto molto bene e penso che l’abbia fatto. Sai non sono la più alta del circuito (161 cm), quindi se voglio vincere con grandi giocatrici devo dare qualcosa in più cioè tanta energia

VikaCibulkova
M. Keys b. M. Brengle 6-2 6-4 (di Francesco Rio)

La “battaglia delle Madison”, ultimo match in programma sulla “Margaret Court Arena”, vede il trionfo della Keys che si impone in due set, con il punteggio di 6-2 6-4, sull’omonima connazionale e raggiunge per la prima volta in carriera i quarti di finale in un torneo dello Slam. La diciannovenne tennista di Rock Island, allenata dalla tre volte campionessa Slam Lindsay Davenport, parte subito forte strappando il servizio all’avversaria nel primo e nel terzo gioco. Il primo set è a senso unico con la Brengle che non riesce a contenere i colpi della più giovane rivale e quasi mai riesce a prendere l’iniziativa dello scambio. Le statistiche del primo parziale sono impietose: 16 vincenti e 13 gratuiti per la Keys contro un solo vincente e 7 gratuiti per la Brengle. Il secondo set si apre all’insegna di un maggiore equilibrio. La Brengle, nonostante nei primi game conceda tante palle break, riesce a difendere il servizio fino al nono gioco. In quel momento però la numero 35 del mondo fa valere la sua maggiore qualità e chiude il match senza particolari difficoltà. Per la Keys si tratta del secondo successo in altrettanti scontri diretti contro la Brengle, dopo quello agli US Open 2012.

(in aggiornamento)

Risultati:

[1] S. Williams vs [24] G. Muguruza 2-6 6-3 6-2
[11] D. Cibulkova b. V. Azarenka 6-2 3-6 6-3
[18] V. Williams vs [6] A. Radwanska
M. Keys b. M. Brengle 6-2 6-4

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