Andreas Seppi, 31 anni e nuove promesse

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Andreas Seppi, 31 anni e nuove promesse

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Tanti auguri ad Andreas Seppi che oggi compie 31 anni. Il 2015 si è aperto con i migliori auspici per il tennista di Bolzano che è apparso ancora più solido e consapevole delle proprie qualità tennistiche

Intervista esclusiva ad Andreas Seppi: “Mi piacerebbe vincere un altro torneo”

In quel di Melbourne, circa un mese fa, ha fatto vibrare gli appassionati di tennis di tutto il mondo. Di gioia e commozione i tifosi italiani; di ansia e angoscia gli svizzeri e tutti gli incondizionatamente fedeli del campionissimo di Basilea. Sì, stiamo parlando del nostro Andreas Seppi che, al terzo turno dell’Australian Open 2015, realizza forse l’exploit più importante della sua lunga carriera estromettendo, a grande sorpresa, il n. 2 del mondo Roger Federer e interrompendo così la striscia di 10 sconfitte consecutive contro l’elvetico.

E non finisce lì. Nel turno successivo, Andreas è a un passo dall’eliminare l’ “eroe” nazionale di questo Australian Open, il 19enne Nick Kyrgios ingaggiando, anche con lui, una lotta all’ultimo respiro, terminatasi al 5° set 5-7 4-6 6-3 7-6 8-6 per il tennista Aussie dopo che Seppi aveva avuto a disposizione una palla per accedere ai quarti di finale. Peccato ma bravissimo lo stesso ad Andreas. Niente male per un tennista che, dopo un mese, avrebbe superato la soglia dei trent’anni.

E il giorno è arrivato. Oggi Andreas spegne 31 candeline e, anche nel suo caso, come per molti altri tennisti italiani e stranieri, gli anni della maturità sembrano essere i più proficui, quelli in cui si raccolgono i frutti di anni di lavoro, sacrifici e dedizione.

Non che Andreas non avesse avuto anche in precedenza belle soddisfazioni. Anzi. Non dimentichiamo che l’altoatesino, attuale n. 36 del mondo, è stato n. 18 del ranking nel 2013 e può ascrivere nel proprio palmares 3 tornei Atp: Eastbourne (2011), Belgrado e Mosca (2012). Raggiunge, inoltre, altre 4 finali: a Gstaad, Eastbourne, Metz e, due settimane fa a Zagabria, a riprova di come l‘inizio del 2015 costituisca per lui un momento di particolare forma.

Tuttavia, forse mancava ancora ad Andreas un successo che facesse la differenza, una performance che potesse permettergli di attuare un ulteriore salto di qualità. E lui ne era certamente capace. Tutti ricordano il match maratona al Foro Italico nel 2012 contro Stan Wawrinka. Una partita in cui la tensione, la stanchezza e l’adrenalina erano salite a mille; una partita drammatica ed estenuante che, alla fine, viene conquistata da Andreas per 6-7 7-6 7-6 dopo aver salvato ben 6 matchpoint, per la gioia incontenibile del pubblico romano. In quell’occasione in particolare, l’italiano aveva realmente dimostrato che la grinta c’era eccome, che sapeva soffrire e remare in campo e che non era uno che si lasciava battere così facilmente.

Andreas dimostra ulteriormente di potersela giocare con i migliori e di non temere le partite lunghe e logoranti poiché, nello slam parigino dello stesso anno, si issa agli ottavi di finali dopo aver vinto i due match precedenti al 5° set. Ora l’avversario è il n. 1 del mondo Novak Djokovic, reduce dalla memorabile annata 2011 e deciso a far suo anche il Roland Garros. Ma Andreas non si lascia intimidire e, fin dai primi scambi, dà sfoggio di un tennis solido, deciso, a tutto braccio, tanto da sorprendere Djoker e strappargli i primi due set. La reazione del serbo però non si fa attendere. Novak estrae dal cilindro il meglio di sé e, ingranata la quinta come solo lui sa fare, riprende l’azzurro per poi superarlo 4-6 6-7 6-3 7-5 6-3. Seppi alla fine è sconfitto ma può uscire dal campo a testa alta, consapevole di aver dato non poco filo da torcere ad un avversario così straordinario.

Insomma, tante ottime prestazioni da parte del tennista di Bolzano che aveva dimostrato di saper lottare e di produrre un tennis altamente aggressivo e di grande qualità.

Però con la vittoria su Federer di quest’anno Andreas ha saputo fare quel qualcosa in più, spingersi oltre, riuscendo ad acquisire forse maggiore consapevolezza dei propri mezzi e avendo mostrato in campo maggior pesantezza dei colpi, profondità e grande precisione.

E poi, che sia anche un po’ merito dell’amore? Probabile, visto che l’altoatesino pare stia vivendo un momento particolarmente felice sul piano sentimentale e questo certamente infonde maggiore serenità e aiuta a dare il meglio di sé anche in campo.

Certo, al palmares di Seppi manca ancora un titolo importante e, finora, negli slam, l’azzurro non è andato oltre agli ottavi. Tuttavia, nonostante l’età non più verdissima, Andreas ha certamente ancora parecchie frecce al suo arco e chissà che non arrivi, magari in questo 2015 cominciato così bene, un risultato ancora più importante da ascrivere nella storia del tennis italiano.

Non dimentichiamo il grandissimo lavoro svolto da Massimo Sartori, presenza fondamentale accanto ad Andreas. Insieme i due hanno condiviso – e condividono ancora – anni di costante e intenso lavoro, con estrema serietà e abnegazione. Il sodalizio tra Seppi e Sartori è uno dei più duraturi del circuito, iniziato da quando Andreas aveva 10 anni. Chapeau !

Un elemento che fa del tennista di Bolzano un grande professionista nonché un ottimo esempio per i giovani che si affacciano al nostro amato sport è, inoltre, l’atteggiamento in campo, sempre impeccabile, misurato e correttissimoPer tutto ciò, Seppi meriterebbe davvero di salire ancora più in alto. E noi glielo auguriamo di cuore.

Buon compleanno Andreas!

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