Coppa Davis: Raonic cerca vendetta, Djokovic torna a guidare la Serbia

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Coppa Davis: Raonic cerca vendetta, Djokovic torna a guidare la Serbia

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Nella parte bassa del tabellone della Davis spiccano i due derby, Serbia-Croazia (padroni di casa nettamente favoriti, ospiti senza Cilic) e Argentina-Brasile. Il Canada proverà a riscattare la pesante sconfitta dell’anno scorso in Giappone, i campioni della Svizzera paiono spacciati a Liegi. Si giocano anche le sfide dei raggruppamenti zonali

Ancora non si sono spenti gli echi della storica vittoria della Svizzera di Federer e Wawrinka (che non ci saranno in questo 1° turno) che l’insalatiera di Mr Davis torna a far parlare di sé con la disputa del primo turno dei vari gruppi mondiali.
In questo pezzo ci occuperemo dei quattro match relativi alla metà inferiore del tabellone principale del World Group, dando un veloce sguardo anche alle sfide dei vari raggruppamenti zonali

ARGENTINA-BRASILE

ARGENTINA: Carlos Berlocq, Federico Delbonis, Leonardo Mayer, Diego Sebastian Schwartzman
Capitano: Daniel Orsanic
BRASILE: Thomaz Bellucci, Marcelo Melo, Bruno Soares, Joao Souza
Capitano: Joao Zwetsch

La classica calcistica del Sudamerica si propone in altre vesti, con racchette e palline, ma resta ugualmente ricca di fascino. Si gioca sulla terra rossa allestita appositamente a Tecnopolis, una sorta di area espositiva e multifunzionale dislocata in un quartiere di Buenos Aires, in quanto il Parque Roca è tuttora inagibile.
I padroni di casa hanno dovuto rinunciare forzatamente a Del Potro ma il neo-capitano Daniel Orsanic può ugualmente contare su quattro singolaristi che, oltre ad essere specialisti del rosso, sono tutti top-100: Mayer, Delbonis, Schwartzman e Berlocq.
Il punto debole è il doppio, anche perché al contrario è decisamente l’incontro su cui gli ospiti verde-oro fanno maggiore affidamento, potendo schierare una coppia qual è quella composta da Melo e Soares (imbattuti in Davis da 7 match, ultima sconfitta nel 2010 in India).
Per il resto, Bellucci e Joao Souza non partono certo battuti ma il pronostico pende dalla parte dei biancazzurri di casa, che sono pure in vantaggio nei confronti diretti (5-2) tutti disputati tra il 1972 e il 1980. L’ultima vittoria del Brasile risale al 1975 ed oltretutto i “verdeoro” non hanno mai vinto in trasferta, ma saranno determinati a concludere la serie di 4 sconfitte consecutive con i loro vicini e ad avanzare ai quarti per la prima volta dal 2001. L’Argentina è nel World Group ininterrottamente dal 2002 anche se l’anno scorso ha dovuto ricorrere ai play-off per rimanerci, dopo aver perso in casa 1-3 con l’Italia (la prima sconfitta al primo turno dopo 13 anni). In questo periodo ha giocato anche tre finali, perdendole tutte (2006, 2008 e 2011). Dal canto suo il Brasile è neo-promosso, dopo la bella vittoria dello scorso settembre sulla Spagna.

SERBIA-CROAZIA 

SERBIA: Novak Djokovic, Filip Krajinovic, Viktor Troicki, Nenad Zimonjic
Capitano: Bogdan Obradovic
CROAZIA: Borna Coric, Mate Delic, Marin Draganja, ?
Capitano: Zeljko Krajan

La seconda sfida tra le due nazioni della ex-Jugoslavia arriva a distanza di 5 anni da quella che oppose le stesse nazionali a Spalato nel 2010. Allora vinsero gli ospiti (che poi vinsero la loro prima Davis quell’anno) per 4-1 e sembra proprio che il risultato possa ripetersi. La serba spererà di ripetersi per assicurarsi un posto ai quarti per la quinta volta in 6 anni. La Croazia, invece, cercherà di trarre il meglio dal suo ritorno nel World Group, poiché lo scorso anno ha vinto il Gruppo I della zona Europa/Africa per la prima volta dal 2008.
Si giocherà sull’acrilico indoor dello Sports Centre di Kraljevo, sulle rive del fiume Ibar, e la squadra capitanata da Obradovic potrà contare sul numero 1 del mondo in singolare (Djokovic, imbattuto da 7 partite in Davis, ultima sconfitta contro Juan Martin Del Potro nella semifinale del 2011) e sul numero 3 in doppio (Zimonjic, 40 vittorie e 25 sconfitte nella manifestazione, ben 48 incontri di Davis disputati) oltre al ritrovato Troicki e al giovane Krajinovic. Gli ospiti invece hanno dovuto accusare proprio all’ultimo momento il forfait di Marin Cilic e quindi riporranno le loro minime speranze nel giovanissimo Coric, reduce dalla bella e “perdente-fortunata” semifinale raggiunta nel 500 di Dubai; troppo poco, a nostro avviso, per impensierire la Serbia di Nole. Anche se la Davis, lo sappiamo, sa sempre riservare sorprese inattese.

 

CANADA-GIAPPONE 

CANADA: Frank Dancevic, Daniel Nestor, Vasek Pospisil, Milos Raonic
Capitano: Martin Laurendeau

GIAPPONE: Tatsuma Ito, Kei Nishikori, Go Soeda, Yasutaka Uchiyama
Capitano: Minoru Ueda

Vendetta, tremenda vendetta. È quella che spera di mettere in atto al Doug Mitchell Sports Centre di Vancouver, nella British Columbia, il Canada di Martin Laurendeau a spese del Giappone.
Infatti, se è vero che nella storia della competizione il Giappone ha sempre battuto la nazionale nordamericana (6-0), è altrettanto vero che è stata soprattutto l’ultima la sfida più dolorosa in quanto risale ad appena 13 mesi fa (mentre le precedenti affondano le radici nella preistoria, dal 1923 al 1938) e costrinse il Canada a disputare i play-off per restare nel WG, poi vinti contro la Colombia. Per il Canada sarebbe la terza vittoria nel World Group, mentre il Giappone cercherà di raggiungere i quarti per la seconda volta dopo esserci riuscito lo scorso anno.
All’Ariake Coliseum di Tokyo i nipponici ebbero agevolmente la meglio sul Canada (4-1) privo delle sue “punte” Raonic e Pospisil e tenuto in vita solo dal successo di Dancevic su Soeda nel secondo singolare.
Stavolta invece i canadesi sono al completo e, non bastasse, possono sempre contare su un doppista di livello assoluto qual è il veterano Daniel Nestor, recente vincitore del torneo di Dubai.
Tuttavia il Giappone non parte battuto in quanto, ranking alla mano, Nishikori può mettere in saccoccia due punti e l’anno scorso trascinò alla vittoria in doppio il compagno Uchiyama proprio contro Dancevic-Nestor. Molto difficile, dunque, ma non impossibile.

 

BELGIO-SVIZZERA 

BELGIO: Ruben Bemelmans, Steve Darcis, Niels Desein, David Goffin
Capitano: Johan Van Herck

SVIZZERA: Adrien Bossel, Henri Laaksonen, Michael Lammer, Yann Marti
Capitano: Severin Luthi

Senza Federer e Wawrinka, la Svizzera campione in carica dice virtualmente addio ad ogni ipotesi di riconferma e sembra già con entrambi i piedi nei play-off per restare nel World Group.
Il Belgio di Goffin e Darcis non avrà, presumiamo, alcuna difficoltà ad accedere ai quarti perché proprio non si vede come Yann Marti, Adrien Bossel, Henri Laaksonen e Michael Lammer possano conquistare tre punti.
Del resto, non sarebbe la prima volta che la detentrice del titolo retrocede in “serie B” (già successo 8 volte nella storia).
Accadde alla Francia nel 1997 e alla Svezia due anni più tardi. Campioni in carica dopo l’indimenticabile vittoria di Malmo (con Boetsch che si aggiudicò 10-8 al quinto set il singolare conclusivo a spese di Kulti), i galletti di capitan Noah vennero prima travolti sull’erba di Sydney dall’Australia di Rafter e successivamente si fecero sorprendere dal Belgio.
Gli scandinavi invece, reduci dalla vittoria di Milano contro l’Italia nel ’98, furono sconfitti l’anno dopo al primo turno in casa dalla Slovacchia (3-2) e poi persero con lo stesso score in Austria la gara valida per i play-off.
Quest’anno potrebbe toccare alla Svizzera, a meno che Federer o Wawrinka non cambino idea…

LE SFIDE DEGLI ALTRI GRUPPI
In programma anche gli incontri validi per l’accesso ai play-off promozione nel WG.
Nel Gruppo 1 americano l’Uruguay dei Cuevas ospita la Colombia di Santi Giraldo e della coppia Cabal-Farah mentre l’Ecuador attende la vincente di Barbados-Repubblica Dominicana.

In Asia-Oceania a sfidarsi saranno Corea-Thailandia e Cina-Nuova Zelanda.
Infine, nel raggruppamento che ci riguarda più da vicino (ovvero quello Euro-Africano), sono cinque i match in tabellone: a Novy Urengoy la Russia di Tarpischev è favorita sulla Danimarca, l’Austria dovrebbe vincere in Svezia, Slovacchia favorita in casa sulla Slovenia, equilibrio a Sibui tra Romania e Israele ed infine la Polonia di Janowicz prenota il passaggio del turbo ospitando la Lituania.

Remo Borgatti

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