Brindisi-Indian Wells, amore di Pennetta (Martucci)

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Brindisi-Indian Wells, amore di Pennetta (Martucci)

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Brindisi-Indian Wells, amore di Pennetta (Vincenzo Martucci, Gazzetta dello Sport)

Papà, mamma, casa, Brindisi. Fra 5 settimane, Flavia Pennetta porterà la Fed Cup nella sua città, per evitare la retrocessione dalla serie A contro gli Usa delle sorelle Williams. Intanto, rivive le formidabili emozioni di un anno fa, quand’ha vinto il titolo più importante della carriera, a Indian Wells. E si illumina nei suoi famosi sorrisi, immaginando gli amatissimi genitori che soffrivano in tandem, in Italia, mentre lei batteva la numero 1 del tabellone, Li Na e la 2, Agnieszka Radwanska. Mamma Conchita, la seguiva incollata all’ipad, al piano di sopra, perché non pub guardare la figlia alla tv, mentre papà Oronzo viveva attimo dopo attimo, ipnotizzato dal mega schermo, in salotto. «Si sono incontrati a metà strada, quand’ho vinto la finale. Ogni volta che ci penso è come se li vedessi mentre gridano e si abbracciano. E questo mi fa ridere».

SVOLTA Flavia chiamo casa, un attimo dopo. E, avvertendo la voce rotta dall’emozione del simpaticissimo Oronzo — che le ha messo la racchetta in mano, da appassionato, ed è il suo primo tifoso —, si preoccupo e gli suggerì di respirare profondo. «Erano così contenti, nessuno se l’aspettava. Io di sicuro non mi immaginavo mai una cosa cosí. E’ stato fantastico. Che gran momento per vincere qualcosa di così grande. Da persona matura lo senti anche di più». Non era il primo titolo Wta, ma il decimo. E non era la prima impresa, perché Flavia era entrata nella storia del tennis italiano come prima nelle «top ten», nel 2009, ed ha contribuito a 4 titoli di Fed Cup, diventando la prima azzurra numero 1 del mondo di doppio nel 2011, dopo aver firmato gli Australian Open con Gisela Dulko. Ma, prima di Wimbledon 2013 e dopo la seconda operazione al polso, stava meditando il ritiro ed abbozzava già qualche idea da dirigente Fit, e invece, col nuovo coach spagnolo, Salva Navarro, ha dato un’altra svolta alla carriera con le semifinali agli Us Open, chiudendo l’anno al numero 29. E trovando quindi nuove motivazioni per un indimenticabile 2014, culminato col primo successo in un Premier Mandatory, i tornei secondi solo agli Slam. E risalendo al numero 12 del mondo (…)

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