ATP Indian Wells interviste, Kokkinakis “La palla sul primo match point era fuori”

Interviste

ATP Indian Wells interviste, Kokkinakis “La palla sul primo match point era fuori”

Pubblicato

il

 

ATP Indian Wells: T. Kokkinakis b. J. Monaco 62 57 76. L’intervista del dopo partita a Thanasi Kokkinakis

 

Come ti senti?
Stanco, ma sono più felice di qualsiasi cosa. Anche sollevato. Mi sono complicato la vita da solo, ma anche lui me l’ha resa difficile. È un giocatore tosto. Ha giocato tante palle. Mi ha fatto lavorare alla fine, ma sono felice di aver vinto.
Alla fine è stata una questione mentale o fisica?
Un po’ entrambi. Direi mentale. Fisicamente credo che stessi bene. Ovviamente avere un match point su cui sono stato imbrogliato, ero avanti di un set e di un break nel secondo set. Pensavo di essere il migliore da quella parte. Ovviamente ha iniziato a giocare un tennis migliore ed era troppo bravo per me nel secondo set. Anche sul 53 nel terzo set credevo che stessi giocando meglio. Ma abbiamo giocato entrambi a tratti. È stata una vera lotta mentale, ma alla fine c’è l’ho fatta.
Che cosa è successo all’inizio del terzo set? Sembrava che tu fossi in un brutto momento. Pensi che questo sia un tipo di match che ti aiuterà a migliorare ed è importante averlo vinto?
Sì, tutte queste vittorie che ho ottenuto. Penso che il secondo turno mi abbia aiutato, e anche questo. L’esperienza in Coppa Davis è stata enorme per me. Ma mi sentivo stordito. Mi sentivo mentalmente a terra. Non ero assolutamente nel match. Stavo cercando di vedere che cosa mi consigliava il dottore, ma ho preso solo una pillola di caffeina e ho provato a continuare.
Che cosa puoi dire sulla tua tenuta mentale per il fatto che sei stato in grado non solo di vincere l’incontro, ma, come hai detto, gli scambi di break, tutta la questione dei challenge, ci sono stati molti ostacoli oggi. Sei riuscito a non disunirti.
Penso che il modo in cui affronto le situazioni mentalmente sia uno dei miei maggiori punti di forza. Ho dimostrato che posso superarne molte dure, anche quando non sto giocando il mio miglior tennis, che è una gran cosa per me. Ovviamente al prossimo turno dovrò giocare meglio, ma è uno dei miei punti di forza.
Puoi dirci che cosa ti stava passando per la mente durante gli ultimi dieci giorni dalla Coppa Davis e le tre vittorie ottenuti qui?
Dopo la Coppa Davis mi stavo preparando per giocare le qualificazioni e se le avessi giocate avrei avuto veramente delle difficoltà, perché avevo viaggiato durante la notte prima dell’inizio delle qualificazioni. Mi ero ammalato in Repubblica Ceca, perché faceva molto freddo ed ero bloccato. Avrei avuto grandi difficoltà. Poi Rick, il mio agente, mi ha inviato un messaggio dicendomi che ero entrato. Me lo ha inviato mentre ero in aereo, quindi è stato un grande sollievo. Fortunatamente. Ho ringraziato il direttore del torneo. L’ho ringraziato per avermi dato una wildcard.
Sembrava che tu avessi i crampi alla fine del terzo set, puoi quindi parlare della tua condizione fisica e che tipo di pensieri ti sono passati per la mente in quel momento?
Non avevo i crampi. La mia faccia era solo calda. Sono andato in bagno dopo il secondo set e ho visto la mia faccia. Era rossa come un pomodoro. Stavo cercando di rinfrescarmi un po’. Sì, non avevo i crampi. Ero stanco perché c’erano stati degli scambi estenuanti e anche la pressione mentale, perché sentivo che avrei dovuto concludere il match prima. È stata più una questione mentale alla fine.
A che cosa hai pensato dopo il primo match point sul 54? Hai visto il replay di quell’episodio?
Non ho visto il replay, ma dopo il match nello spogliatoio un amico mi ha detto che la palla era fuori. Ho chiamato il challenge. Credo che fosse sul 53 15-30, e abbiamo giocato un bel punto, lui ha colpito sul lungo linea, e ho pensato che fosse lunga e ho chiamato il mio ultimo challenge. Lui aveva già terminato i challenge. È stato abbastanza divertente. Abbiamo entrambi riso, anche se era una situazione delicata. Adesso ripensandoci non avrei dovuto usare il challenge su quella palla, perché quando l’ha colpita pensavo che potesse essere dentro, ma poteva essere fuori. Non avrei certamente dovuto chiamarlo in quel momento, ma non doveva essere.
Hai superato quell’episodio senza avere alcun challenge, stai forse pensando che non ci puoi credere, e c’è stata la chiamata per doppio rimbalzo, che era una cosa legittima, ma la chiamata era sbagliata. Pensi “Bene, qual è la prossima”?
Sì è stato molto frustrante per me. Conosco abbastanza bene Mohammed. È una brava persona. Ha fatto senza dubbio un errore. È stato difficile per lui fare overrule. Ho sentito che non era nemmeno lontana. Non ho visto il replay, ma sono sicuro che se avesse fatto overrule e l’avesse chiamata fuori, Monaco avrebbe fatto un tentativo, perché non aveva più challenge a disposizione. È stata una palla difficile per lui, ma sul doppio rimbalzo penso che abbia fatto un errore. Forse avrei comunque perso il punto.

Traduzione di Chiara Nardi

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement