ATP Indian Wells: Seppi non si ripete vince Federer, Dimitrov delude

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ATP Indian Wells: Seppi non si ripete vince Federer, Dimitrov delude

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Tomas Berdych apre la giornata dell’ATP di Indian Wells lasciando appena sei game a Steve Johnson, lo stesso numero di giochi che lascia Rafael Nadal a Donald Young. Avanza Milos Raonic che sconfigge in due set Dolgopolov. Match durissimo tra Rosol e Haase, alla fine la spunta il ceco, vincono anche Simon e Sock. Federer si prende la rivincita su Seppi, Dimitrov si fa eliminare da Robredo

Leggi le interviste dei protagonisti da Indian Wells

[2] R. Federer b. [30] A. Seppi 6-3 6-4 (da Indian Wells, Fabio Gibertini)

Quella che stasera apriva la sessione serale qui all’Indian Wells Tennis Garden non era semplicemente l’ultimo terzo turno tra il celeberrimo Roger Federer e il nostro Andreas Seppi, bensì la rivincita di quella che fino ad ora è l’unica sconfitta dell’anno del campione svizzero. Come ormai tutti sanno, infatti, l’altoatesino, che qui è rimasto l’unico nostro rappresentante ancora in gara, nello slam australiano dello scorso gennaio ha interrotto una serie di 10 sconfitte consecutive nei confronti diretti battendolo in 4 entusiasmanti set.

La partita inizia quindi con aspettative considerevoli visto che, soprattutto nel finale, il livello dell’incontro di Melbourne era stato notevole, ma bastano pochi game perché il numeroso pubblico presente sul campo centrale si renda conto che stasera la musica sarà un’altra. Al di là di quelle che possono essere le occasioni sfruttate o mancate dai due giocatori e la trama del punteggio, la sensazione chiara è che le cose sul campo succedano in modo un po’ estemporaneo con entrambi i protagonisti non siano in grado di produrre la continuità che sovente sanno mettere in campo.

Nel primo parziale le occasioni iniziano già sullo 0-1 quando il nostro Andreas già deve fronteggiare una palla break che lo svizzero si annulla da solo con un errore da fondocampo prima di costringersi, sempre a suon di errori, a ricucire uno 0-30 sull 1-1. Sul 2-3 Seppi ancora in difficoltà al servizio, lo svizzero si procura una opportunità per allungare sul 30-40 con un bel dritto ma nel punto successivo la sciupa sbagliando un attacco in back per lui quasi banale, l’azzurro non si fa pregare e lo aggancia sul 3-3. Nel successivo game di risposta ancora occasioni per il campione svizzero propiziate dall’inconsistenza del nostro giocatore che con diversi errori regala 2 palle break nonostante un vantaggio di 40-15. Roger spreca ancora malamente la prima (brutta voleè in rete) e nella seconda si limita a palleggiare fino all’errore dell’altoatesino che lo spedisce a servire per il set. Federer pasticcia fino al 30-40 prima di giocare un minuto come sa e chiudere in 39′ un 6-3 per nulla entusiasmante.

Nella seconda partita nulla cambia e Seppi dopo un primo gioco in cui ha ancora concesso un break point, nel terzo cede malamente la battuta a 15. Ma lo svizzero ancora non affonda e restituisce il servizio due game più tardi per il 3-3 prima di una delle sue poche reazioni dell’incontro che con un buon game lo riporta in vantaggio sul 4-3. Ormai i tempi sono maturi, e se l’italiano si salva in un primo momento sul 3-5 dopo 3 palle match, nel game successivo arriva il 6-4 che mette fine all’incontro.

Lo stesso Federer nel dopopartita ha dichiarato che probabilmente né lui né Adreas hanno giocato un buon match, cosa che ci sentiamo di confermare, e ha espresso la sua felicità per essere comunque riuscito a superare il turno e a scacciare i fantasmi australiani (se mai ce ne fossero stati).

Rimane il rammarico per una prestazione assolutamente sottotono del nostro giocatore che oggi fronteggiava un Federer assolutamente giocabile ma che non ha saputo mettere in campo gran ché per provare a sfruttare la chance e magari ripetere l’impresa. Il pluricampione slam, tuttavia, se vorrà proseguire nel torneo, dovrà innalzare il livello di gioco, presumibilmente già nel prossimo incontro contro lo statunitense Jack Sock.

[3] R. Nadal b. D. Young 6-4 6-2 (Giorgio Laurenti)

Rafael Nadal accede agli ottavi di Indian Wells vincendo in due set contro Donald Young, ma lo fa con una prestazione sottotono. A fine match infatti saranno solo 8 i vincenti a fronte dei 21 errori gratuiti. Per sua fortuna oggi contro aveva Young, nel prossimo turno dovrà alzare il livello del suo gioco per avere ragione di Gilles Simon.

Lo statunitense parte bene e nei primi due turni di servizio non concede praticamente nulla a un Nadal molto impreciso. A dimostrarlo è il break concesso sul 2-1 Young: doppio fallo e nel punto successivo il numero 3 del mondo affossa a rete uno smash di rimbalzo. Young però concede subito il controbreak mandando in corridoio un diritto a sventaglio. Nel gioco successivo Nadal concede un’altra palla break prima di pareggiare 3-3. A questo punto del match si sono visti solo 4 vincenti contro 20 errori non forzati. E i break fioccano. Young batte bene da sinistra un servizio che manda Nadal fuori dal campo ma poi a campo aperto manda a rete il colpo decisivo, 4-3 Nadal. Come in precedenza arriva subito il controbreak, questa volta a sfavore di Nadal, grazie al suo terzo doppio fallo, 4-4. Il numero 47 del mondo nel nono gioco concede tre palle break consecutive e cede per la terza volta il servizio mandando un rovescio a rete. Nel gioco successivo Nadal tiene il servizio e chiude 6-4.

Nel secondo parziale Nadal strappa subito il servizio, o per meglio dire, glielo regala Young commettendo due errori gratuiti consecutivi (alla fine saranno 33). Pur vedendo l’avversario in grossa difficoltà, Nadal non ammazza il match e dopo essere stato costretto ai vantaggi, manda a rete un passante non complicato per l’1-1. Come detto in testa però, per sua fortuna oggi l’avversario era lo statunitense: nel gioco successivo, sulla palla break, Young commette il secondo doppio fallo del match e ridà un break di vantaggio allo spagnolo. La partita finisce qui. Nadal vince i tre giochi successivi e poi chiude al servizio 6-2.

[9] T. Berdych b. S. Johnson 6-4 6-2 (Pierluigi Maienza)

Il primo incontro che apre la giornata odierna sullo Stadium 1 ad Indian Wells contrappone il ceco Berdych all’americano Johnson. Il ceco al secondo turno ha superato con facilità Stakhovsky, mentre il suo avversario ha eliminato il veterano Karlovic, testa di serie n.21.

Il primo set si segnala fin dai primi colpi per la maggiore sicurezza di Berdych che al servizio mette a segno notevoli percentuali di punti guadagnati (il 75% sulla seconda) ed in risposta approfitta della minore efficacia del suo avversario per mettergli pressione da subito. Dopo un game concluso a favore dell’americano ai vantaggi, Berdych strappa il servizio al quinto gioco nel quale trasforma la terza delle palle break consecutive che Johnson gli concede. Il giocatore di casa tuttavia ha il merito di non scoraggiarsi e di mantenere alto il ritmo: la partita entra nel vivo e due break consecutivi, dopo che Johnson aveva riportato in parità i giochi per poi cedere alla prima palla break nel gioco successivo, consentono a Berdych di andare a servire per il primo set. Nessun patema nel gioco successivo: Berdych con due punti consecutivi dal 30 pari si aggiudica il primo set 6-4
Le vicende del match lasciano traccia nel gioco dell’americano che non riesce a trovare una chiave tattica efficace per mettere in difficoltà il suo avversario ma continua a non dare l’impressione di solidità soprattutto nei turni di battuta. Con queste premesse sembra quasi inevitabile il break che Berdych ottiene al terzo gioco realizzando quattro punti consecutivi dallo 0-30.Da questo momento si avverte con maggiore evidenza la difficoltà non solo tecnica ma anche morale che avvince il tennista americano, incapace di imprimere una svolta all’andamento dell’incontro disputato contro un avversario comunque più quotato. Nei successivi cinque giochi, Berdych ne vince quattro strappando di nuovo il servizio al suo avversario. Si chiude così il secondo set, col punteggio di 6-2, di una partita mai stata in discussione che Berdych ha condotto senza difficoltà. Nei quarti sarà derby ceco contro Lukas Rosol.

[27] L. Rosol b. R. Haase 6-4 6-7(4) 7-6(3) (Tommaso Voto)

Rosol, dopo oltre due ore di gioco, supera uno stoico Haase con il punteggio di 6-4 6-7(4) 7-6(3) ed accede agli ottavi di finale della parte bassa del tabellone, dove affronterà il connazionale e top ten Berdych. Rosol si è complicato molto la vita, perchè ha fallito una serie incredibile di match-point (ben sei! ) prima di chiudere la partita al tie break decisivo.

Prima di Indian Wells la stagione 2015 di Haase e Rosol  è stata praticamente speculare, venivano  entrambi da svariate sconfitte al primo turno e non avevano vinto nessuna partita. L’aria della California ha rivitalizzato i due giocatori che, seppure in parte, hanno ripreso un pò di fiducia nel loro tennis. Mentre Rosol ha vinto contro Klizan, Haase è stato il protagonista dell’unico, per ora, exploit del tabellone maschile, ovvero l’eliminazione di Wawrinka.

La partita si è mossa su uno schema tattico ben preciso: Haase tiene  il palleggio ed il ritmo basso per cercare in qualche modo di controllare i colpi più potenti di Rosol. Mentre il ceco, alla prima occasione disponibile, cerca  il vincente con il dritto. Dopo alcuni game interlocutori, dominati dal giocatore alla battuta, Rosol si trova in difficoltà sul 4-4, perchè è costretto a salvare due palle break. Il ceco non si scompone ed aiutato dalla prima di servizio riesce a tenere la battuta (bellissimo il vincente di rovescio lungolinea con cui annulla la seconda palla break). Haase, persa l’occasione, va al servizio per prolungare il set, ma, sotto pressione, commette qualche errore di troppo e regala il primo set a Rosol con il parziale di 6-4.

I primi game del secondo set sono privi di patos e di colpi interessanti. Il servizio continua ad essere l’elemento su cui entrambi poggiano il fulcro del loro gioco, ma stavolta Rosol appare più propositivo e concentrato. La parte conclusiva del parziale vedrà Haase costantemente in difficoltà alla battuta, con Rosol che non riesce a trasformare ben 6 match point. Dopo tutte le occasioni avute, il ceco si scompone nel tie-break e Haase ottiene un set che sembrava insperato.

Il terzo set vede i due giocatori tenere il servizio con relativa facilità fino al 5-5, dove Haase viene breakkato a zero e porta Rosol a servire per il match. Ma il ceco oggi non riesce a chiudere la partita, viene controbrekkato e rimette tutto in discussione. Il tie break decisivo, questa volta, vira subito nelle mani di Rosol, che non si scompone e vince tutto sommato meritatamente.

[13] G. Simon b. M. Berrer 6-2 7-5 (Cesare Alfieri)

Finisce l’avventura, ma perché no la favola, di Michael Berrer a Indian Wells: in fin dei conti, il terzo turno qui in California rappresenta per il veterano tedesco uno dei migliori risultati di sempre. Certamente, il miglior Indian Wells di una lunga carriera tennistica in scadenza (si ritirerà a fine anno), in cui può vantare lo scalpo di Richard Gasquet – 136 posizioni avanti a lui nel ranking – e quello di un giocatore in ascesa – per quanto…coetaneo – come Estrella Burgos.
Ma veniamo all’incontro. Simon non sarà il giocatore più spettacolare del circuito, e certamente non il più appariscente della truppa francese, ma rimane il transalpino più vincente della sua generazione. In una partita come quella di oggi, se ne capiscono (alcuni dei) motivi.
Nel primo set, Simon toglie il servizio al tedesco nel sesto e nell’ottavo gioco. Tutto abbastanza facile, ma non troppo: infatti, Simon è bravo ad annullare tre palle break nel secondo game, e a vincere il game più lungo della partita (il settimo). Berrer cerca di aggredire la rete appena possibile, ma il francese lo passa con continuità. Nel secondo set, si va presto sul 5-2 Simon, ma un black-out del francese riporta Berrer in parità. L’inerzia del set sembra essere per il tedesco ma, prima che la partita giri, Simon ritrova la concentrazione e chiude. Per la capacità di restare nel match, Simon è, decisamente, un “vincente brutto” (copyright Orioli). Se dovesse incontrare Nadal, però, non basterà quanto fatto vedere oggi.

J. Sock b. [15] R. Bautista Agut 3-6 6-3 6-2 (Francesco Gizzi)

Non finisce di stupire la corsa di Jack Sock che avanza agli ottavi eliminando in tre set la testa di serie n.15 Bautista Agut e si candida ad essere la “cenerentola” di Indian Wells. Una partita dall’andamento strano e mai troppo regolare. L’inizio è ottimo per il ragazzone americano che trova nel 5 game l’allungo giocando un ardito game in risposta. Nel game successivo Sock perde le misure del campo e regala immediatamente la parità allo spagnolo, bravo e concreto, di certo non incline nella sua carriera a regali di ogni genere. Sock comincia a mandare fuori di metri i suoi temibili dritti a sventaglio e con due scellerati doppi falli concede per la seconda volta il servizio. Bautista senza aver fatto nulla di eccezionale nel giro di pochi minuti si ritrova avanti 6-3. Sock non si scompone più di tanto, benché dopo aver conquistato break nel game di avvio del secondo set, lo perde nuovamente al servizio successivo e lo perde ancora a causa di un doppio fallo. L’americano riesce però a guadagnare metri, ritrova l’efficacia del dritto inside-out e piazza l’allungo decisivo fino al 6-3, meritandosi il decisivo terzo parziale. Lo spagnolo esce praticamente di scena. Falloso e tatticamente in confusione perde due volte il servizio, Sock da parte sua sbaglia poco e comanda sempre lo scambio con le due soluzioni preferite: sventagli come se piovesse e servizio in kick che costringe a risposte improbabili lo spagnolo. Finisce così 6-2. Sock raggiunge per la prima volta nella sua giovane carriera un ottavo di finale in un master 1000 ; lo fa battendo un giocatore di tutto rispetto come Bautista ( se pur non in grande giornata) e al suo primo torneo stagionale dopo il delicato infortunio al bacino e la triste vicenda familiare. Attende il vincente di Federer-Seppi. C’è da scommettere che in ogni caso lui combatterà, come oggi, come sempre. Good job jack!

[6] M. Raonic b. A. Dolgopolov 7-6(2) 6-4 (da Indian Wells, Fabio Gibertini)

Quello che attendeva oggi la testa di serie numero 6 Milos Raonic non era certo fra gli avversari che l’emergente canadese si sarebbe augurato di incontrare già al terzo turno, il talentuoso ucraino Alexandr Dolgopolov infatti, nell’unico precedente tra i due, lo ha estromesso proprio da questo torneo nei quarti di finale della passata edizione.

Era pertanto lecito attendersi un match combattuto più di quanto la differenza in classifica potesse far pensare, inoltre il gioco su pochi scambi che sempre impone Raonic ai suoi match sembra potersi ben adattare alle fantastiche doti di timing e fluidità che il ventisettenne di Kiev già da qualche anno mette in mostra nel circuito.

Il livello di gioco è alto fin dall’inizio con entrambi i giocatori che tengono saldamente le redini dei loro game di servizio. Colpisce come in risposta Dolgopolov, piazzato non più di un metro dietro la riga di fondocampo, trovi bene l’impatto su prime palle costantemente sopra i 210 km/h riuscendo sovente a far iniziare lo scambio. Sul suo servizio invece l’ucraino utilizza molto il suo ottimo kick che Raonic non riesce a impattare a dovere nonostante la sua statura lo aiuti certamente.

I primi momenti caldi arrivano verso la fine del set quando la pressione inizia a salire e la palla si fa più pesante. Sul 5-5 entrambi devono rimontare il loro game di servizio ma alla fine se la cavano senza concedere palle break e il set va alla naturale conclusione del tiebreak.

Dolgopolov spreca malamente il primo punto con il canadese al servizio, e fa di peggio sul 2-3 quando con due errori da fondo concede il vantaggio che permetterà a Raonic di incamerare il primo set vincendo il tiebreak per 7-2 senza più emozioni.

Alla ripresa del gioco il numero 41 del ranking sembra voltare pagina senza strascichi emotivi e inizia di nuovo bene al servizio e in risposta, dove, sempre grazie a ribattute funamboliche, costringe il suo avversario ad annullare due palle break sullo 0-1 (saranno le uniche del match) e a recuperare da 15.30 nel turno di servizio successivo.

Ma è sul 2-2 pari che si consuma uno spettacolare game che dà la svolta al match. Dolgopolov fatica in battuta per qualche errore di troppo e, nonostante una gran smorzata per il 30 pari, concede con un doppio fallo la sua prima palla break sul 30-40 che, però, annulla con un coraggioso serve&volley. L’ucraino non sfrutta una palla game sul successivo vantaggio ed è costretto a concedere una seconda opportunità al suo avversario. Alla fine di un lungo ed entusiasmante scambio un errore consegna il 4-2 a Raonic e il talento di Kiev sfoga la sua frustrazione distruggendo la sua Wilson sul campo numero 2. Nei successivi game sembra che i giochi siano fatti, Raonic gioca frettolosamente in risposta concentrandosi sui momenti in cui ha a disposizione la sua micidiale battuta con il suo avversario che sembra ormai demoralizzato. Così, eccezion fatta per il game del 3-4 in cui il canadese dovendo recuperare dal 15-30 ha fatto sudare freddo Ivan Ljubicic e tutto il suo angolo, l’incontro si è prolungato fino al definivo 6-4 che ha suggellato il passaggio della testa di serie numero 6 agli ottavi di finale.

che ha suggellato il passaggio della testa di serie numero 6 agli ottavi di finale.

[17] T. Robredo b. [11] G. Dimitrov 6-4 1-6 7-5 (Michele Gasperini)

Ennesima delusione stagionale per il No.11 del mondo Grigor Dimitrov, uscito perdente al fotofinish nel match di terzo turno al torneo di Indian Wells, contro il veterano Tommy Robredo, No.17 del seeding. Bravo lo spagnolo a sfruttare le clamorose amnesie del bulgaro, evidentissime nei finali decisivi di primo e (soprattutto) terzo set.

Il tema tattico del match, per entrambi i giocatori, è praticamente lo stesso, seppur con lievi differenze: impostare lo scambio sul rovescio dell’avverario, girando il prima possibile con il diritto anomalo, con palle più lavorate e cariche di lift per Robredo, con meno spin e più spinta per Dimitrov, con quest’ultimo capace di trovare più variazioni con slice e discese a rete.

Primo set piuttosto equilibrato nel punteggio ma che, alla fine, premia il giocatore più costante nell’applicare efficacemente la strategia sopra descritta: Dimitrov serve discretamente e gioca bene di diritto, ma con il rovescio in top trova pochissimo il campo, o comunque accorcia in modo decisivo, soffrendo moltissimo i liftoni di Robredo: questo permette all’iberico di girarsi sul suo diritto e di comandare le operazioni, incidendo con efficacia sul lato sinistro del No.11 del mondo. Non è un caso che le chanche migliori siano, infatti, tutte di marca spagnola in questa prima frazione: il bulgaro si salva con un ace e un servizio vincente le palle break concesse nel terzo gioco, ma capitola sul 4-4, regalando almeno due punti: alla terza chanche chiude Robredo, aprendosi il campo con un dritto alto e senza peso che toglie (ulteriore) ritmo al rovescio del bulgaro, che accorcia, permettendo all’ex No.5 del mondo di strappargli il servizio con un preciso dritto inside-in. Tommy serve per il primo set, chiudendolo con due aces (di cui uno su una seconda palla) e un pregevole rovescio incrociato.

Il secondo parziale si apre con le stesse pecularità del primo: Dimitrov è subito costretto ai vantaggi, salvandosi però con classe grazie al servizio e al diritto. Nel game successivo, sopra 40-0, Robredo si distrae, concedendo 3 errori gratuiti consecutivi e, complice anche una magia del bulgaro con una stop volley fenomenale, breakka così per la prima volta nell’incontro, liberando tutta la tensione in un urlo selvaggio.
Prende fiducia Grigor, il quale finalmente comincia ad ingranare anche con il rovescio in top (meravigliosa una sua esecuzione lungolinea sul 2-0 15-0 che va a colpire la riga di fondo) mentre Robredo scende moltissimo, sia come concentrazione che come prestazione tennistica, dando l’impressione di abbandonare il set: infatti lo spagnolo regala letteralmente i tre game successivi, compreso il secondo break a zero, concedendosi a Grigor: 6-1 per lui.

Nel terzo set è evidente come Robredo sia rientrato pienamente nel match, riprendendo a concedere poco o niente col proprio servizio. Anche il bulgaro concede molto poco alla battuta, quindi il set va via liscio, senza emozioni particolari fino ai momenti più caldi dell’incontro.
Lo spagnolo tiene un game complicato sul 5-5, dove si era trovato 30-30, salvandosi con un gran dritto in cross e chiudendo il punto successivo con il servizio.
Nel gioco successivo si consuma il “dramma” sportivo di Dimitrov: il bulgaro conquista il primo quindici, ma nel punto successivo Robredo si gioca il tutto per tutto e vince un gran punto, con tre dritti straordinari che distruggono la pur ottima difesa del suo avversario.
Qua il No.11 del mondo getta, in pratica, tutte le fatiche fin lì compiute: due clamorosi doppi falli consecutivi, concedendo così due match point allo spagnolo. Il quale non si fa pregare, approfitta della seconda di “Grisha” con due portentosi diritti e venendosi a prendere il punto a rete con una pregevolissima stop volley di rovescio, che va a cadere nei pressi della linea laterale, aggiudicandosi così la partita dopo un’ora e 47 minuti di gioco.

Si tratta del terzo torneo consecutivo in cui Dimitrov non va oltre il secondo match (qui a Indian Wells ha usufruito di un bye al primo turno) dopo Rotterdam (sconfitto da Muller) e Acapulco (con Harrison), il che certifica quantomeno un momento negativo per il nativo di Haskovo. L’ultimo game è impietoso, ed è indicativo sullo stato di tensione e di scarsa fiducia che attanagliano il bulgaro, e ne limitano pesantemente le prestazioni, soprattutto nei momenti più caldi.
Per Robredo si tratta del primo grande successo dopo l’infortunio patito, due mesi fa, in Australia. Nel prossimo turno affronterà Milos Raonic, per un posto in quarti di finale.

Risultati:

[9] T. Berdych b. S. Johnson 6-4 6-2
[3] R. Nadal b. D. Young 6-4 6-2
[2] R. Federer b. [30] A. Seppi 6-3 6-4
[27] L. Rosol b. R. Haase 6-4 6-7(4) 7-6(3)
J. Sock b. [15] R. Bautista-Agut 3-6 6-3 6-2
[6] M. Raonic b. A. Dolgopolov 7-6(2) 6-4
[17] T. Robredo b. [11] G. Dimitrov 6-4 1-6 7-5
[13] G. Simon b. [Q] M. Berrer 6-2 7-5

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