Nadal si scaglia contro la regola dei 25 secondi... di nuovo!

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Nadal si scaglia contro la regola dei 25 secondi… di nuovo!

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Non si placa la polemica a distanza fra Rafael Nadal, l’arbitro Carlos Bernardes e i vertici dell’Atp sulla regola dei 25 secondi. L’ex numero 1 del mondo non si nasconde e attacca: “Meglio spaccare racchette o ritardare 5 secondi?”

Continuano le crociate di Rafa Nadal contro i vertici del tennis mondiale: dopo quella scoppiata in questi giorni sulle palline di Indian Wells – ritenute dallo spagnolo e da alcuni colleghi assolutamente inadatte – si arricchisce di un nuovo capitolo anche la polemica fra Rafa e l’arbitro di sedia Carlos Bernardes. Dopo il litigio durante il Masters del 2010, quello di due anni dopo agli Australian Open e l’atto terzo, ovvero le durissime parole del maiorchino durante la semifinale di Rio di poche settimane fa, siamo giunti al quarto atto. Durante l’incontro con i media avvenuto pochi giorni fa, prima dell’inizio del torneo di Indian Wells, Nadal, incalzato dai giornalisti presenti, non si è nascosto ed è tornato sull’argomento warning, 25 secondi e Bernardes – gli va certo dato atto del fatto che non si tira mai indietro il maiorchino, anche a costo di attirare su di sé qualche critica di troppo.

“Non ho parlato con Carlos dopo l’episodio di Rio de Janeiro, e voglio che sia chiaro che io non ho assolutamente niente contro di lui. È una brava persona, ma penso che in un paio di occasioni non sia stato proprio giusto nei miei confronti. Semplicemente mi mette più pressione rispetto ad altri arbitri, tutto qui”.

Il numero 3 del mondo ha poi continuato e rincarato dose, non nei confronti di Bernardes, bensì verso il movimento tennistico in generale e alcuni atteggiamenti tenuti in campo da diversi colleghi – come gli eccessivi improperi o il lancio delle racchette – che secondo Nadal sono decisamente peggiori rispetto ai suoi 5 secondi di ritardo prima del servizio – e onestamente non mi sento proprio di dargli torto.

“Quello che secondo me è ingiusto è che ci sono giocatori che in campo dicono parolacce, rompono racchette, danno spettacolo. Questi atteggiamenti vengo considerati meno importanti di 5-6 secondi di ritardo, mi dispiace ma non posso accettarlo. So di essere più lento rispetto ad altri giocatori, so che le regole se ci sono vanno rispettate, ma devono valere per tutti. Nel caso di Rio de Janeiro le condizioni climatiche erano davvero durissime e in questi casi l’arbitro deve essere bravo a capire la situazione e lasciar correre. Purtroppo gli arbitri non si prendono più certe responsabilità – come ad esempio gli overrule – e non analizzano nemmeno più la partita come facevano una volta”.

Quel che è certo è che la regola dei 25 vada quantomeno rivista, magari con la semplice integrazione di un cronometro sul campo – un po’ come avviene nel football americano o nel basket – che permetta ai giocatori di verificare da soli l’eventuale sforamento del tempo a loro disposizione. O magari, come dice Nadal, basterebbe soltanto un po’ di buon senso da parte degli arbitri stessi.

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