Record: Trusendi squalificato per 342 euro (Martucci). Kournikova, Claire Liu ti ha già superata (Semeraro)

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Record: Trusendi squalificato per 342 euro (Martucci). Kournikova, Claire Liu ti ha già superata (Semeraro)

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Record: Trusendi squalificato per 342 euro (Vincenzo Martucci, Gazzetta dello Sport)

C’è tennis e tennis. C’é quello di Miami che è cominciato martedì sul cemento della Florida con premi di 10.485 dollari a chi gioca il primo turno e di 900mila a chi vince il titolo del singolare. E c’è quello dei tornei Challenger, dove il monte-premi totale è 10mila dollari, senza la famosa «H», che sta per «Hospitality», Ospitalità, cioé albergo pagato più i due pasti allo stadio o al circolo ospitante. Fra i prigionieri del sogno di questo circuito secondario al famoso Atp Tour c’è Walter Trusendi, anni 30, classifica mondiale 425 del mondo, che è stato squalificato per 6 mesi e multato di cinquemila dollari dalla TIU, la famosa Tennis Integrity Unit che ha indagato alcuni tennisti italiani, convincendo il tribunale federale Fit a ordinare la sospensione cautelare di Potito Starace e Daniele Bracciali. Da cui la facile deduzione: Trusendi ha scommesso su una partita o ha fornito informazioni riservate a chi puntava on line o, peggio, «ha condizionato il risultato di un evento sportivo, in modo diretto o indiretto». Tanto che il dispositivo della sentenza è lacunoso sulla motivazione. Ahilui, il ragazzo di Massa ha fatto una fesseria e per appena 352 euro. Come ci racconta lui stesso appena sbarcato dall’aereo che lo riporta sul continente dopo un torneo in Sardegna: «A giugno dell’anno scorso, al Challenger di Mohammedia, in Marocco — 42.500 dollari di premi, sulla terra rossa — , ho avuto 39 di febbre il giorno prima dell’esordio, contro Becker (tedesco come il famosissimo Bum Bum, ma che di nome fa Richard ed era numero 365 della classifica). Non mi sentivo in grado di scendere in campo, avrei fatto una figuraccia. Però i 352 euro del primo turno non mi cambiavano la vita, ma mi facevano comodo per pagarmi un aereo, e tamponare qualche spesa. Così, ho chiamato il primo dei lucky loser (fortunati perdenti, cioé gli eliminati nelle qualificazioni che rientrano in tabellone in caso di defezioni degli iscritti di diritto, n.d.r.), il francese Rousset. E lui ha giocato al mio posto mio». Walter è conscio della fesseria che ha fatto: «E’ stata una cavolata, ho sbagliato, non sono cose da farsi, è stato un errore, avrei potuto andare in campo, fare un game, prendermi i miei soldi — che mi spettavano essendo in tabellone per diritto di classifica — e non sarebbe successo alcunché. Invece…».

SACRIFICI Morale: Elie Rousset (n.576 del mondo) ne ha parlato in giro, o ha denunciato l’accordo, come lascerebbe pensare lo sconto di 3 mesi che ha ottenuto dal tribunale speciale istituito dalla federazione mondiale proprio per le «partite parallele». E invece Trusendi, «Truso», per gli amici, dovrà star fermo addirittura 6 mesi che, a 30 anni, ai suoi livelli, equivale a una radiazione. O quasi. «Sono distrutto. Io già faccio una fatica incredibile per mantenermi. Sono tuttora convinto che non ho espresso al massimo le mie potenzialità e vado avanti per pura passione del tennis, facendo mille sacrifici. In pratica, finanziariamente, vado sempre sotto, a fine stagione, e perciò vivo ancora a casa dei miei genitori. Se non fosse per l’ingaggio nel campionato di serie A-1, col Forte dei Marmi, non potrei giocare Futures e Challenger».

VANNI e FEDERER Il miglior risultato di Trusendi, che si è aggiudicato 6 tornei Futures, è la finale del Challenger di Rimini 2008: partendo dalle qualificazioni, superò Galvani e Di Mauro e perse in finale con Junqueira. Dotato di un bel rovescio a una mano e buon servizio, Walter adora Roger Federer, ma è arrivato al massimo al numero 299 del mondo, nell’agosto 2011: «Ho avuto qualche infortunio, sono stato anche operato al polso. Insomma, ho avuto problemi, come il mio amico Luca Vanni, che è andato in finale a Baires ed è arrivato ai primi 100 del mondo. Sono stato molto contento per lui. Il suo esempio mi ha dato una spinta in più: abbiamo la stessa età, siamo cresciuti praticamente insieme (…)

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Kournikova, Claire ti ha già superata (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport)

Si chiamano Claire Liu e Felix Auger Alias-sime, hanno poco più di 14 anni e per il tennis sono semplicemente i primi “millennial’. I primi nati dopo il 2000 a battere il colpo in uno sport che negli ultimi anni – a partire da Federer e Serena Williams per arrivare ai livelli più bassi – sembrava dominato da una splendida e ingombrante gerontocrazia, ma che ora forse si prepara all’inversione di tendenza. Claire è americana, e nel 10.000 mila dollari Itf di Orlando ha fatto il colpaccio, aggiudicandosi il suo primo torneo da “pro”. Prima ha fatto fuori la numero 1 del torneo, la russa Irina Chromacea, poi in finale ha superato la sedicenne Panni Stollar per 6-3 6-1, fra l’altro senza concedere neppure un set in tutto il torneo. Mica male, per una 14enne nata il 25 maggio del 2000, che in Florida fra l’altro ha migliorato anche un record di precocità che spettava ad Anna Koumikova: la Lolita russa nel 1996 era stata la più giovane ad aggiudicarsi, anche lei non ancora quindicenne, un torneo dell’USTA Pro circuit, il circuito organizzato dalla federtennis americana. Rovescio a due mani, muscoletti già guizzanti e grinta molto asiatica, Claire oggi è n.1215 del ranking mondiale. Non è vezzosa come la Kournikova, ma promette di maturare in fretta.

Come del resto l’altra ragazzina terribile della scorsa settimana, la britannica Katie Swan, finalista agli ultimi Australian Open under 18, che da quindicenne ha sbranato un altro ‘Futures”, a Sharm-el-Sheick, in Egitto, dove in finale ha superato una 19enne, la bulgara Julia Terzryska. Aggiungete al duo Catherine “CiCi” Bellis, la ferocissima californiana classe ’99 che agli ultimi Us Open ha esaltato gli yankees battendo al primo turno Dominika Cibulkova (e che oggi è già n. 211 classifica Wta 211), e capirete che nel femminile sta salendo la marea delle teenagers. I maschi però non stanno a guardare. Nel 2014 a farsi avanti sono stati due 17enni, Boma Cork e Alexander Zverev, il primo millennial a entrare ufficialmente nel ranking Atp oggi è il canadese Felix Auger Aliassime, che a Drummondville, in Quebec, si è guadagnato i primi punti Atp della sua verdissima carriera (è nato l’8 luglio 2000 a Montreal, nel ranking è n.1257) approdando al tabellone principale del locale torneo: il più giovane di sempre a riuscirci in un “Challenger” del circuito Atp.

Nelle qualificazioni Aliassime ha battuto fra gli altri l’ex n.67 del mondo australiano Chris Guccione e il campione uscente di Drummondville, Fris Wolmarans. Felix, coloured dal sorriso travolgente che rende onore al nome, è figlio di un maestro di tennis, Sani E’ già alto un metro e 78 e oltre che impugnare la racchetta se la cava anche al pianoforte. I la iniziato a giocare a quattro anni e i suoi idoli tennistici, prima ancora i connazionali Milos Raonic e Vasek Pospisil («so che Milos si è allenato come me al National Centre di Montreal, quello che stanno facendo lui e Vasek mi è servito da esempio») sono Jo-Wilfried Tsonga, Novak Djokovic (…)

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