ATP Challenger Napoli: Donati vola in semifinale contro Cecchinato che elimina Quinzi

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ATP Challenger Napoli: Donati vola in semifinale contro Cecchinato che elimina Quinzi

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Giornata di quarti di finale a Napoli con Matteo Donati che supera Arnaboldi al termine di una incredibile maratona centrando la prima semifinale a livello challenger in carriera. Cecchinato piega Quinzi sul filo di lana impedendo la semifinale più attesa. Thomas Fabbiano batte Basilashvili e torna anche lui in semifinale a questo livello dopo 7 mesi. Affronterà  lo spagnolo Munoz-De La Nava

Matteo Donati non si ferma più e  dopo l’impresa con Golubev supera anche la fatidica prova del nove battendo Andrea Arnaboldi, molto più esperto di lui a questi livelli, al termine di un match lottatissimo e raggiunge per la prima volta in carriera una semifinale in un torneo challenger. Entusiasma Donati perché a dispetto della giovane età dimostra la non comune dote di sapere sempre esattamente cosa fare in campo, sbagliando difficilmente scelta tattica.
Il pubblico napoletano, per la verità sparuto stamattina a differenza dei giorni scorsi ( è la prima giornata a pagamento del torneo...) parteggia abbastanza apertamente per il ventenne piemontese e in realtà Arnaboldi mostra di non gradire, come rivelano un paio di sguardi a tre scatenati sostenitori del giovane avversario. Ma d’altra parte c’è troppa voglia in Italia di un ragazzo che possa far sognare l’intero movimento.
Il primo game con Donati alla battuta promette una partita combattuta. In realtà l’alessandrino salva con grande autorità quattro palle break e si invola 3-0 complici troppi errori con il rovescio del mancino milanese.

Sono evidenti i miglioramenti tecnici ( soprattutto al servizio) e mentali di Matteo che a me ricorda un grande ex azzurro, Renzo Furlan ( a parte il rovescio bimane) sia nell’attitudine e nella solidità che nel fisico: augurandoci che possa ripercorrerne la carriera oso dire che i colpi di inizio gioco, servizio e risposta, mi sembrano anche superiori.
Arnaboldi alterna pregevoli accelerazioni con il diritto mancino e sbracciate di rovescio a grossolani errori ( in particolare le palle alte sul rovescio gli risultano ingestibili),  Donati spinge con continuità servendo anche intorno ai 200km/h ma pecca di ingenuità e inesperienza: fallisce l’opportunità del doppio break e complice uno sciagurato approccio sotto rete punito dal passante lungolinea di diritto di Arnaboldi, riporta l’avversario in partita (4-4).
Il set sembra d’improvviso cambiare padrone, Arnaboldi si porta 0-30 sul servizio altrui poi si innervosisce per il rumore provocato da alcuni operatori televisivi intenti a montare una torretta alle sue spalle e Donati si salva. Si procura anche un set point, il ventenne azzurro, con una mirabile risposta di rovescio lungoriga ma lo vanifica con un banale errore di diritto.
Si arriva così al tiebreak dominato da Donati (7-2) che regala anche una strepitosa conto smorzata dopo un recupero prodigioso. Quel punto – come ci dirà Donati a fine match nell’intervista che potete ascoltare sopra – probabilmente deciderà gran parte del match.

Nel secondo set Arnaboldi prova a limitare il numero dei gratuiti, ha una chance di prendere un break di vantaggio in avvio salvata ancora una volta col servizio da Donati. Il ventenne di Alessandria però è meno incisivo in questo secondo parziale e concede troppo campo al suo avversario. Arriva uno sciagurato game al servizio nell’ottavo gioco che porta Arnaboldi a servire per il set sul 5-3: qui si evidenziano tutti i limiti caratteriali del ventisettenne lombardo che con due doppi falli e due diritti sballati regala il comtrobreak. La racchetta vola al suolo, una palla finisce nel golfo di Napoli ( inevitabile il Warning) ma al cambio di campo Donati regala ancora e si va al terzo.

Dove comincia tutta un’altra partita, una vera e propria lotta dove la sensazione è che la maggiore esperienza di Arnaboldi possa avere la meglio. Inoltre non è che Donati abbia giocato molto spesso tre match consecutivi così duri sulla terra a questi livelli ed oggi fa anche molto caldo. Il calo fisico è evidente ( Donati a fine match dirà che è stato più un calo mentale), sul 4-3 e sul 5-4 per il suo avversario Donati tira su per i capelli due game complicatissimi con Arnaboldi che si presenta sempre con più frequenza a rete sciorinando pregevoli soluzioni di tocco e mettendo pressione al ventenne di Alessandria che riesce in qualche modo ad issarsi al tiebrek. E qui Matteo completa il suo capolavoro giocando in maniera stratosferica, praticamente piazzando vincenti da ogni parte del campo: che spettacolo! E non finisce qui…

Non ci sarà la tanto attesa semifinale tra Quinzi e Donati che si auguravano gli organizzatori ma onore e merito a Marco Cecchinato che si aggiudica la seconda maratona di Napoli dopo quella di ieri con match point annullato a Zopp e raggiunge la semifinale nel torneo del golfo.
Dopo la splendida maratona vincente di Matteo Donati, il Centrale “D’Avalos”, via via riempitosi sotto il caldo sole che finalmente splende su Napoli, ospita un altro derby tricolore tra Gianluigi Quinzi e Marco Cecchinato, reduce appunto dalla soffertissima vittoria al tiebreak del terzo set del turno precedente su Zopp.

Il match parte a senso unico, Cecchinato pare fare fatica a riprendersi dalle fatiche di ieri e in un amen Quinzi, martellando da fondocampo si trova a servire per il set con un doppio break di vantaggio sul 5-1. Qui d’improvviso si spegne la luce, il diciannovenne di Porto San Giorgio inanella una serie di errori, Cecchinato prende sempre più campo e completa la rimonta sino al 5-5. Quinzi strappa nuovamente il servizio al suo avversario, ha due set point sul 6-5 e servizio ma invece di chiudere passa il tempo a discutere con l’arbitro su un paio di chiamate dubbie innervosendo anche il suo avversario che prima lo riprende – ” Io non rubo” e poi gli urla un “Vamos” in faccia all’errore di Quinzi che lo porta al tiebreak.
Nel quale però il siciliano colleziona quattro gratuiti quattro per il 4-0 Quinzi, che ancora una volta si fa riprendere fino a chiudere 7-5 con circa mezz’ora di ritardo. Un primo set di livello mediocre costellato di tanti errori e nervosismo. Sarà il caldo, sarà il derby ma tant’è. Certo spesso  l’atteggiamento in campo di Quinzi – ricorderete la querelle con Volandri a San Marino nel 2013 ” Ti insegno io l’educazione” disse Filo – è al limite della correttezza. E sul circuito è facile farsi una nomea.

Che tra i due non corra proprio buon sangue lo si capisce in avvio di secondo set quando su una riga di Quinzi Cecchinato urla “Tutto gli rimane! Tutto!” e l’altro gli risponde con urlo di auto-incitamento.
L’atteggiamento di Quinzi risveglia le energie di Cecchinato che gioca sicuramente un buon tennis ed anche il pubblico sembra gradire ( siamo sempre nel Regno delle due Sicilie…): prende un break di vantaggio (4-2) mettendo sempre più i piedi dentro al campo e costringendo Quinzi ad affannose rincorse difensive. L’ex campione di Wimbledon Jr. esce totalmente dalla partita concedendo il set 6-2.

E farà molta fatica a rientrarvi perché va subito sotto di un break nel set decisivo, lo recupera e lo riperde (1-3), ma è costretto a salvare per ben tre volte (in due game di servizio consecutivi una sul 1-3 e due sul 2-4, l’ultima con un diritto inside out sulla riga) le chance del doppio break che equivalgono  a mini match point per Cecchinato. Tutto si può dire di Quinzi tranne che molli le partite, anche in una giornata non delle migliori: quando è sotto nel punteggio tira fuori il meglio.
E come spesso accade, le occasioni perse rimangono nella testa di Cecchinato che si suicida con tre doppi falli che regalano l’insperato 4-4. C’è tempo per qualche altra scaramuccia trai due – Quinzi chiama fuori una palla buonissima e Cecchinato si rivolge in malo modo a Rianna nell’angolo del marchigiano, alla successiva palla dubbia segnata da Quinzi si rivolge all’arbitro “Non mi fido” – prima del tiebreak finale.
Dove Cecchinato gioca in maniera più lucida e aggressiva confermandosi uomo delle maratone e chiudendo con un mirabile passante di diritto lungolinea.

Prosegue invece la sua corsa nel ricco challenger partenopeo anche Thomas Fabbiano. Il tennista pugliese ha sconfitto il georgiano Nikoloz Basilashvili in tre set con lo score di 61 57 62. Gran bella vittoria per Thomas che allunga la sua striscia vincente, tornando in semifinale in un torneo challenger dopo ben sette mesi. Primo set dominato dall’azzurro capace di strappare per ben tre volte la battuta al suo avversario senza concedere neanche una palla break.

Ad inizio secondo set arriva puntuale la reazione di Basilashvili che si porta subito sul 2-0 ma Fabbiano è bravissimo a trovare un paio di ottime soluzioni nel terzo gioco che gli valgono il fondamentale contro break. Sul 4-4 Fabbiano salva alcune pericolose palle break, si porta a due punti dal match nel game successivo ma il georgiano non si perde d’animo salvando il game di battuta. Fabbiano sente il peso dell’occasione mancata e perde la battuta nell’undicesimo gioco. Al momento di servire per il set Basilashvili non trema ed al secondo set point utile, grazie ad un errore di dritto di Fabbiano, porta così il match al terzo. Nel terzo set Fabbiano riprende a macinare il suo gioco ed approfittando anche di un crollo fisico dell’avversario, reduce dalle fatiche nel challenger israeliano di Raanana, strappa il pass per la semifinale.

Una semifinale (la seconda) dove Fabbiano affronterà lo spagnolo Munoz-De La Nava che ha dominato il derby contro Ramirez Hidalgo chiudendo 6-4 6-0 in meno di 90 minuti.

RISULTATI:

M. Donati b A. Arnalboldi 7-6(2) 4-6 7-6(1)
(Q) T. Fabbiano b N. Basilashvili 6-1 5-7 6-2
(8) M. Cecchinato b (WC) G. Quinzi 6-7(5) 6-2 7-6(4)
D. Munoz-De La Nava b. R. Ramirez Hidalgo 6-4 6-0

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