ATP Montecarlo interviste, Djokovic: "Mentalmente e fisicamente sono all'apice"

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ATP Montecarlo interviste, Djokovic: “Mentalmente e fisicamente sono all’apice”

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Alla conferenza stampa pre-torneo, Novak Djokovic discute coi giornalisti del suo stato di forma, dei problemi con la superficie e del peggior nemico sulla terra, Rafael Nadal

Il torneo organizza una tavola rotonda, la maniera chic monegasca di chiamare la conferenza pretorneo, perché sono tutti tavoli rotondi, e tu, giornalista, può scegliere il giocatore con cui parlare. Il tavolo del numero uno al mondo, Novak Djokovic, è affollatissimo e gente accorre lasciando di corsa i tavoli di Raonic e di Berdych.

“Se sono stanco? Provo a non pensarci più di tanto” – il serbo taglia subito i sospetti di un possibile affaticamento dopo la serie di vittorie che lo vede oramai imbattuto dagli Australian Open – “Mi appiglio alla preparazione che ho fatto durante l’off-season per entrare nello state of mind adatto a sostenere un livello di tennis alto per la maggiorparte dell’anno.”

Djokovic ha lasciato terra bruciate nei due Masters 1000 di Indian Wells e di Miami, conquistandoli entrambi: “Non è la prima volta che fronteggio una situazione del genere, nella quale gioco così tanti match insieme, certo per i risultati che sto avendo non mi posso lamentare, sto giocando il mio miglior tennis. Questa è la mia migliore partenza nel tour dal 2011, spero di poter proseguire così, ma c’è ancora tanto tempo.”

Djokovic ha uno particolare feeling con il torneo monegasco, se non per i risultati ottenuti, tra i quali una vittoria nel 2013, anche perché a Monaco ha anche casa: “La stagione su terra battuta è completamente differente, ma io sono cresciuto su questa superficie, ci ho passato l’infanzia, quando non sono in giro per i tornei torno a casa qui a Monaco. Mi sento bene a giocare qui e sono anche eccitato.”

A Montecarlo Djokovic a sempre fatto bene, vincendo peraltro il titolo nel 2013, ponendo fine a quello che era stato il regno di Rafael Nadal, che qui vinceva dal 2005: “Ho sempre giocato bene durante gli anni qui, ho raggiunto almeno le semifinali negli ultimi tre anni. L’unico problema è che non c’è molto tempo tra Miami e Montecarlo, non mi dà molto tempo per riposarmi ed adattarmi bene alla superficie. Adesso mi sento molto bene, sono molto motivato mentalmente e ispirato a giocare tennis qui e ad essere parte del torneo… speriamo che il mio corpo sopravviva, è un torneo molto duro!”

Il serbo si paragona allo stato del 2011, anno nel quale però saltò il torneo del Principato: “Quest’anno non ho pensato a saltare il torneo, anche se la situazione è molto simile, anche dal punto di vista dello sforzo fisico. Anche se in realtà quest’anno è più difficile, richiede più energie ed è più duro, ma sento di essermi preparato in maniera migliore e di essere più vicino a quei livelli, soprattutto perché negli ultimi 3-4 anni ho giocato spesso ad alti livelli e questo mi ha aiutato a gestire meglio questa particolare situazione. Non ho mai vinto così tanti match di fila, sono maturato fisicamente, ho macinato molti match in carriera.”

Il Djokovic del 2015 ha fatto davvero molto parlare di sé come del miglior tennista del momento: “Parlando dal punto di vista fisico, mentale ed emozionale, sono all’apice della mia carriera, questo non vuol dire che devo togliere ogni goccia d’energia dal mio corpo, ma voglio giocare se penso di poter giocare. Programmare lo schedule della stagione è molto importante, anche se l’obbiettivo è rimane senza infortuni. L’anno scorso il polso non mi ha fatto partecipare a Madrid, ho avuto problemi qui e un difficile periodo qui. Non mi sono sentito così bene arrivando al Roland Garros, spero di rimanere in salute e poi vedrò.”

A proposito di Roland Garros, non si poteva non parlare di Rafael Nadal, che quando inizia la stagione su terra balza all’attenzione di tutti: “Quando si tratta di terra rossa, lui è il primo giocatore ad essere menzionato ed il favorito. Lo chiamano “The King of clay” e merita questa corona, soprattutto per i suoi risultati in carriera, specialmente su questa superficie, anche se ha dovuto lottare. È Nadal e questa è la sua superficie, lui rimane l’avversario più difficile sulla terra. Questo è il periodo dove lui vuole di più avere il migliore ed il più grande successo della stagione, ecco perché non possiamo avere il beneficio del dubbio quando lui è qui.”

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