ATP Montecarlo: un calmo Fognini domina uno spento Janowicz

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ATP Montecarlo: un calmo Fognini domina uno spento Janowicz

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Fabio Fognini torna a vincere un match. Non c’era più riuscito dacché aveva battuto Rafa Nadal a Rio de Janeiro. 6-3 6-1 al polacco che è stato la brutta copia del semifinalista di Wimbledon 2013. Ora se la vedrà con Verdasco o Dimitrov. Rischia di uscire dai Top 30

DA MONTECARLO – Sotto il sole monegasco, e per la prima volta nel Tour, Fabio Fognini e Jerzy Janowicz incrociano le racchette sul Court Central. Saranno scintille? È molto probabile, con loro non ci si annoia mai, grazie al gioco aggressivo e ricco di varietà, nonché alla loro personalità scoppiettante e “fumantina”. Insomma, dovremmo vederne delle belle!

Fabio deve riscattare la brutta prestazione dello scorso 17 aprile in cui, dopo essere partito alla grande contro Jo-Wilfried Tsonga, entrava inesorabilmente in un’impasse senza ritorno, a corto di energie e in preda al nervosismo e alla tensione, permettendo così al francese di festeggiare con una vittoria il giorno del suo compleanno.

Entrambi hanno subito un calo in classifica nel corso dell’anno. Fabio l’anno scorso, durante il Montecarlo Rolex Masters, era n.13 Atp mentre il polacco era salito fino al n.14 nel 2013. Da due anni a questa parte Janowicz, che ora è n. 47 Atp, non sta raggiungendo risultati degni del suo tennis, anche se è reduce dalla finale a Montpellier contro Richard Gasquet, nella quale è stato costretto al ritiro per una forma virale. Fognini, che adesso è n. 28 in classifica, ha raggiunto la finale a Rio – dopo aver superato Rafa Nadal – per poi soccombere contro Ferrer. Va ricordato che nel 2013 Fabio ha realizzato l’exploit di issarsi in semifinale al torneo monegasco, battendo l’allora n.6 Tomas Berdych e il n.9 Richard Gasquet. Inoltre, nel 2014, ha concluso la stagione per il 2° anno consecutivo in Top 20, diventando il primo italiano a realizzare l’impresa dopo Barazzutti nel 1977-1978.

Insomma, dal mese di aprile dell’anno scorso, l’azzurro non ha più ritrovato quello smalto e quell’esplosività dimostrati nella splendida stagione 2013-2014. Li ritroverà oggi?

Sono mancate le scintille. Se il sole brilla più che mai oggi sul Centrale del Country Club, il tennis espresso in campo da Fognini e Janowicz è stato alquanto opaco. Il polacco non si è dimostrato mai competitivo e l’italiano, nonostante una prestazione nettamente al di sotto delle sue potenzialità, ha avuto la meglio su Jerzy per 6-3 6-1 in 57 minuti.

Il primo set ha visto trionfare il festival dei break. Entrambi i tennisti hanno prodotto in campo un tennis alquanto insufficiente, scandito da tanti, troppi errori. Janowicz, per tutto il parziale, non è mai riuscito a trovare il servizio, servendo una palla a volte “stentata” rispetto ai suoi standard devastanti. Il polacco cede infatti d’emblé la battuta con 4 gratuiti; ma Fabio non è da meno e riconsegna a sua volta il servizio a Jerzy. I primi giochi scorrono sulla scia dei break e controbreak.

Sul 4-2 per l’italiano, il polacco riesce ad intascare un altro gioco e ad avvicinarsi al 3-4; a questo punto una signora seduta accanto a me in tribuna stampa, e tifosissima del tennista ligure, ad ogni sbaglio di Fabio si dispera esclamando: “Oh no, con lui non si può mai stare tranquilli!”. In effetti Fabio spesso manca di concretezza dinanzi ad uno Janowicz particolarmente spento oggi.

Il polacco è lento negli spostamenti e non riesce ad essere solido e costante da fondocampo. Troppo spesso rigido sulle gambe, affossa inesorabilmente la palla in rete, compensando i tanti errori commessi anche da parte di Fognini. Il pubblico è generoso con il tennista di Arma di Taggia e continua ad incoraggiarlo.

I continui errori di Janowicz danno respiro a Fabio che, sul 5-3, tiene duro e riesce ad intascare la prima frazione per 6-3 in 26 minuti.

Nel secondo parziale la situazione si sblocca per l’azzurro che, dopo le prime incertezze, prende il largo nello score salendo 4-1. Janowicz non riesce a trovare le misure né tanto meno il giusto timing sulla palla e, apparentemente privo di energia e lento con le gambe, continua il recital dei gratuiti cedendo definitivamente a Fabio che vince l’incontro con lo score di 6-3 6-1.  Jerzy mette a segno soltanto 7 vincenti a fronte dei 28 gratuiti.

Al prossimo turno l’azzurro aspetta il vincente del match tra Fernando Verdasco e Grigor Dimitrov. Lo spagnolo è in vantaggio 3-1 nei precedenti contro Fabio, mentre il bilancio dei match con il bulgaro è di 1-1.

Non me ne frega niente ! È un problema suo !” Fognini esordisce così dopo avergli chiesto se si sarebbe mai aspettato uno Janowicz così falloso e senza energie. In effetti il problema è senza dubbio del polacco che oggi pare soffrisse anche di mal di schiena. “Ho cercato comunque di fare il mio gioco” continua il ligure “e, alla fine, credo di aver fatto un match abbastanza solido, essendo riuscito a portare a casa la partita. Certo lui mi ha dato una mano. Sto lavorando molto, sotto vari punti di vista, per superare il periodo negativo che ho attraversato, ma non vi dirò i particolari di questo percorso. Vorrei che ve ne accorgeste da soli quando ci saranno i miglioramenti“. E, rispetto all’anno scorso, che qui a Montecarlo aveva perso da Tsonga in preda alla tensione e al nervosismo, cos’è cambiato per Fabio? “È acqua passata, continuo a giocare e certo non mi guardo indietro”.

E quel #13 scritto sulla telecamera dopo il match ? Potrebbe esserci un riferimento al 2013, in cui qui a Montecarlo Fabio è arrivato in semifinale? “No, non è questa la ragione ma è una buona risposta” ci dichiara il ligure. Che il 2015 gli riservi un altro exploit nel Principato? Noi glielo auguriamo di cuore.

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http://youtu.be/vSmG0t1jvJ0

 

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