ATP Montecarlo: fuori Wawrinka e Federer! Nadal, Raonic e Ferrer vincono al terzo, solido Djokovic

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ATP Montecarlo: fuori Wawrinka e Federer! Nadal, Raonic e Ferrer vincono al terzo, solido Djokovic

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Stan Wawrinka perde contro Dimitrov che vince la  prima partita dell’anno contro un top 10. Fuori anche l’altro finalista dell’anno scorso, Roger Federer battuto da Monfils dopo un brutto match. Isner costringe Nadal al terzo set. Ai quarti scontro tra i vincitori degli ultimi due slam, Djokovic e Cilic. Avanti anche Berdych, Raonic. Ferrer in tre contro Simon

[14] G. Monfils b. [2] R. Federer 6-4 7-6 (5) (Da Montecarlo, Carlo Carnevale)

Intervista audio di Monfils, Ubaldo chiede: “Visto che hai il senso dello humor, con la tua mise/pigiama ci dormi?” Monfils: “E perché, voi dormite con i vostri registratori?”

https://youtu.be/rV9vGsNGVgE

Si conferma una giornata disastrosa per il tennis svizzero; come Wawrinka, Roger Federer, finalista qui lo scorso anno proprio contro il connazionale, abbandona prematuramente il torneo di Montecarlo. Lo fa perdendo un incontro scialbo e non bello contro il francese Gael Monfils, che senza demeriti dimostra come i recenti precedenti (vittoria in Davis e sconfitta in cinque set con matchpoint sprecati agli ultimi US Open) non siano stati un caso; il beniamino locale esprime un tennis potente ma vario, come dirà anche Federer in conferenza stampa postpartita: “Gael ha uno stile particolare, riesce a trovare angoli e profondità anche su palle senza peso e difficili da gestire, per cui a volte mi sono trovato fuori equilibrio e un po’ contratto”.

Lo svizzero parte paradossalmente avanti dai blocchi, involandosi sul 3-1 grazie a due gratuiti bimani di Monfils, prima di registrare il suo primo doppio fallo proprio sulla palla break che restituisce l’avversario ai binari della parità; da lì Federer si inceppa paurosamente, soffrendo un parziale di quattro giochi a uno, dimostrando sorprendenti lacune di timing soprattutto in uscita dal servizio, ritrovandosi spesso investito dalle risposte di Monfils o in ritardo quando costretto a scivolare, per lo più dalla parte del dritto. Federer non serve granché (una prima su due) e opta per un’impostazione fin troppo paziente degli scambi, ricordandosi di avere il visto per la rete praticamente solo ad inizio secondo set; magnifica la voleè di rovescio che annulla una palla break sul 3-3, prima di sprecarne a sua volta una nel gioco successivo, seppur senza colpe dato il potente servizio vincente di Monfils.

Il parigino continuare a tuonare da fondo, spreca tre opportunità di allungare quando Federer si aggrappa prima a servizi vincenti nel quinto gioco, poi ad un celeste ace per rintanarsi nel tiebreak; un rovescio dipinto seguito da un comodo dritto a chiudere, prima di un altro fendente incrociato portano l’elvetico a due punti dal terzo set sul 5-3 e servizio, ma la lampadina si fulmina e Monfils ne approfitta. Federer manda infatti largo un rovescio con i piedi in campo, e dopo pochi istanti indirizza allo stesso modo un dritto non impossibile, perché il francese possa dare inizio al bagno di applausi. Trentotto i non forzati di Federer a fine match, che non è riuscito a far male con i suoi back al cloroformio, controllati da Monfils con ottima personalità anche nei momenti decisivi; il francese avrà ai quarti di finale Grigor Dimitrov, che ha estromesso l’altro rossocrociato Stan Wawrinka con il severo punteggio di 6-1 6-2. Lucida la sua analisi a fine partita: “Sono stato aggressivo fin dal primo punto e sono riuscito a sfruttare le opportunità che Roger mi ha concesso. Sono anche stato fortunato, lui ha sbagliato nel momento decisivo del tiebreak”.
Comunque sereno Federer, che afferma di essere contento del lavoro svolto nelle ultime settimane: “Ho avuto quasi un mese per potermi preparare, mentalmente sono prontissimo, anche se oggi non ho giocato bene. La mia programmazione non dovrebbe cambiare, vedrò con Severin e Pierre se apportare modifiche per concentrarmi ancora sulla parte atletica”.

Qui la conferenza stampa di Federer.

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[3] R. Nadal b. [15] J. Isner 7-6 (6) 4-6 6-3 (da Montecarlo, Alberto Prestileo)

In tutti e quattro i precedenti giocati, Rafael Nadal ha sempre battuto John Isner. Il maiorchino ha vinto l’ultimo incontro di due anni fa a Cincinnati con un doppio tiebreak, presenza costante nelle partite dell’americano. E come se non bastasse, Nadal è 8-0 contro gli statunitensi sulla terra battuta. Insomma, per il lunghissimo Isner, non proprio il migliore dei terzi turni.

Ma andando per ordine, Rafa nel primo set trova un avversario tutt’altro che arrendevole. Big John gioca benissimo nei suoi turni di battuta, dove “smazza” più di qualche ace e gioca molto bene a rete, contrariamente alla sua fama. Il buon Rafael non riesce così a sfondare, anzi, rischia anche di andare sotto d’un break: nel quarto gioco è infatti costretto ad annullare due break point all’americano, gli unici, da una parte e dall’altra, di tutto il primo set. La logica conseguenza, tra più d’una goccia e l’altra, è quindi il tiebreak: Isner, vero esperto del settore, lo gioca bene e dopo una serie di minibreak riesce ad ottenere 2 set point, di cui uno con il servizio a disposizione. Entrambi vengono però annullati dallo spagnolo, che addirittura si porta in vantaggio di una lunghezza e si prende il lusso di chiudere alla battuta.

Il pubblico, assai divertito, è adesso tutto, o quasi, per Isner. La partita è coinvolgente, e l’ipotesi di una chiusura in due set è molto viva. L’eventualità quasi si concretizza nell’ottavo gioco, quando l’americano è al servizio sotto 0-40. Sembrerebbe finita, ma Isner se ne esce con un ace, due gran discese a rete ed un altro servizio bomba, chiudendo così il game in suo favore. In più, la testa di serie numero 15 è visibilmente gasata dal buon momento e, sull’onda dell’entusiasmo suo e della folla, brekka incredibilmente Nadal, andando dunque a servire per il set. Il braccio a questo punto non trema, e la partita viene trascinata al terzo parziale.

Il meteo sembra quasi andare di pari passo con l’andamento del match perché dei grossi nuvoloni, grigi e cupi, si addensano ulteriormente sul Country Club del Principato. Nadal pare messo all’angolo ed è il gigante ad avere in mano il pallino del gioco. Ma come spesso accade in questo sport, soprattutto quando in campo c’è il nipote di Toni, la partita cambia piega. Rafa non concede più d’un 15 nei suoi primi due turni di battuta mentre mangia il campo al buon John, che si ritrova sotto 1-2 e 15-40. Il pubblico vorrebbe nuovamente la rimonta del suo nuovo beniamino, ma così non è: Nadal è un cannibale e strappa il break alla prima occasione. È ovviamente la svolta: le gradinate del campo centrale tornano a gridare “vamos” insieme a Rafael, ormai in totale controllo.

Dopo 2 ore e 20 di battaglia, dunque, Nadal chiude 7-6 4-6 6-3 contro John Isner, approdando dunque ai quarti di finale del Master di Montecarlo. Davvero bravo lo spagnolo a non lasciarsi influenzare dalle sfavorevoli circostanze e a saper trovare la forza necessaria per vincere una partita alquanto complicata. Adesso, per Rafa, si prospetta un derby spagnolo contro Ferrer, contro cui domina gli scontri diretti 22-6.

http://youtu.be/pdhboNjE2WQ

 

nadal

[9] G. Dimitrov b. [7] S. Wawrinka 6-1 6-2 (da Montecarlo, Giulio Fedele)

Grigor Dimitrov: “Sono molto contento, sto giocando un buon tennis”

Il primo incontro sul Centrale doveva dare spettacolo ed invece è stato grigio come il tempo sopra il Country Club. Nuvole non ancora cariche di pioggia sopra la testa di Stan Wawrinka,  mentre usciva dal campo a testa bassa, evidentemente non soddisfatto per la disastrosa prestazione di oggi. 6-1 6-2 per un totale di 45 errori non forzati e 4 vincenti (solo di dritto, due per set). Non è nemmeno giustificato dalla prestazione dell’avversario, che di vincenti ne ha giocati anche meno, tre in totale. In effetti Grigor Dimitrov, si è ben difeso quando doveva ma nulla più, se il punteggio è stato quello che è stato è solo perché il detentore del trofeo oggi sembrava in completo blackout.

Come se non avesse le misure del campo, nel primo set ha tirato troppi dritti fuori dalla riga di fondo, facendo appena 3 punti in 4 game, con Dimitrov che ne approfittava e guadagnava il doppio break di vantaggio. Il primo vincente è arrivato nel quinto gioco, dopo soli 13 minuti, in quello che è stato l’unico game conquistato da Wawrinka nel parziale, ed anche ai vantaggi. Nel game successivo ha avuto 4 chance di riprendersi uno dei due break ed abbozzare la reazione, ma sono state tutte sprecate. 17 a 30 il computo dei punti dei due nel primo set.

Anche nel secondo set, dopo una prima fase interlocutoria, Dimitrov ha di nuovo strappato il servizio a Wawrinka ai vantaggi e poi lo svizzero non è più riuscito a rientrare in partita, perdendo la battuta anche nel game finale. Wawrinka non ha sfruttato nessuna delle sei palle break avute nel match. Dimitrov raggiunge i quarti di finale, miglior risultato qui a Montecarlo ed anche della stagione, battendo un top 10 (Wawrinka è n°9, Dimitrov n°11), cosa che non accadeva da Wimbledon dell’anno scorso, quando sconfisse Andy Murray, n°5, nei quarti di finale. Il bilancio contro i top 10 rimane comunque molto negativo, 9 vittorie e 35 sconfitte.

wawrinka

[5] D. Ferrer b. [10] G. Simon 6-2 (3)6-7 6-1 (da Montecarlo, Giulio Fedele)
Gilles Simon, n°13 ATP, e David Ferrer, n°7 ATP, non hanno deluso le aspettative: due ore e trenta di gioco. Il Campo dei Principi si è gremito di tutta quella gente che, finiti i match su qualsiasi altro campo, non sapevano dove radunarsi, e si sono ritrovati quindi a tifare per l’atleta “di casa”, il francese Gillou. Lo spagnolo ha inaugurato una striscia di tre vittorie consecutive contro Simon, apertasi agli Australian Open di quest’anno (3 ore e 50 minuti di gioco, come nello stile dei due) e quella più rapida al Masters 1000 di Miami.
Simon ha recuperato il set di svantaggio, che aveva perso in malo modo, subendo due break dall’avversario in 41 minuti, al tiebreak. Il francese in verità ha servito per il set sul 5-4, dopo aver ottenuto il break nel settimo gioco, ma ha poi ceduto il servizio a 30, dopo aver annullato in precedenza due palle break. Ha poi giocato un tiebreak perfetto, nel quale si è portato avanti dapprima 5-1 ed ha poi chiuso 7-3.
La folla non è sembrata per nulla annoiata dagli scambi chilometrici tra i due ed anzi esaltava con maggior enfasi chi riuscisse a vincere il punto… a maggior ragione se era Simon.
Nel terzo set purtroppo Simon non ha retto il ritmo di Ferrer e dopo aver perso il servizio nel terzo gioco ed aver fallito due occasioni per il controbreak, non è più sembrato in partita. Ferrer ha chiuso con un altro break di vantaggio per il finale 6-1.

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[4] M. Raonic b. [16] T. Robredo 6-3 3-6 6-3 (da Montecarlo Alberto Prestileo)

Sotto le ormai onnipresenti nuvole del Montecarlo Country Club, Milos Raonic batte per la quarta volta, su 4, Tommy Robredo ed avanza così ai quarti di finale del Master 1000 monegasco. L’allievo di Piatti e Ljubicic non gioca però una gran match e tiene in partita Robredo più di quanto in effetti avrebbe dovuto, limitandosi più al compitino piuttosto che provare ad osare un po’ di più.

Il primo set, Milos gioca discretamente, malgrado un problema al piede subito dopo la fine del primo game: pochi errori col dritto, buone soluzioni di rovescio, migliorato tantissimo, e tante discese a rete, soprattutto in situazione di serve&volley. Insomma, il canadese varia tanto, mettendo così in difficoltà Robredo e strappandogli dunque il servizio per il 6-3 finale.

Al rientro in campo, però, Raonic non è più lo stesso: s’innervosisce molto, sbaglia tanto, più di quanto dovrebbe, e concede il lusso allo spagnolo di strappargli il servizio. Sotto di un break e qualche brutto urlaccio dopo, il canadese si ritrova nella situazione di partenza, con il punteggio che recita 1 set a testa.

Tutto da rifare dunque. Raonic non sembra essersi calmato ma adesso riesce a contenersi. Sbaglia, torna a giocare un discreto tennis e ad impensierire dunque Robredo. Lo spagnolo sta però bene, è in fiducia e difficilmente sbaglia e soltanto la differenza tecnica tra i due, alla fine, consente a Raonic di strappargli la battuta ed andare a servire per il match. L’occasione è di quelle d’oro, da non farsi scappare, e così è: Milos tiene l’avversario a 15 e dunque, seppur con qualche difficoltà, arriva, come da pronostico, ai quarti di finale.

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  [8] M. Cilic b. [11] J.-W. Tsonga 6-3 7-6(5) (da Montecarlo, Laura Guidobaldi)

Un ingresso in campo bagnato per Jo-Wilfried Tsonga e Marin Cilic. Per la prima volta nella settimana, una pioggia sottile cade sul Principato. Si tratta soltanto di alcune gocce e lo svolgimento del match non subisce variazioni. Per Tsonga, attualmente n. 14 Atp, lo scontro con Cilic consiste nella vera prova del nove per testare l’attuale condizione dopo il lungo stop a causa dell’infortunio al braccio. Ma lo è anche per il croato, n. 10 in classifica, che ritrova le competizioni sulla terra monegasca dopo la pausa delle ultime settimane per un problema alla spalla.

L’inizio del match è caratterizzato da un perfetto equilibrio tra i due fino al 2-2. Ma ecco che il croato rompe gli indugi e, sul 3-2, riesce a strappare la battuta al francese; sale successivamente 5-2 per poi chiudere il primo parziale 6-3 in 29 minuti.  Marin dimostra maggiore consistenza, mette a segno 10 vincenti rispetto a Tsonga che ne realizza solo 4 ; ci sono tuttavia per lui 8 gratuiti a fronte dei 9 del transalpino.

Nel frattempo un timido sole fa nuovamente capolino sul Country Club; Jo tiene testa a Cilic che, dal canto suo, estrae dal cilindro soluzioni pregevoli, prendendo spesso e volentieri la rete o quanto meno entrando con i piedi dentro il campo per rubare il tempo all’avversario. Sul 3-3 della seconda frazione, Tsonga rischia nuovamente di farsi sorprendere dal pupillo di Ivanisevic ma si salva e il testa a testa continua fino al 4-4. Sul 5-4 Tsonga spreca malamente un setpoint e Cilic pareggia i conti sul 5-5. Comunque il tennista di Le Mans, solido al servizio, ora è più centrato, sembra aver trovato le misure e compie un ulteriore passo in avanti sul 6-5.

Ed è tie-break.

Dal 3-0, Cilic si fa rimontare 3-2. Nel momento opportuno arriva però un ace tutto croato e il n. 10 del mondo sale 4-2. Ma il francese rimonta ancora per poi sorpassare Marin sul 5-4 grazie a una soluzione vincente di dritto. Il tennista di Medjugorje però non ci sta per niente a lasciarsi sorprendere e, non solo recupera, ma sale 6-5 per poi chiudere il match con lo score di 6-3 7-6(5), ancora grazie ad una smorzata che obbliga Tsonga ad una corsa sfrenata e a lasciare il campo libero.  Prestazione solida per il campione dello US Open 2014 che ora ai quarti aspetta il vincente tra Djokovic e Haider-Maurer.

tsonga

[1] N.Djokovic b. A.Haider-Maurer 6-4 6-0 (da Montecarlo, Carlo Carnevale)

Novak Djokovic: “Sarà una bella partita contro Marin, siamo amici e non mi sento il favorito”

Sul velluto il terzo turno per Novak Djokovic, che passeggia sulla sorpresa del torneo Andreas Haider-Maurer, austriaco numero 52 del mondo; Nole sporca appena il foglio, chiudendo in meno di un’ora senza neanche macchiare di sudore il completino nipponico firmato, e Becker seduto nel box annuisce sereno. Paurose le statistiche del serbo a fine gara, con errori in singola cifra e l’ottanta per cento di punti ottenuti con la prima; Haider-Maurer combatte e cerca di costruire come può con il dritto, ma Djokovic legge prima quasi ogni colpo e ribatte con una lunghezza semplicemente ingestibile per il ventottenne di Zwettl. Il numero uno del mondo conquista i primi tre punti dell’incontro per garantirsi subito tre palle break, e allungare alla seconda opportunità con una classica azione di forcing dalla linea di fondo; il primo set scivola senza ulteriori sussulti, Haider-Maurer tenta qualche soluzione estemporanea tra passanti e dropshot, ma tutto quello che ottiene è l’applauso del pubblico. Djokovic affronterà ai quarti Marin Cilic, fresco vincitore su Tsonga, con cui il serbo ha sempre vinto in undici confronti diretti, quattro dei quali giocati lo scorso anno, compreso l’unico precedente su terra (Roland Garros); il ticket per il turno successivo viene timbrato da Djokovic con un secondo set di passerella, concluso con una ciambella figlia, se possibile, della ancor maggiore solidità dal lato del dritto, con cui nel primo parziale aveva regalato qualche gratuito in più. Con lo champagne a riempire i bicchieri per gli aperitivi dei facoltosi occupanti del ristorante che affaccia sul Centrale, Nole chiude con due penetranti dritti ad uscire che costringono Haider-Maurer ad affondare la palla in rete.

https://youtu.be/6WRqJJDn8xg

djokovic

Risultati:

[9] G. Dimitrov b. [7] S. Wawrinka 6-1 6-2
[4] M. Raonic b. [16] T. Robredo 6-3 3-6 6-3
[14/WC] G. Monfils b. [2] R. Federer 6-4 7-6 (5)
[6] T. Berdych b. [12] R. Bautista-Agut 7-6(7) 6-4
[3] R. Nadal b. [15] J. Isner 7-6(6) 4-6 6-3
[8] M. Cilic b. [11] J.W. Tsonga 7-6(5) 6-3
[1] N. Djokovic vs A. Haider-Maurer 6-4 6-0
[5] D. Ferrer b. [10] G. Simon 6-2 6-7 (3) 6-1

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