ATP Madrid: Nadal facile su Bolelli. Passano tutti i big, esce Kyrgios

ATP

ATP Madrid: Nadal facile su Bolelli. Passano tutti i big, esce Kyrgios

Ottavo torneo stagionale ed ottavo quarto di finale per Tomas Berdych, che batte 7-5 6-2 Jo-Wilfried Tsonga. Grigor Dimitrov vince in tre set contro Stan Wawrinka e nei quarti di finale sfiderà Rafael Nadal che ha battuto Simone Bolelli con il punteggio di 6-2 6-2. Ferrer si aggiudica il derby spagnolo contro Verdasco mentre Kyrgios fallisce la prova del 9 e viene eliminato da un ottimo John Isner. Nishikori elimina Bautista Agut in 2 set

Pubblicato

il

 

[3] R. Nadal b. S. Bolelli 6-2 6-2 (da Madrid, Matteo Gallo)

La Caja Magica festeggia il passaggio ai quarti di finale di Rafa Nadal, idolo incontrastato e l’unico in grado di riempire (quasi) il campo centrale a qualunque ora. Nulla ha potuto Simone Bolelli, che può comunque tornare a casa soddisfatto per il premio di 50.000 $ e per le buone sensazioni che porterà con sé agli Internazionali. Con questa sconfitta si chiude l’avventura italiana a Madrid, e non rimangono azzurri in competizione né nel maschile né nel femminile.

Nadal arrivava a questa partita con una striscia di 11 vittorie consecutive nella Caja: dal 2011 solo Djokovic e Verdasco sono riusciti a battere Rafa nella sua arena. Con queste premesse il compito di Bolelli era ovviamente tra il proibitivo e l’impossibile. Le speranze erano legate alla possibilità che Nadal giocasse al di sotto del suo standard come già accaduto diverse volte negli ultimi mesi. Non è andata così. L’inizio di Rafa era pessimo in realtà, con un doppio fallo e due palle break concesse nel suo primo turno di servizio: ma è solo un’allucinazione. Bolelli non riesce a trasformare per il 2-0 e Nadal si salva. “Dovrò essere aggressivo” aveva detto Bolelli dopo la vittoria su Vanni nel turno precedente. Ci ha provato, esponendosi però a troppi errori, e giocando sempre peggio col passare dei minuti. Il primo set si decide quando Nadal strappa il servizio sul 2-2: Bolelli non mette più in campo una palla e perde sei giochi consecutivi, ritrovandosi sotto 2-6, 0-2.

Il mormorio della tribuna annuncia l’arrivo di Cristiano Ronaldo, che ogni anno si fa vedere alla Caja insieme ad altri compagni di squadra. Qualcuno grida “Forza Juve!”. Nel secondo set Bolelli crolla in maniera verticale e inesorabile, lasciando il pubblico ad applaudire il suo idolo come se stesse giocando da solo. Quando si stringono la mano al centro del campo Bolelli non è più presente da un pezzo. L’italiano ha comunque raggiunto qui a Madrid le vittorie nº99 e 100 in carriera e il successo su Anderson nel primo turno si aggiunge a quello su Raonic in febbraio. Un altro scalpo da mettere in bacheca. Per Nadal il tabellone si apre e l’uscita di Federer lo pone inevitabilmente come favorito nº1. Tuttavia la partita di oggi non può essere un test, e per quel poco che si è visto Nadal sembra avvicinarsi alla forma migliore: manca spesso profondità nei suoi colpi, manca per ora quella sensazione di dominio che Rafa ha sempre avuto sulla terra rossa. Ma sta migliorando. Si è visto qualche dritto lungolinea promettente e anche il servizio ha funzionato meglio rispetto al match con Johnson. Nei quarti di finale lo aspetta Dimitrov, in quella che potrebbe essere la prima grande partita di questa edizione del Masters di Madrid.

[5] M. Raonic b. L. Mayer 6-4 6-3 (Raffaello Esposito)

Ultimo incontro di giornata sul Manolo Santana per un Milos Raonic non al meglio. Per lui oltre il net dopo Juan Monaco un altro argentino, il ventisettenne Leo Mayer che vanta già appeso alla cintola lo scalpo di Feliciano Lopez, eliminato nel turno precedente con un doppio tie break. Nessun precedente fra i due, la palla supersonica del canadese può certo fare la differenza ma la superficie lenta e l’animo indomito di Mayer nascondono insidie pericolose se il match si allunga. Pronti via e Raonic, al cui angolo siede stasera solo Ljubicic, tiene i suoi turni con botte solide e discese a rete; forse non si sente a posto e cerca di accorciare gli scambi. L’argentino per parte sua sceglie di attendere i missili di Milos vicino alla riga di fondo contando su anticipo, riflessi e buona sorte. Si mostra poi solido sia con la prima che con la seconda palla, così accade che nei primi sei games Mayer e Raonic conquistino solo un punto ciascuno in risposta. Con queste premesse il tie-break sembra prevedibile come la nebbia a Londra ma improvvisamente nel decimo gioco Leonardo tentenna alla battuta, va sotto 15-30, si innervosisce e cede servizio e set con un doppio errore che grida vendetta. L’orribile modo in cui ha regalato il primo set lascia insicurezze profonde nella testa dell’argentino che cede ancora la battuta ad inizio secondo con un altro doppio fallo e va sotto zero tre in un baleno. Da lì alla doccia la via è breve, con la sola illusione di tre palle break che Raonic concede e annulla nel terzo game. Ora “Air Canada” avrà Murray, spietato nell’eliminare in due set il terricolo Granollers.

[2] A. Murray b. [WC] M. Granollers 6-2 6-0 (Ciro Battifarano)

Ieri Marcel Granollers era uscito dal campo a malapena con i suoi piedi, provato dall’estenuante match contro Monfils (che stamane ha annunciato il suo ritiro da Roma), ma oggi entra comunque in campo con la ferma intenzione di dare battaglia ad Andy Murray. Ma il fisico non ha recuperato e per quanto lo spagnolo provi ad essere aggressivo e ad accelerare, i suoi colpi sono troppo deboli e di fronte ha un Murray che sembra ormai essere in piena confidenza con la terra battuta, si muove velocemente, comanda da fondo e gestisce gli scambi in controllo e senza fretta (vero è che il suo avversario in queste condizioni oggi non è un test del tutto attendibile). Break a zero nel quarto gioco e break a 15 nell’ottavo per il 6-2 del primo set in favore dello scozzese. Lo spagnolo prova a venire ancora più avanti ma le sue deboli discese a rete sono sistematicamente oggetto di passante di Murray, non ha più forze nemmeno per chiudere un facile smash, passante anche su questo. Granollers, seppur stremato, ha comunque il merito di provarci fino alla fine, esemplare come pochi, e nell’ultimo suo turno di servizio cerca in tutti i modi di evitare un immeritato bagel, ma Murray mantiene bene la concentrazione, gli nega questa piccola soddisfazione e questa sera può finalmente andare a riposare ad un orario decente.

[4] K. Nishikori b. [14] R. Bautista Agut 6-3 6-3 (Ruggero Canevazzi)

Vince facile in due set Kei Nishikori e approda spedito ai quarti di finale. Un primo parziale giocato a livelli altissimi dal giapponese, seguito da un secondo più equilibrato con Bautista Agut che ci ha comunque creduto fino alla fine (prova ne siano le uniche due palle break a favore proprio quando Nishikori serviva per il match) sintetizzano una partita che non ha regalato particolari emozioni per la netta superiorità del finalista dello US Open 2014.

Come detto, il primo set è un monologo di Nishikori, che serve bene, si muove come al solito alla perfezione e costringe Bautista Agut a remare da una parte all’altra del campo, lontano 3 metri dalla riga di fondo, prima di cedere o per sfinimento o per qualche accelerazione decisiva del giapponese. Kei centra il primo break al terzo gioco, senza cedere un punto e chiudendo con un bel drop shot di dritto. Lo spagnolo cerca di prendersi qualche rischio ma non può nulla contro un avversario così efficace, che spesso trova angoli pazzeschi e chiude il set col secondo break al nono game. Si contano in risposta solo 7 punti nei game di servizio del giocatore di casa.

Nel secondo set Nishikori parte al servizio e lo tiene senza difficoltà, così Bautista Agut capisce che deve rischiare il tutto per tutto e sale di livello: è l’unico modo per restare in partita e funziona, anche perchè il numero 5 del mondo non è così eccezionale come nel primo parziale. Si arriva così fino al 4-3 Nishikori senza break, quando il nipponico sale 0-30 nell’ottavo gioco, cede i successivi tre punti (un ace e due servizi vincenti di Bautista Agut) e dopo nove scambi si procura una palla break che l’iberico annulla con grande tenacia, sottolineata da un “Vamos” convinto e dagli applausi del pubblico di casa. Kei continua però a giocare profondo sul rovescio dell’avversario e alla seconda palla break risponde sulla riga, costringendolo all’errore. Sembra finita, ma il n. 16 del ranking, mai domo, lotta su ogni palla e trova due palle break giocando al massimo. Ad entrambe fanno però seguito due errori piuttosto banali in risposta (soprattutto il primo), così il n. 5 del mondo al primo match point può chiudere dopo 1 ora e 11 minuti di partita. Affronterà domani David Ferrer nell’ultimo quarto di finale in programma alla Caja Magica.

[16] J. Isner b. N. Kyrgios 6-3 6-7(7) 6-4 (Ciro Battifarano)

Come prevedibile, il match tra John Isner e Nick Kyrgios si gioca quasi prevalentemente sui turni di servizio. Nel primo set Isner è da subito più propositivo ma deve attendere l’ottavo gioco nel quale Kyrgios commette il primo doppio fallo e con due seconde morbide offre a Isner la prima e unica palla break del set che l’americano, da prima aggressivo in risposta, trasforma con un passante di dritto. Avanti nel punteggio Isner gioca con ancora più tranquillità il suo turno di battuta, forzando anche la seconda, e tenendo il servizio a zero porta a casa il primo set.

Nel secondo set Isner va subito avanti 0-30 nel gioco di apertura con l’australiano al servizio e si procura una palla break che potrebbe già decretare in pratica la fine delle ostilità, ma Kyrgios ritrova la prima di servizio e reincanala il set sui binari del servizio. Non si gioca nei turni di battuta di Isner, più combattuti quelli di Kyrgios che, complice una gran profondità di palla di Isner, anche nel nono gioco va subito sotto 0-30. L’americano però non riesce a concretizzare in questo secondo set e si arriva al tie-break. Isner sul suo secondo turno di battuta commette un doppio fallo, ma un Kyrgios pigro concede ad Isner di recuperare il mini-break e l’americano va a match point sul servizio dell’australiano. Kyrgios anche oggi non trema e si fa trovare pronto nei momenti che contano, serve bene e sul successivo servizio di Isner trova un passante stretto di rovescio che gli vale set point al servizio: Isner è insolitamente timido in risposta sulla seconda e consegna il set nelle mani dell’australiano.

Si va al terzo e anche qui Isner  fa vedere le cose migliori ma Kyrgios gli rimane attaccato. L’americano ha una prima occasione di break nell’ottavo gioco ma è bravo Kyrgios col servizio a salvare il proprio turno di battuta. Ma sarà lo stesso servizio a tradirlo sulla palla break che concede nel suo successivo turno di battuta: doppio fallo e fine corsa a Madrid per l’australiano. Isner, aggressivo nei momenti giusti, conferma il suo ottimo momento di forma ed è superiore oggi in tutte le statistiche: nessuna palla break concessa, 20-10 il conto degli ace e 53 a 16 il conto dei vincenti.

[7] D. Ferrer b. F. Verdasco  5-7 6-3 6-4 (Roberto Dell’Olivo)

Ferrer vince il derby spagnolo contro Verdasco e approda per la sesta volta consecutiva ai quarti di finale di Madrid. Primo set equilibrato, nessun break fino al 5 pari, con Verdasco più aggressivo, mentre Ferrer corre al suo solito, senza però riuscire ad imporre il suo gioco. Il valenciano è più falloso, si salva da 0-30 nei primi due turni di battuta, ma sale comunque 4-3, prima di subire un break di otto punti a zero. Sul 6-5 Verdasco fa di tutto per non chiudere il set, commette ben tre doppi falli, di cui uno sul secondo set ball. Ferrer non ne approfitta, continuando a rispondere lungo, permettendo così al suo avversario di chiudere alla terza palla set.

All’inizio del secondo set ecco subito l’occasione di allungare per il tennista di Madrid. Che però sbaglia clamorosamente la palla break con un dritto facilissimo, colpito fortissimo a tutto braccio e finito in corridoio, con Ferrer ormai fuori dai giochi. Un regalo inaspettato cui seguirà invece il break di Ferrer che va 4-1. Il set sembra compromesso, ma Verdasco recupera quasi inaspettatamente (4-3), prima dell’allungo definitivo di Ferrer, ora più incisivo con il suo dritto, con Verdasco che accusa un calo fisico e mentale che lo porta a commettere un doppio fallo sulla palla set. Il terzo set, pur ricco di errori, resta avvincente con Ferrer a riprendere le redini del gioco. Verdasco, al suo nono set in tre incontri, non molla e, pur subendo il break nel settimo game, lotta fino alla fine. Dura battere Ferrer oltre le due ore di gioco. David chiude infatti il match con grande aggressività, con un comodo smash. Verdasco esce a testa alta, conquistando 14 games, uno in più di quelli ottenuti complessivamente nei tre precedenti scontri diretti con Ferrer.

[10] G.Dimitrov b. [8] S.Wawrinka 7-6(5) 3-6 6-3 (Carlo Carnevale)

A venti giorni di distanza, Grigor Dimitrov replica il successo di Montecarlo e supera in tre avvincenti set Stan Wawrinka. Partita prevedibilmente gradevole, grandinata di sbracciate di rovescio e colpi in controbalzo, con Wawrinka che fa più male sulla diagonale sinistra, grazie alla quale sembra scappare in avvio di primo set con il break del 3-2. Dimitrov è in gran condizione, forte anche del recente precedente nel principato in cui aveva lasciato allo svizzero tre games: due risposte aggressive di dritto e uno straordinario scambio in difesa gli valgono il controbreak, che ristabilisce l’equilibrio sovrano fino al tiebreak. Al gioco decisivo Wawrinka interrompe le comunicazioni e sul più bello infila entrambi i corridoi in due punti consecutivi, permettendo all’avversario di incamerare il primo set. L’elvetico per tutto il match è sembrato senz’altro più brillante rispetto all’incontro monegasco, sfoggiando passanti e attacchi di fattura pregevole; lo spettacolo guadagna dalla propensione offensiva di entrambi, che una volta per parte ricamano una stop volley di dritto da brividi. Wawrinka si scuote nel secondo parziale e alla quarta occasione costringe Dimitrov in braccio alla prima fila, per il break che gli vale il 3-0 e resisterà fino al pareggio (straordinarie un paio di soluzioni di approccio in back). Crescenti le percentuali al servizio di Wawrinka, mentre Dimitrov racimola appena il 20% con la seconda in campo: nel set decisivo il bulgaro salva due palle break di un tonnellata con servizi vincenti, poi però è lui a spuntarla grazie ad un game in cui Wawrinka, che aveva perso fino a quel momento appena due punti alla battuta, incappa in cinque minuti sciagurati nei quali non bastano due assurdi dritti lungolinea vincenti per evitare di capitolare. Break per il 5-3 Dimitrov e conferma nel gioco successivo, per un posto in quarti di finale contro il vincente tra Nadal e Bolelli, in campo adesso.

[6] T. Berdych b. [12] J.W. Tsonga 7-5 6-2 (Da Madrid, Matteo Gallo)

Tomas Berdych si qualifica per i quarti di finale a Madrid con una solida prestazione e una vittoria in due set ai danni di Tsonga. Il francese ha giocato bene a tratti ma in generale ha sempre dato la sensazione di potersi sfaldare da un momento all’altro: Berdych è risultato molto più preciso, ordinato e nel secondo set non si è lasciato avvicinare.Il primo set è stato piuttosto equilibrato, e Tsonga è riuscito a rispondere al break iniziale di Berdych ricucendo sul 4-4. Il pubblico è tutto dalla parte di Jo, più sorridente, simpatico e spettacolare dell’avversario. Ma è sempre a rincorrere nel risultato e nello scambio, tranne quando fa partire il rovescio lungolinea. Berdych incassa il controbreak senza problemi, tiene i servizi successivi e va sul 6-5. E Tsonga si perde proprio nel dodicesimo gioco, andando sotto 0-40 e consegnando il set con almeno un paio di errori gratuiti imperdonabili.La sintonia tra Berdych e il suo nuovo coach Vallverdu sembra migliorare costantemente: si nota che formano un team affiatato e hanno obiettivi concreti. Magari vincere un 1000, cosa che a Berdych non succede dal 2005 (Paris Bercy). Qui a Madrid il ceco giocó la finale nel 2012 (terra blu) e la perse con Federer.L’inerzia è tutta dalla parte di Berdych quando inizia il secondo set e il break è solo una questione di tempo. Tsonga perde pezzi e la poca fiducia rimasta, rinunciando quasi a lottare, e Berdych lo punisce breakkandolo anche nell’ultimo game per il 7-5, 6-2 finale.

Risultati:

[3] R. Nadal b. S. Bolelli 6-2 6-2
[7] D. Ferrer b. F. Verdasco 5-7 6-3 6-4
[4] K. Nishikori b. [14] R. Bautista Agut 6-3 6-3
[5] M. Raonic b. L. Mayer 6-4 6-3
[10] G. Dimitrov b. [8] S. Wawrinka 7-6(5) 3-6 6-3
[2] A. Murray b. [WC] M. Granollers 6-2 6-0
[6] T. Berdych b. [12] J.W. Tsonga 7-5 6-2
[16] J. Isner b. N. Kyrgios 6-3 6-7(7) 6-4

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement