Cinque cose sul prossimo Roland Garros femminile

Roland Garros

Cinque cose sul prossimo Roland Garros femminile

Tutto quello che c’è da sapere sul secondo Slam dell’anno: chi ci sarà, chi no, chi ritornerà e chi esordirà. E poi i possibili incroci delle teste di serie, il programma e i record dell’unico Slam che ha visto trionfare una giocatrice italiana

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Chi mancherà, chi ritornerà e chi esordirà – All’avvio delle qualificazioni per il tabellone principale, solo due sono le tenniste che si sono cancellate da quest’edizione del Roland Garros. Una è Kateryna Kozlova, numero 101 WTA, che dovrà aspettare ancora prima di poter fare il suo debutto in un main draw, dopo aver saltato quest’anno già le qualificazioni degli Australian Open per la sovrapposizione con il torneo di Hobart. L’altra tennista ad essersi ritirata dal torneo è la britannica Laura Robson, che sta scontando ancora l’infortunio al polso sinistro che la tiene fuori dalle competizioni da ormai 16 mesi, avrebbe infatti beneficiato del ranking protetto. Al loro posto entrano così Donna Vekic e Danka Kovinic. Ai nastri di partenza mancherà anche Dominika Cibulkova, che soffre da febbraio un problema cronico al tendine d’Achille. Dalle qualificazioni in poi, gli eventuali ritiri di giocatori nel main draw verranno colmati dai lucky loser, i tennisti meglio classificati tra quelli sconfitti al turno decisivo delle qualificazioni. Tornerà invece Victoria Azarenka dopo l’infortunio che l’anno scorso le fece saltare solo Parigi tra i tornei dello Slam. A dispetto del nome, Azarenka qui non ha mai vinto e nemmeno è mai riuscita ad arrivare in finale, arrestandosi massimo al penultimo atto nel 2013. Torna anche Bethanie Mattek-Sands, che usufruisce del ranking protetto di numero 53, dopo che l’anno scorso saltò buona parte della stagione per un infortunio all’anca. Solca di nuovo i campi parigini anche Amélie Mauresmo, stavolta in veste di coach di Andy Murray e di mamma, a vent’anni dalla prima partecipazione nel 1995 e a 6 anni dall’ultima nel 2009. Esordiranno nel main draw le giovanissime Ana Konjuh, classe 1997, e Carina Witthoeft, 1996, e con loro la sorpresa degli Internazionali di Roma, Darja Gavrilova. Ma occhio anche al debutto di Aleksandra Krunic, chiamata a replicare l’exploit che l’ha vista protagonista agli US Open. Chi debutta in veste di coach è Chanelle Scheepers, ritiratasi giusto un mese fa nel silenzio generale, che ora affianca Alison Riske. Per quanto riguarda la situazione wildcard, la federazione Australiana ha rinunciato alla propria messa a disposizione dalla FFT, di conseguenza sette sono i posti occupati da tenniste francesi (Manon Arcangioli, Océane DodinFiona FerroAmandine HesseMathilde JohanssonAlizé LimVirginie Razzano), più la wildcard concessa a Louisa Chirico in cambio alla federazione statunitense.

Le teste di serie – Le prestazioni al torneo di Roma hanno garantito a Maria Sharapova la testa di serie numero 2, ai danni di Simona Halep, e a Carla Suarez Navarro l’esordio tra le prime otto teste di serie di uno Slam, che sono così ripartite per quest’anno:

1-2: S. Williams – Sharapova
3-4: Halep – Kvitova
5-8: Wozniacki – Bouchard – Ivanovic – Suarez Navarro
9-12: Makarova – Petkovic – Kerber – Pliskova
13-16: Safarova – Radwanska – V. Williams– Keys
17-24: Errani – Kuznetsova – Svitolina – Lisicki – Muguruza – Zhalavova-Strycova – Bacsinszky – Peng
25-32: Jankovic – Stosur – Azarenka – Pennetta – Cornet – Begu – Garcia – Diyas

 

Il regolamento prevede che le prime otto teste di serie non possano incontrare le tenniste compresi tra la diciassettesima e la ventiquattresima posizione al terzo turno. Inoltre, le prime quattro del tabellone non possono essere sorteggiati agli ottavi contro le tenniste compresi tra la nona e la dodicesima posizione. Così per le prime otto teste di serie, che presumibilmente incontreranno al terzo turno le tenniste comprese nell’ultimo gruppo di teste di serie, non sarà una passeggiata, indipendentemente dall’avversaria in questione. A partire dal terzetto più esperto Jankovic-Stosur-Pennetta, con l’italiana un passo indietro rispetto alle altre due, passando per le beniamine di casa Cornet e Garcia fino a Irina Camelia Begu che nella Race e sul rosso ha dimostrato le proprie qualità. Infine c’è Victoria Azarenka, che è l’avversaria da evitare. Per le prime quattro teste di serie, agli ottavi i pericoli potrebbero essere Safarova e Keys, comprese tra la posizione numero 13 e la 16. Ci sono anche Venus Williams e Agniezska Radwanska, ma la prima rimane un’incognita per la forma fisica, mentre la seconda sta attraversando una lunga crisi di gioco e di risultati. Decisamente più difficoltà incontreranno Wozniacki, Bouchard, Ivanovic e Suarez Navarro, che dovranno guardarsi agli ottavi da Makarova, Petkovic, Kerber e Pliskova; cioè da due giocatrici protagoniste del circuito nel 2014, Makarova e Pliskova, da una lottatrice tenace che ha già vinto Stoccarda battendo Sharapova e Wozniacki, ovvero Kerber, e dalla semifinalista dell’anno scorso, Andrea Petkovic, che però ha saltato sia Madrid che Roma che Norimberga per problemi fisici.

Le italiane – Le italiane in tabellone sono 6 al momento, né più né meno del numero presente l’anno scorso. I nomi sono i canonici: Sara Errani, Flavia Pennetta, Camila Giorgi, Roberta Vinci, Karin Knapp e Francesca Schiavone. In più lottano nel tabellone di qualificazioni Nastassja Burnett, che usufruisce del ranking protetto dopo l’infortunio dell’anno scorso, e Alberta Brianti. Burnett ha sconfitto Lin Zhu nel primo turno e oggi affronta Haddad-Maia, Brianti invece ha battuto Eri Hozumi e gioca contro HlavackovaGioia Barbieri invece è fuori di 16 posizioni dal tabellone cadetto. Di sei tenniste italiane, solo Sara Errani l’anno scorso è riuscita ad approdare alla seconda settimana. Infatti Karin Knapp, Roberta Vinci e Francesca Schiavone sono state eliminate al primo turno, mentre Flavia Pennetta e Camila Giorgi al secondo, che peraltro rimane il miglior risultato a Parigi per la tennista di Macerata.

Il programma – Il sorteggio dei tabelloni è previsto per venerdì alle 11:30. Il primo giorno di gioco per quanto riguarda il tabellone principale è domenica 24 maggio mentre la finale si giocherà sabato 6 giugno. Si gioca dalle 11 finché non arriva il buio: i campi del Roland Garros, infatti, non sono dotati di tetto e non si gioca con l’illuminazione artificiale come succede invece negli altri Slam. Il primo turno verrà completato martedì 26 maggio e da allora ogni turno prenderà due giorni: il secondo turno si gioca mercoledì 27 e giovedì 28, il terzo venerdì 29 e sabato 30, gli ottavi di finale il 31 maggio e il 1° giugno, i quarti di finale il 2 e il 3 giugno. Le semifinali si giocheranno giovedì 4 giugno (la prima semifinale alle 13, l’altra a seguire) mentre la finale sarà il 6 giugno intorno alle 15 (prima c’è il doppio maschile).

I record – Un primo record lo hanno abbattuto gli organizzatori del torneo: quest’anno il montepremi del Roland Garros ammonta alla cifra di 28 milioni (1,8 milioni alla vincitrice), il più alto della storia. Tornando alle giocatrici, Serena Williams insegue il traguardo dei 20 Slam, a solo due lunghezze dalla regina dell’Era Open, Steffi Graf. Sarebbe per lei il terzo Roland Garros (dopo il 2002 ed il 2013), come Sperling, Sanchez-Vicario e Seles, nonché il terzo titolo Slam vinto consecutivamente dopo gli US Open e l’Australian Open. Ma il suo record di Slam in successione appartiene alle stagioni 2002-2003, quando riuscì a vincerne addirittura quattro (Roland Garros-Wimbledon-US Open ’02 e Australian Open ’03). Sarebbe poi la sola, assieme a Steffi Graf, ad avere almeno 3 successi per ogni Slam. Anche per Maria Sharapova sarebbe il terzo titolo a Parigi, dopo quello del 2012 e quello del 2014, ma la tennista nativa di Sochi sembra essere colpita da una maledizione: non ha mai vinto uno Slam nelle annate dispari (2004, 2006, 2008, 2012, 2014, i suoi successi). Simona Halep non sarebbe la prima romena a vincere lo Slam parigino, record che spetta a Virginia Ruzici che vinse un Roland Garros nel 1978. Caroline Wozniacki e Viktoria Azarenka invece non avrebbero bisogno di consultare un albo d’oro per sapere di essere la prima danese e la prima bielorussa a fregiarsi di questo titolo, nel caso in cui trionfassero. Francesca Schiavone è alla partecipazione consecutiva negli Slam numero 59, a solo tre lunghezze di distacco dal record di Ai Sugiyama, a quota 62.

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Australian Open

Wimbledon: Sonego-Berrettini il ventunesimo derby azzurro negli Slam, Fognini l’italiano ad averne disputati di più

11 Roland Garros, 5 Wimbledon, 3 US Open, un solta volta a Melbourne: così suddivisi i derby italiani nei Majors

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Berrettini Sonego Stoccarda 2023

A distanza di poco più di tre settimane dal loro incrocio sull’erba di Stoccarda, Lorenzo Sonego e Matteo Berrettini daranno vita, nel primo turno dell’edizione 2023 di Wimbledon, al ventunesimo derby italico che si consumerà nella prestigiosa cornice dei tornei del Grande Slam.

I derby di Wimbledon

Se poi si vuole limitare il campo di analisi al “solo” Church Road, quello tra il torinese ed il romano, sarà il sesto incontro con protagonisti due tennisti azzurri ad affrontarsi nella storia dello Slam londinese che va in scena sul suolo di Sua Maestà. Il capostipite, in tal senso, dei Championships è stato il match di 43 anni fa, correva quindi il 1980, fra Adriano Panatta e Corrado Barazzutti: una partita di secondo turno che vide l’Adriano Nazionale aggiudicarsi la sfida con Barazza, compagno di squadra in Davis, solamente al quinto set per 1-6 6-3 6-4 3-6 6-1. Piccola curiosità relativa al contorno, o se preferite all’antipasto, di quello scontro “nostrano” è rappresentata dal fatto che Corrado al round precedente superando lo statunitense Scott Davis ottenne il primo ed unico successo della carriera sui sacri prati.

Da quella partita fratricida in salsa tricolore sul perfetto manto erboso di SW19, trascorrono 11 lunghi anni prima di poter riammirare – con annesso plotone emotivo che ne consegue – un altro derby italiano nella medesima prova Major: il teatro che ospita lo spettacolo infatti è sempre lo stesso, ancora Wimbledon, ma nel 1991 i “nuovi” volti sono quelli di Omar Camporese e Claudio Pistolesi. Da annotare anche una piccola differenza a livello di momento nel tabellone in cui il duello prende vita, non i trentaduesimi bensì i sessantaquattresimi: alla fine della fiera, però, cambia poco. Vince il bolognese con lo score di 6-1 6-3 2-6 6-3.

 

Il terzo derby azzurro consumatosi nel torneo più famoso del Pianeta è decisamente più recente, rintracciabile nel primo quinquennio del ventunesimo secolo: era il 2005, e tra un giovane Andreas Seppi ed un esperto Davide Sanguinetti – i 21 anni del bolzanino contro le 33 candeline del viareggino – ad avere la meglio fu il maggiore chilometraggio del tennista toscano che si impose nettamente in scala discendente 6-3 6-2 6-1. Esattamente un anno dopo, dunque con il ritmo dei sorteggi malandrini che accoppia uno contro l’altro esponenti della racchetta del Bel Paese in considerevole aumento rispetto al passato, al 2°T e nel quarto derby verde-bianco-rosso di sempre sull’erba più sublime che esista Daniele Bracciali trionfava in quatto parziali sul padovano Stefano Galvani.

L’ultimo, prima di Sonny-Berretto, è datato 2018 con gli amici “Chicchi” di mille avventure in doppio Simone Bolelli e Fabio Fognini a doversi misurare con le ripercussioni psicologiche che un tale faccia a faccia poteva portare in dote: a spuntarla fu il più forte in quel preciso frame storico delle loro carriere sulle superfici rapide, il ligure staccò il pass per i sedicesimi in virtù del 6-3 6-4 6-1 finale.

Negli altri tre appuntamenti Slam del calendario, l’Italia tennistica nella storia di questo sport ha così distribuito i suoi 20 derby: 11 al Roland Garros, 5 a Wimbledon, 3 allo US Open, 1 all’Australian Open.

Fognini il tennista azzurro ad aver giocato, e vinto, più derby tricolore

Il tennista azzurro che in assoluto ha disputato più volte un derby Slam è il taggiasco Fabio Fognini, la bellezza di 5 scontri con connazionali a tentare di contrastarlo dall’altra parte delle rete sulla lunga distanza: a Melbourne ha sconfitto Salvatore Caruso nel 2021, nella Parigi terrosa ha superato sempre Andy Seppi sia nel 2017 che nel 2019, cinque stagioni orsono all’All England Club la già menzionata vittoria di Fogna si è materializzata a discapito del fido Bolelli. Infine, a completamento del proprio personale Career Grand Slam a livello di derby giocati c’è l’unico KO con Stefano Travaglia a New York nel 2017.

A quota tre derby nei Majors ci sono invece Barazzutti e Seppi; a 2 Bolelli, Bracciali e Sanguinetti.

Vale la pena anche ricordare come nessun derby azzurro Slam sia andato in scena oltre il 3°T, non abbiamo mai assistito ad un ottavo di finale tutto italiano per capirsi. I sedicesimi nella storia – in assoluto, non soltanto nell’Era Open – Majors sono stati 3: De Morpurgo-Bonzi all’Open di Francia del lontanissimo 1929, Paolo Lorenzi – Thomas Fabbiano nel 2017 a Flushing Meadows e dulcis in fundo Lorenzo Musetti contro Marco Cecchinato al RG del 2021, l’ultimo tutt’ora.

Ma adesso siamo pronti per scrivere un altro capitolo, il ventunesimo: Lorenzo Sonego e Matteo Berrettini fateci divertire.

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Flash

Luminosi, sobri o a tinta unita: gli outfit del Roland Garros 2023

Djokovic sul pesca, Iga in bianco, Sonego e Fognini vanno sul classico: le mise dei protagonisti dello splam parigino

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Novak Djokovic – Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

Completi all’insegna della sobrietà quest’anno al Roland Garros. I brand indossati dai protagonisti del rosso si sono distinti, a volte, per colori brillanti ma non troppo e, in alcuni casi, per la tinta unita. Insomma, le gesta dei campioni parigini sono state accompagnate da uno stile classico e non eccessivamente stravagante. Tinte neutre e passe-partout come il bianco, il blu e il nero si sono alternate al rosso mattone o al verde, ma il tutto ben dosato e senza esagerare.

Novak Djokovic (Lacoste)

Novak Djokovic – Roland Garros 2023 (foto Roberto dell’Olivo)

Un altro completo vincente quello del fenomeno serbo firmato come sempre da Lacoste. In tutti i sensi. Polo rossa, come ormai ci ha abituato Nole in quel di Parigi da quando è sponsorizzato dal coccodrillo. Questa volta però in una inusuale tonalità pesca. A rendere più particolare la polo c’è un gioco di contrasti nelle maniche che riprende la fantasia a scacchi diagonali già vista a Melbourne. A spezzare pantaloncini blu navy. Scarpe coordinate con la polo come sempre. A costo di essere ripetitivi, c’è da sottolineare come il rosso e l’arancione non risaltino proprio benissimo sui campi in terra. Tuttavia, in sé e per sé, la polo del serbo è davvero ben concepita e realizzata: pulita, semplice, senza scadere nella banalità. Aggiornata anche la giacca sportiva della vittoria: tanti piccoli crocos bianchi che questa volta vanno a comporre il numero magico 23, quello del record di Slam, superando un Nadal che sembra a fine corsa, su un fondo rosso e nero con fantasia a quadretti. Un riferimento a Michael Jordan? La grandezza riconosce la grandezza. (Valerio Vignoli)

 

Collezione Lacoste

Grigor Dimitrov – Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell’Olivo)

Ogni anno Lacoste prepara una collezione speciale per lo slam di casa. Quella di quest’anno è improntata a tonalità primaverili: verde smeraldo, salmone, blu, giallo canarino. E a colletti originali e ricercati. Manifesto della collezione è la polo indossata tra gli altri da Grigor Dimitrov, passato da Lacoste dopo una vita con Nike proprio in occasione dello Slam parigino. Prevalentemente bianca, con bande verdi sui lati e richiami giallo lime all’altezza della spalle. Colletto verde con ben tre righe: giallo-salmone-giallo. Tanti colori assieme che riescono a non essere troppi. Pantaloncini verdi a spezzare con le stesse righini nella fascia. L’alternativa serale (un po’ meno riuscita) prevedeva polo salmone e con contrasti e pantaloncini blu navy. Davvero tutto molto fresco e chic. Più classico l’abito per le ragazze, visto ad esempio sulla russa Anastasia Pavlyuchenkova: bianco candido con bande blu scure e righe gialle sui lati con colletto a polo con zip. (Valerio Vignoli)

Iga Swiatek (ON)

Iga Swiatek – Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell’Olivo)
Iga Swiatek – Roland Garros 2023 (foto: Roberto dell’Olivo)

La tre volte campionessa del Roland Garros brilla per il suo tennis granitico e talentuosissimo; tuttavia, alcuni outfit indossati in passato risultavano un po’ troppo anonimi per essere quelli della n. 1 del mondo. Invece, quest’anno, forse grazie al fatto di essere passata ad “ON”, l’azienda svizzera di cui è azionista Roger Federer (della ON sono le ormai celebre sneakers “The Roger”), il completino indossato a Porte d’Auteuil ha un qualcosa in più rispetto a quelli dell’anno scorso. Molto meglio il gonnellino svasato e con qualche piegolina rispetto agli short della passata stagione. Una striscia laterale e polsini fucsia danno un tocco di colore al total white. Molto deludente, invece, il vestitino scelto per lo shooting con il trofeo. Va bene l’idea del tubino corto nero, però le spalline sgualcite, larghe e cadenti fino al gomito a mo’ di stola mancano totalmente di eleganza. Peccato. (Laura Guidobaldi)

Casper Ruud e Elena Ribakina (Yonex)

Casper Ruud – Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell’Olivo)
Elena Rybakina - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)
Elena Rybakina – Roland Garros 2023 (foto Roberto dell’Olivo)

Yonex è apprezzata tra i professionisti e gli appassionati per la qualità delle sue racchette, caratterizzate da una forma leggermente squadrata nella parte superiore. Molto meno per l’impatto visivo dei suoi completi tra colori sgargianti, abbinamenti azzardati e fantasie improbabili. Basti pensare ai famosi pantaloncini indossati da Wawrinka durante il suo trionfale Roland Garros 2015 (ma anche all’outfit total fucsia con cui lo svizzero l’anno successivo si è imposto a New York). Spesso anche noi abbiamo bastonato il brand giapponese. Però bisogna dire che stavolta hanno fatto centro, sia al femminile che al maschile. La coreana di Casper Ruud blu navy con maniche arancioni e colletto bianco a righe si intona alla perfezione con lo stile del norvegese, classico con un tocco di modernità. I pantaloncini blu gessati con il logo ricavato in un quadrato sono però la chicca retrò che rende questo look uno dei più belli visti quest’anno a Parigi. Sul fronte femminile tutte le atlete hanno puntato sulla variante fucsia della collezione (opzione presente anche per gli uomini). Un po’ troppo semplice ma comunque gradevole il look di Elena Rybakina, che già usava racchette Yonex e che ora ne utilizza anche gli abiti: canottiera fucsia con ampio colletto a v bianco abbinata ad una gonna con pieghe leggere navy. (Valerio Vignoli)

Lorenzo Sonego e Fabio Fognini (EA7)

Lorenzo Sonego concede un punto a Ugo Humbert – Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell’Olivo)
Fabio Fognini – Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell’Olivo)

Emporio Armani ha scelto un grande classico per gli outfit parigini di Lorenzo Sonego e Fabio Fognini. Il torinese era assai distinto nel suo completo blu navy, con la raffinatissima polo con il colletto alla coreana con un sottile bordino bianco, lo stesso bordino presente anche nello spacchetto del pantaloncino. Il completo di Fognini era meno luminoso e un po’ più banale ma ugualmente distinto, un total black che ben si addice all’ocra dei campi di Porte d’Auteuil. (Laura Guidobaldi)

Elina Svitolina – Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell’Olivo)

Elina Svitolina (Paka)

La politica delle sponsorizzazioni di Nike negli ultimi anni è chiara: o sei una superstar (Nadal), o sei un talento emergente (Alcaraz, Rune, Sinner), o sei un personaggio (Tiafoe, Kyrgios) o vieni tagliato. Vedi i casi recenti di Rublev, Dimitrov e Bencic. Il baffo non si è impietosito neanche di fronte alla pausa forzata per maternità di Svitolina, abbandonando pure lei. La tennista di Odessa ha preso la palla al balzo e al suo ritorno in campo si è presentata griffata dallo sconosciuto brand ucraino Paka. Una scelta particolarmente significativa di questi tempi. Ma non c’è da stupirsi considerato quanto Svitolina si sia esposta riguardo alla guerra in Ucraina, tramite le parole e anche in gesti, come quello di non stringere la mano ad atlete russe e bielorusse. Un atteggiamento che le è costato anche la contestazione da parte del pubblico francese, particolarmente su di giri in questa edizione. Ma torniamo agli outfit. Due i completi indossati da Svitolina. Il primo violava una legge non scritta valida in tutto il mondo a parte Los Angeles sponda Lakers: mettere insieme il giallo e il viola. Peccato perché la fantasia della gonna era anche interessante. Il secondo total black con un tribale bianco e giallo sul lato. Due look grintosi come Svitolina. Forse troppo. (Valerio Vignoli)

Carlos Alcaraz e Aryna Sabalenka (Nike)

Carlos Alcaraz – Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell’Olivo)
Aryna Sabalenka - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)
Aryna Sabalenka – Roland Garros 2023 (foto Roberto dell’Olivo)

Linee con effetto a ripetizione per i completi di Carlos Alcaraz e Aryna Sabalenka. La mise di Carlitos è semplice ma di buon gusto, con la t-shirt dalle righe mosse verdoline sullo sfondo bianco. Gli shorts, anch’essi bianchi, richiamano il verde della maglietta sul bordino posteriore. Non propriamente estetico, invece, il top di Aryna Sabalenka, il cui effetto delle righe ricorda un sovrapporsi di cuori dal contorno rosso su sfondo rosa, il tutto accompagnato da un bordino bordeaux del collo e delle spalline. Insomma… (Laura Guidobaldi)

Coco Gauff (New Balance)

Coco Gauff – Roland Garros 2023 (foto Roland Garros)

Un completo grintoso e pieno di energia per l’esplosiva Coco Gauff; tuttavia, l’abbinamento dei colori lascia un po’ a desiderare. Non è la prima volta che la New Balance azzarda negli accostamenti ma, questa volta, il celeste e lo stile del top non si sposano benissimo con il nero e il bianco del gonnellino leggero. Insomma, la canotta ricorda molto quelle usate per gli allenamenti in palestra, molto minimal e che lasciano la pancia scoperta, mentre la gonna è grintosa pur essendo elegante al tempo stesso. Per carità, a Coco sta bene qualsiasi cosa, ma questa volta lo shock degli stili tra la parte superiore e inferiore dell’outfit non è poi così vincente (Laura Guidobaldi)

Alex Zverev e Karolina Muchova (Adidas)

Alexander Zverev – Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell’Olivo)
Karolina Muchova – Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell’Olivo)

A cosa ispirarsi per la collezione di vestiti per la stagione su terra rossa? Vediamo un po’…. alla terra rossa! Evidentemente i designer del dipartimento tennis del colosso tedesco erano un po’ alla frutta a quanto idee nuove. Ma la cosa più sorprendente non è che a uno di loro sia venuta questa brillante ispirazione quanto che tutti l’abbiano approvata senza fargli notare che se fai vestire i giocatori con vestiti arancione scuro su un campo in terra rossa l’effetto cromatico non sia il massimo. Ma evidentemente anche in quanto a spirito critico c’è da lavorare. Fatto sta che la bravissima Karolina Muchova, invece di distinguersi per le sue aggraziate movenze, finiva per mimetizzarsi con il Philippe Chatrier a causa del suo top. Stessa colorazione per i pantaloncini di Zverev abbinati ad una polo nera abbastanza anonima. Le scarpe color terra rossa sono però geniali. Della serie: già sporche prima di essere sporche. Insomma, Adidas bocciata anche a questo giro. (Valerio Vignoli)

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Flash

Roland Garros 2023: respinto l’appello di Miyu Kato

Semaforo rosso per la tennista giapponese che non avrà indietro i punti e i prize money ottenuti per gli ottavi raggiunti al Roland Garros

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Miyu Kato e Tim Puetz - Roland Garros 2023 (foto Twitter @RolandGarros)

Niente da fare per Miyu Kato. Non ha avuto l’esito sperato la richiesta di appello della tennista giapponese ad una delle decisioni che ha creato scalpore dell’edizione 2023 del Roland Garros. 

Ricordiamo, infatti, che la tennista giapponese ha chiuso in anticipo la sua avventura nel doppio femminile a causa della squalifica comminatale nel corso del suo match di ottavi di finale, giocato in coppia con Aldila Sutjadi, contro il tandem ispanico-ceco composto da Sorribes Tormo e Bouzkova.

La tennista giapponese è stato autrice di un gesto avventato che l’ha portata a colpire involontariamente una ball girl. Situazione che ha portato il supervisor, dopo diverse polemiche, a chiudere in anticipo il match, dichiarando vincitrici il duo Sorribes-Tormo/Bouzkova.

 

Nonostante la squalifica, a Kato è stato comunque permesso di continuare a giocare nel doppio misto. Possibilità che la giapponese ha sfruttato al meglio l’opportunità arrivando a trionfare in coppia con il tedesco Puetz.

A supporto della tennista giapponese si erano espressi sia diversi addetti ai lavori sia la PTPA che con un comunicato aveva definito “ingiusta e sproporzionata” la sanzione comminata alla tennista giapponese.

A dare l’annuncio dell’esito negativo dell’appello è stata la stessa tennista giapponese sul suo account twitter, al termine del suo primo match su erba a s’Hertogenbosch.

“Roland Garros mi ha multato e ha respinto il mio appello per riavere il mio prize money e i miei punti, quindi tutto quello che posso fare è continuare a guardare avanti. Prossima fermata Berlino”

La giapponese ha, quindi, rinunciato a 21 mila e 500 euro dato che il prize money stabilito per chi raggiunge gli ottavi di finale al Roland Garros ammontava a 43 mila euro per coppia. In termini di punti il danno subito da Kato ammonta a 240 punti che non entreranno a far parte del suo ranking.

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