Roland Garros donne: Ivanovic, in semifinale dopo 7 anni, incontra Safarova che batte Muguruza

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Roland Garros donne: Ivanovic, in semifinale dopo 7 anni, incontra Safarova che batte Muguruza

Ana Ivanovic torna in una semifinale Slam dopo 7 anni, allora era il 2008, e guarda caso era proprio il Roland Garros, e quell’anno vinse il torneo. Questa volta ha battuto Elina Svitolina per 6-3 6-2 in un incontro senza storia condito da molto vento. Lucie Safarova centra il miglior risultato a Parigi battendo in due set Garbine Muguruza in una partita combattuta

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[13] L. Safarova b [21] G. Muguruza 7-6 6-3 (Raffaello Esposito)

Leggi Lucie Safarova, il dolce sapore della vittoria (come quello di una Sugarpova)

Tempo coperto con vento rafficato fra i 15 e i 22 nodi sul Lenglen per il quarto di finale della parte bassa del tabellone fra la giovane neo-spagnola di origine venezuelana Garbine Muguruza (tds21) e la mancina Lucie Safarova (tds 13), che all’alba dei 28 anni sta sciorinando il suo miglior tennis.  Garbine, che può diventare la prima spagnola dopo Martinez e Sanchez nel 2000 a raggiungere la semi a Parigi, ha eliminato nell’ordine Martic, Giorgi, Kerber e Pennetta e sembra aver pienamente recuperato dallinfortunio alla coscia sinistra che l’ha costretta a rinunciare al torneo di Roma. Lucie ha compiuto il suo capolavoro dominando in due set nel turno precedente la seconda testa di serie Maria Sharapova ma è stata consistente fin dall’inizio eliminando Pavlyuchenkova, Nara e Lisicki. Dall’alto dei suoi 182 centimetri la spagnola sceglie di servire per prima. Non appare molto centrata nel suo tennis di potenza e progressione e deve ricorrere subito ai vantaggi per difendere il primo gioco. Safarova si appoggia alla battuta mancina per pareggiare a uno ma il vento è protagonista in questo inizio, costringe le due a continui aggiustamenti di posizione e intralcia sensibilmente i rispettivi stili di gioco. Infatti, se è vero che Garbine fatica a trovare il giusto punto di impatto per i suoi fendenti è altrettanto vero che le traiettorie mancine e lavorate della ceca faticano ad avere la consueta precisione. Per i primi cinque giochi non ci sono palle break con la spagnola che dopo il primo game non concede molto al servizio, colpisce forte ma sbaglia anche molto mentre Lucie deve lottare di più. Nel sesto game un nastro amico aiuta Safarova, Muguruza porta il game ai vantaggi con un tracciante di rovescio, si procura la prima palla break ma la ceca gliela annulla da campionessa con un dritto lungo linea che lascia l’avversaria di sale prima di difendere il game. Nel sempre cruciale settimo game il passaggio a vuoto tocca alla spagnola che con una goffa volée affossata e due errori banali va 0-40, si salva con la prima palla, concede un’altra opportunità ai vantaggi ma non trema e tiene un turno complicato dopo dieci minuti di battaglia. Il vento aumenta e durante alcune raffiche, chiudendo gli occhi, sembra di essere alla Coppa America di vela; in queste condizioni le due contendenti compiono già un’impresa nel centrare regolarmente la piccola palla di feltro giallo. Fra un colpo fuori di metri e una steccata si giunge sul cinque pari e qui Garbine concede altre due occasioni consecutive. La prima la annulla con coraggio mentre sulla seconda Lucie mette fuori la risposta. La spagnola ringrazia e va sei cinque ma Lucie con un vincente e un ace porta il set al tie-break.  Qui è Safarova a trovare la giusta rotta (mai termine fu più appropriato…) , un rovescio vincente lungolinea le dà un fondamentale mini-break di vantaggio, un altro identico la porta al cinque due e un dritto a sventaglio decide il set.

La mancina di Brno apre il secondo parziale al servizio e sembra aver trovato il giusto tempo sulla palla quando un gran rovescio in cross e un dritto a uscire le danno il 15-40 che poco dopo la porta sul due a zero. Ma il vento molla un po’ e i colpi della spagnola cominciano a far male consentendole un immediato contro break e poco dopo il pareggio a due. Lucie ora soffre in trincea e deve annullare un’altra occasione sulla sua battuta prima di issarsi faticosamente sul tre due. Ma quando sembra che la spagnola sia in comando un sanguinoso doppio fallo e una steccata la condannano ad una altro break nel sesto game. Safarova raccoglie tutto ciò che le rimane, attinge alla maggiore esperienza, si aggrappa ai suoi turni di battuta, annulla un’occasione nel settimo game e chiude il match col punteggio di sei tre. Lucie, che può ancora sognare di essere la prima mancina dopo Monica Seles nel 1992 a vincere a Parigi, avrà in semifinale Ana Ivanovic che ha disposto a suo piacimento della Svitolina.

[7] A. Ivanovic b. [19] E. Svitolina 6-3 6-2 (Diego Serra)

Ha vinto Ivanovic il quarto di finale che la vedeva contrapposta alla Svitolina, in un match segnato per altro anche dalla statistica. 6 vittorie a 0 per la giocatrice serba nei precedenti, con anche una vittoria lo scorso anno proprio qui al Roland Garros Se poi consideriamo che il vento che spazza Parigi in questi giorni non ha consentito alla Svitolina di giocare in appoggio, e difendersi dalla maggior potenza dell’avversaria, la partita era segnata. Entrambe di nero vestite e si parte.  Le giocatrici nel primo set si scambiano il servizio nel secondo e terzo game, ma è il break serbo nel quarto game a essere decisivo. Con Svitolina che fa davvero fatica a domare il vento parigino e a cercare di mettere in campo la palla. Secondo set che si apre con un break della Ivanovic e con due palle break non sfruttate dalla Svitolina nel secondo game. Break che Ivanovic invece strappa nel settimo game. Si chiude nell’ottavo game, al terzo match point, dopo che Ivanovic spreca il secondo con un doppio fallo, il sesto dell’incontro. Insomma Ivanovic soffre poco il gioco della Svitolina, che a vent’anni ha mostrato tutta la sua inesperienza a gestire una difficile situazione ambientale. Per Ivanovic è di nuovo semifinale a Parigi, con l’obiettivo di bissare il titolo del 2008 e in tribuna festeggia pure Schweinsteiger.

 

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